Oni
di
Redazione Gamesurf
Bisogna ammettere che l'intelligenza artificiale dei nemici é molto curata in Oni e contribuisce ad aumentare il realismo e a tenere viva la tensione. Dopo la prima missione ci troveremo a dover affrontare un nemico particolarmente potente in uno scontro all'ultimo sangue e sarà bene arrivare a questo punto con una buona conoscenza delle mosse per schivare e disarmare; affrontando il nemico a viso aperto la nostra Konoko sarà destinata a soccombere. Quando lo scenario si complicherà ulteriormente apprezzeremo la possibilità di muoverci lentamente ma in silenzio, per non allarmare i numerosi nemici e poterli quindi prendere di sorpresa. Giocando a Oni una regola aurea da tenere in mente é che siamo sempre in una condizione di inferiorità rispetto agli avversari controllati dal computer e quindi l'astuzia sarà l'unico modo per uscire da situazioni intricate; le irruzioni alla Buce Willis, tipiche di giochi come Quake sono il modo migliore per per vedere la schermata "Missione Fallita"
Altra notevole differenza con i giochi in stile "sparatutto" é che in molti casi non dobbiamo combattere per niente, ma strisciare sotto cellule fotoelettriche, eseguire salti acrobatici per evitare trappole o schivare velocemente colpi inarrestabili, insomma dovremo affrontare situazioni molto comuni in giochi come Tomb Raider. E' doveroso, prima di concludere, menzionare l'ottima localizzazione in italiano; non solo sono state tradotte tutte le voci dei personaggi e gli effetti sonori parlati, ma anche le scritte sulle scale o i cartelli indicatori che troveremo per strada. Non dimentichiamoci nemmeno che Oni, come nella miglior tradizione dei giochi della Bungie, segue una storyline molto avvincente e ricca di colpi di scena; l'Androide a Vita Simulata Shynatama ci farà compagnia per tutto il gioco annullando quella sensazione di solitudine opprimente che caratterizzava Quake e contribuendo a dare spessore alla storia rivelandoci informazioni sulla trama (chi ha giocato a Marathon 2 ricorderà forse con commozione l'odio/amore per il computer Thyco, che ci guidava attraverso il gioco con una personalità degna di un essere umano).
Altra notevole differenza con i giochi in stile "sparatutto" é che in molti casi non dobbiamo combattere per niente, ma strisciare sotto cellule fotoelettriche, eseguire salti acrobatici per evitare trappole o schivare velocemente colpi inarrestabili, insomma dovremo affrontare situazioni molto comuni in giochi come Tomb Raider. E' doveroso, prima di concludere, menzionare l'ottima localizzazione in italiano; non solo sono state tradotte tutte le voci dei personaggi e gli effetti sonori parlati, ma anche le scritte sulle scale o i cartelli indicatori che troveremo per strada. Non dimentichiamoci nemmeno che Oni, come nella miglior tradizione dei giochi della Bungie, segue una storyline molto avvincente e ricca di colpi di scena; l'Androide a Vita Simulata Shynatama ci farà compagnia per tutto il gioco annullando quella sensazione di solitudine opprimente che caratterizzava Quake e contribuendo a dare spessore alla storia rivelandoci informazioni sulla trama (chi ha giocato a Marathon 2 ricorderà forse con commozione l'odio/amore per il computer Thyco, che ci guidava attraverso il gioco con una personalità degna di un essere umano).
Oni
Oni
Dando un giudizio a Oni per Mac è forte la tentazione di definirlo gioco dell'anno, ma diversi motivi trattengono dal farlo; in primo luogo è molto facile perdersi per strada non vedendo una porta o non riconoscendo una console fondamentale per proseguire oltre. Inoltre l'engine grafico, seppure molto fluido e non privo di notevoli effetti di luce e particellari (fumo, fuoco e vapore), trascura molto la qualità grafica delle texture, per cui l'ambiente di gioco appare meno curato di altri titoli del genere. "Dulcis in fundo" (si fa per dire) il gioco salverà la partita per noi solo in punti prestabiliti, rendendo il tutto molto difficile e a volte frustrante. Tuttavia questi sono particolari che non devono distogliere l'attenzione da quello che Oni è veramente: un gioco basato essenzialmente sul realismo e sulla dinamicità, un degno erede dei vecchi action adventure e platform game in cui questo feeling si mischia sapientemente con il gusto dello scontro a mani nude da picchiaduro e di quello a fuoco e dello spara e fuggi superbamente delineato dai vari Quake e Unreal. Un consiglio: provatelo e non ve ne pentirete.