Only Lead Can Stop Them, B.J. Blazkowicz fa un salto in Spagna – Recensione PC
La recensione del “boomer shooter” di Warcry Interactive, un tributo ai classici degli anni ‘90, Wolfenstein 3D in primis; divertente e impegnativo, ma non senza increspature
Nel 1992 Wolfenstein 3D scriveva la storia degli sparatutto in prima persona. 32 anni dopo Warcry Interactive e Retrovibe rendono omaggio a questa pietra miliare del genere con il loro Only Lead Can Stop Them, nuovo esponente del sempre più in voga sottogenere dei “boomer shooter”, disponibile in questi giorni su PC tramite Steam e GOG.
Le analogie con il classico firmato id Software si sprecano, ma una volta tanto non andremo a caccia di nazisti, bensì dei fascisti del dittatore Francisco Franco durante la guerra civile spagnola di fine anni ‘30, e già che ci siamo anche di cultisti, non-morti e uomini lucertola. Il titolo adotta una struttura a livelli distribuiti in tre episodi, con la possibilità di partire da quello che si preferisce. Non c’è una storia a legare il corso degli eventi, né alcun vincolo di completamento, quindi volendo si può saltare direttamente al boss finale, ma ovviamente se non si procede con ordine va a farsi benedire la curva di difficoltà, che incrementa gradualmente il volume e il rango dei nemici, così come la complessità degli scenari. Trascorsa la prima run però poter riprendere da una qualunque istanza è una manna dal cielo, specie per sessioni mordi e fuggi.
Una volta nei panni del miliziano (o della miliziana, a voi la scelta), avremo campo libero per seminare distruzione in un vasto assortimento di location, alternando spazi aperti e ambienti chiusi, tra prigioni, basi militari, castelli, foreste, fogne, grotte, campi di battaglia, centri urbani e altro ancora; dal punto di vista estetico la varietà non manca di certo. Una costante invece è la natura labirintica dei livelli, pieni di bivi, vicoli ciechi, stanze segrete e percorsi sbarrati, per i quali dovremo trovare una chiave o premere qualche interruttore in giro. Le aree sono abbastanza distintive da consentire di non perdere mai completamente la bussola, tuttavia non è affatto raro mancare una viuzza secondaria e iniziare a girare in tondo. Volendo c’è una minimappa, ma non è troppo leggibile.
L’arsenale comprende armi piuttosto convenzionali, già viste altrove, come pistole, mitragliette, fucili e lanciafiamme, con un gunplay veloce, immediato e molto divertente, complici gli ottimi effetti sonori degli spari e le animazioni che accompagnano i generosi sprite del nostro alter ego virtuale. Ogni arma vanta una particolare nicchia (compresa la pistola di partenza, la sola in grado di mettere a segno headshot) e le munizioni, così come gli oggetti curativi, di rado rappresentano un problema, permettendo così di approcciare il gioco come meglio si crede, a patto di non sottovalutare i soldati nemici, che possono letteralmente uscire dalle pareti. Abbiamo giusto qualche rimostranza nei confronti della doppietta, spassosa ma dalla rosata fin troppo “aleatoria” (ogni colpo è un lancio di moneta, a prescindere dalla distanza dal bersaglio), e dei candelotti di dinamite, che ci mettono tanto a caricare il lancio e troppo a esplodere.
Per il resto, Only Lead Can Stop Them offre un discreto assortimento di opzioni per accomodare i giocatori di tutte le fasce senza tradire le proprie origini. Di default infatti la visuale è limitata al solo orientamento dell’asse orizzontale, come ogni sparatutto dell’epoca, ma è possibile sbloccarla per avere un sistema di mira più “moderno”; in caso di morte si è costretti a ricominciare daccapo il livello, tuttavia si possono salvare e caricare i propri progressi in qualunque momento; sulla carta è un’esperienza d’altri tempi, dura e pura, ma nel menù di pausa si può sempre attingere a una selezione di trucchi per semplificarsi la vita o rompere il gioco, dal ricaricare munizioni e barra vita all’immancabile “god mode”, e persino saltare il livello in corso. Divertimento e accessibilità sono i due fattori a cui Warcry Interactive sembra aver dato priorità, a costo di banalizzare la propria opera, un proposito che apprezziamo.
A spegnere l’entusiasmo un paio di bug, come nemici che si incastrano negli angoli o finiscono dentro i muri, e un’IA che non convince appieno, con soldati che ci puntano prima ancora di entrare nel loro raggio visivo. Passi se a farlo sono le normali guardie armate di pistola, ma quando entrano in scena quelle dotate di fucile a pompa, in grado di vaporizzare un terzo della nostra salute dall’altra parte della stanza con un colpo, la cosa si fa un attimo frustrante. I loro attacchi sono approssimabili a hitscan, e l’hitbox del giocatore è molto più grande di quanto il campo visivo possa suggerire, rendendo pressoché impossibile qualunque chance di schivare. E il bello è che cultisti, corazzati e mitraglieri, in teoria più pericolosi, non si comportano affatto così e consentono di identificare la minaccia per tempo e reagire di conseguenza; qualcosa non torna se le reclute che tappezzano l’area fanno più paura del generale non-morto di turno in vece di boss.
Ottima la blocchettosa veste grafica in pixel art, fluida, fedele al periodo di riferimento e dettagliata al punto giusto, con tanto di opzione per regolare la “densità” dei pixel a schermo, così come la colonna sonora, caratterizzata da motivetti energici molto orecchiabili, che aiutano a calarsi nella parte; ogni livello poi sembra vantare un tema dedicato, un dettaglio non da poco. Quanto alla longevità, portare a termine i tre episodi richiede intorno alle 3-4 ore, ma si rigiocano volentieri, e poi ci sono la modalità “Maze of Madness”, in cui abbattere il maggior numero di nemici in contesti randomizzati, e un editor di mappe, al momento però non agganciato al workshop di Steam.
Versione Testata: PC
Voto
Redazione
Only Lead Can Stop Them
Un discreto sparatutto che mira a celebrare i bei tempi andati senza avere l’ardire di reinventare la ruota, macchiato da alcune impurità (risolvibili con il dovuto aggiornamento) che comunque non intaccano più di tanto un pacchetto divertente e riuscito. Un acquisto caldamente consigliato se amate i classici Wolfenstein, Doom e Duke Nukem, anche in virtù del prezzo contenuto e delle tante opzioni per personalizzare l’esperienza.