Onimusha: Warlords
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Non mancano le chicche quali un calcio per far cadere un avversario ormai barcollante o la possibilità d'infilare la spada nel bel mezzo del petto del nostro nemico, arrecandogli il classico colpo mortale. Quale ultima possibilità di attacco di Samanosuke (ovviamente tralasciando l'arco, lo spingardino e... uops!) troviamo delle mosse speciali effettuabili tramite il tasto triangolo e che si differenziano a seconda della tipologia di spada/katana che si impugna. Si può quindi attaccare con l'aiuto del fuoco, piuttosto che del fulmine.
ANIMA MIA, CHE STAI DA LORO
Una volta uccisi i tanti nemici presenti, dai loro ex-corpi si liberano delle particolari sfere di energie, che Samanosuke può e deve risucchiare grazie a un particolare guanto metallico che veste. L'operazione, effettuabile tenendo premuto il tasto quadrato, pone il nostro guerriero in una posizione indifesa, aperta quindi agli attacchi nemici. Il tutto assomiglia "vagamente" a qualcosa già vista in Soul Reaver.
Le sfere di energia si diversificano in tre colori: giallo (fornisce un piccolo quantitativo di energia vitale), blu (energia utilizzata per effettuare le mosse speciali) e, importantissimo, rosso. Per quest'ultimo colore va sviluppato un discorso leggermente più ampio: in Onimusha i punti di salvataggio sono costituiti da alcuni piccoli specchi e scrigni che, oltre appunto a permettere di registrare i progressi nel gioco, danno al giocatore la possibilità di migliorare le armi o gli oggetti a sua disposizione. Il prezzo da pagare per tali avanzamenti è fissato con il soldo delle sfere rosse. Per questo scaricando le piccole sfere rosse all'interno degli specchi è possibile potenziare la propria spada, trasformare le frecce o le erbe medicinali in oggetti decisamente più utili, o ancora potenziare gli "orb" di cui si è in possesso.
Ogni Orb, presente in diversi colori, permette di aprire le porte che non sono normalmente accessibili. Inizialmente Samanosuke trova sulla sua strada porte sigillate da, poniamo come esempio, un piccolo bulbo blu. Se Samanosuke è in possesso del Blue Orb, può aprire la porta senza problemi. Nel caso i bulbi sulla porta siano due, allora sarà fondamentale far avanzare il proprio Blue Orb alimentando lo specchio delle necessarie sfere di energia rossa. Un sistema ingegnoso che valorizza ulteriormente le fasi di combattimento di Onimusha e che, come detto, appare già similarmente trasportato in Devil May Cry.
ANIMA MIA, CHE STAI DA LORO
Una volta uccisi i tanti nemici presenti, dai loro ex-corpi si liberano delle particolari sfere di energie, che Samanosuke può e deve risucchiare grazie a un particolare guanto metallico che veste. L'operazione, effettuabile tenendo premuto il tasto quadrato, pone il nostro guerriero in una posizione indifesa, aperta quindi agli attacchi nemici. Il tutto assomiglia "vagamente" a qualcosa già vista in Soul Reaver.
Le sfere di energia si diversificano in tre colori: giallo (fornisce un piccolo quantitativo di energia vitale), blu (energia utilizzata per effettuare le mosse speciali) e, importantissimo, rosso. Per quest'ultimo colore va sviluppato un discorso leggermente più ampio: in Onimusha i punti di salvataggio sono costituiti da alcuni piccoli specchi e scrigni che, oltre appunto a permettere di registrare i progressi nel gioco, danno al giocatore la possibilità di migliorare le armi o gli oggetti a sua disposizione. Il prezzo da pagare per tali avanzamenti è fissato con il soldo delle sfere rosse. Per questo scaricando le piccole sfere rosse all'interno degli specchi è possibile potenziare la propria spada, trasformare le frecce o le erbe medicinali in oggetti decisamente più utili, o ancora potenziare gli "orb" di cui si è in possesso.
Ogni Orb, presente in diversi colori, permette di aprire le porte che non sono normalmente accessibili. Inizialmente Samanosuke trova sulla sua strada porte sigillate da, poniamo come esempio, un piccolo bulbo blu. Se Samanosuke è in possesso del Blue Orb, può aprire la porta senza problemi. Nel caso i bulbi sulla porta siano due, allora sarà fondamentale far avanzare il proprio Blue Orb alimentando lo specchio delle necessarie sfere di energia rossa. Un sistema ingegnoso che valorizza ulteriormente le fasi di combattimento di Onimusha e che, come detto, appare già similarmente trasportato in Devil May Cry.