Oni
di
Redazione Gamesurf
Questa é la grande novità di Oni: il combattimento corpo a corpo. Possiamo usare pugni, calci, prese, proiezioni, possiamo disarmare l'avversario o esibirci in spettacolari calci volanti e, dulcis in fundo, abbiamo a disposizione un vasto campionario di combo. Per chi non ha mai giocato a Tekken (non sarebbe il caso di rimediare?) una combo é una più o meno complessa sequenza di tasti che permette di effettuare attacchi spettacolari e molto dannosi per l'avversario. Non é facile combattere corpo a corpo, ma si fa esperienza abbastanza velocemente ed é importante non sottovalutare questa possibilità in quanto la filosofia di Oni é rivolta a uno spiccato realismo
Non possiamo infatti portarci dietro un arsenale di armi come in Quake, ma solo una alla volta. Portare armi ci impaccia e per giunta le munizioni finiscono decisamente in fretta, per cui sarà bene imparare a combattere presto a mani nude. I nemici sono decisamente pericolosi, ben diversi dai goffi avversari di Quake e un banale soldato armato di una banale pistola, é in grado di sparare un quantità di colpi al minuto tale che ci ridurrà a un colabrodo prima ancora di poterci avvicinare. L'unico modo per cavarsela é risparmiare le munizioni per avversari armati o disarmarli con mosse acrobatiche. La dinamica di gioco sembra abbastanza complessa e in effetti lo é, ma non bisogna spaventarsi perché prima di iniziare la missione sarà possibile seguire una sezione di allenamento piuttosto esaustiva
Dopo che ci saremo impratichiti con i movimenti di base faremo la conoscenza del nostro capo, il comandante Griffin, che ci affiderà la solita missioncina di supporto nella quale alla fine ci toccherà salvare il mondo intero..
ADESSO SI FA SUL SERIO
La nostra prima missione non é certo una tranquilla missioncina d'ambientamento: come detto in precedenza il nostro scopo é quello di fornire supporto agli agenti della TCFC, ma ci si accorge ben presto che tutto il peso della missione ricade sulle nostre spalle. Ci rendiamo conto altrettanto in fretta di essere molto vulnerabili e una delle prime cose che impareremo é che non esiste uno scontro banale: anche il più debole degli avversari diventa letale se armato e anche se combatte a mani nude una distrazione può costarci una serie di sonore mazzate. E' quindi essenziale imparare a disarmare gli avversari, ma facciamo attenzione perché anche se riusciamo a rendere impotente un nemico può arrivarne un altro di gran carriera, raccogliere la pistola e freddarci senza pietà alcuna. Anche il vecchio trucco di attirare l'avversario e aspettarlo dietro un angolo non funzionerà come ci si aspetta: il nemico sa benissimo dove siete e sparerà prima ancora di girare l'angolo, quando addirittura non prende un'altra strada per colpire alle spalle
Non possiamo infatti portarci dietro un arsenale di armi come in Quake, ma solo una alla volta. Portare armi ci impaccia e per giunta le munizioni finiscono decisamente in fretta, per cui sarà bene imparare a combattere presto a mani nude. I nemici sono decisamente pericolosi, ben diversi dai goffi avversari di Quake e un banale soldato armato di una banale pistola, é in grado di sparare un quantità di colpi al minuto tale che ci ridurrà a un colabrodo prima ancora di poterci avvicinare. L'unico modo per cavarsela é risparmiare le munizioni per avversari armati o disarmarli con mosse acrobatiche. La dinamica di gioco sembra abbastanza complessa e in effetti lo é, ma non bisogna spaventarsi perché prima di iniziare la missione sarà possibile seguire una sezione di allenamento piuttosto esaustiva
Dopo che ci saremo impratichiti con i movimenti di base faremo la conoscenza del nostro capo, il comandante Griffin, che ci affiderà la solita missioncina di supporto nella quale alla fine ci toccherà salvare il mondo intero..
ADESSO SI FA SUL SERIO
La nostra prima missione non é certo una tranquilla missioncina d'ambientamento: come detto in precedenza il nostro scopo é quello di fornire supporto agli agenti della TCFC, ma ci si accorge ben presto che tutto il peso della missione ricade sulle nostre spalle. Ci rendiamo conto altrettanto in fretta di essere molto vulnerabili e una delle prime cose che impareremo é che non esiste uno scontro banale: anche il più debole degli avversari diventa letale se armato e anche se combatte a mani nude una distrazione può costarci una serie di sonore mazzate. E' quindi essenziale imparare a disarmare gli avversari, ma facciamo attenzione perché anche se riusciamo a rendere impotente un nemico può arrivarne un altro di gran carriera, raccogliere la pistola e freddarci senza pietà alcuna. Anche il vecchio trucco di attirare l'avversario e aspettarlo dietro un angolo non funzionerà come ci si aspetta: il nemico sa benissimo dove siete e sparerà prima ancora di girare l'angolo, quando addirittura non prende un'altra strada per colpire alle spalle
Oni
Oni
Dando un giudizio a Oni per Mac è forte la tentazione di definirlo gioco dell'anno, ma diversi motivi trattengono dal farlo; in primo luogo è molto facile perdersi per strada non vedendo una porta o non riconoscendo una console fondamentale per proseguire oltre. Inoltre l'engine grafico, seppure molto fluido e non privo di notevoli effetti di luce e particellari (fumo, fuoco e vapore), trascura molto la qualità grafica delle texture, per cui l'ambiente di gioco appare meno curato di altri titoli del genere. "Dulcis in fundo" (si fa per dire) il gioco salverà la partita per noi solo in punti prestabiliti, rendendo il tutto molto difficile e a volte frustrante. Tuttavia questi sono particolari che non devono distogliere l'attenzione da quello che Oni è veramente: un gioco basato essenzialmente sul realismo e sulla dinamicità, un degno erede dei vecchi action adventure e platform game in cui questo feeling si mischia sapientemente con il gusto dello scontro a mani nude da picchiaduro e di quello a fuoco e dello spara e fuggi superbamente delineato dai vari Quake e Unreal. Un consiglio: provatelo e non ve ne pentirete.