Oni

di Redazione Gamesurf

In secondo luogo una trama ben congeniata, che inizialmente passa quasi in sordina, col volgere del tempo assume un ruolo sempre più preponderante diventando l'elemento principale del gioco stesso (invogliando il giocatore a finire il gioco per scoprire i misteri che circondano la giovane Konoko).
Dal punto di vista più strettamente tecnico non si può che parlare innanzi tutto, delle incredibili animazioni che muovono i personaggi di gioco.
Esse sono state create utilizzando una tecnica d'interpolazione (partendo da due sequenze animate differenti, si ottiene una terza sequenza intersecando le stesse) che permette di ottenere delle animazioni molto fluide e realistiche.
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In pratica mentre nella maggior parte dei giochi di combattimento, per eseguire delle mosse in sequenza è necessario aspettare che l'animazione di quella particolare mossa sia terminata per eseguirne un'altra, in Oni è possibile compiere più mosse istantaneamente senza stacchi tra una mossa è l'altra.
Tutto ciò si ripercuote positivamente sulla giocabilita del titolo, che in questo caso è immensa, potendo controllare in maniera pressoché perfetta il proprio personaggio (e creando un feeling particolare tra la protagonista ed il giocatore stesso).
Inoltre i colpi che la giovane Konoko sferra ai malcapitati nemici sono talmente precisi ed efficaci, da dare la reale sensazione di recare un danno al povero avversario (aspetto di primaria importanza, per un titolo che basa l'azione di gioco sui combattimenti).