Operation Flashpoint: Cold War Crisis
di
Redazione Gamesurf
SOLDIER, IS HISTORY
Sia che si inizi la propria avventura con la modalità campagna, sia che si scelgano le più immediate missioni singole, Operation Flashpoint apparirà superficialmente come uno dei più classici sparatutto 3D in prima/terza persona. Aldilà dell'impostazione grafica pressoché identica a giochi come Rogue Spear e Hidden and Dangerous tuttavia, le potenzialità espresse dal titolo Codemasters vanno ben oltre quelle dei giochi sopracitati. La sostanziale differenza con i titoli concorrenti sta innanzitutto nella più totale libertà lasciata al giocatore e nell'estrema casualità cui esso va incontro nel corso di ogni missione. Le quattro mappe di gioco presenti (ciascuna ricostruisce con estremo realismo una diversa isola di grandi dimensioni) sono ognuna un particolare microcosmo dentro il quale prendono vita le numerose missioni dai sempre diversi obbiettivi
Villaggi, basi militari, foreste e cascine fanno da sfondo a una guerra terribilmente realistica nella quale il giocatore si sente sempre una precaria pedina, in bilico tra la vita e la morte. Il merito maggiore di Operation Flashpoint sta infatti proprio nel riuscire a coinvolgere totalmente chi gioca, dandogli l'impressione di trovarsi davvero nel bel mezzo di un conflitto, armato solo di un fucile e di un elmetto. Bastano pochi minuti di gioco per rendersi conto che il tradizionale concetto "arcade" di sparatutto è completamente assente nel titolo di Bohemia Interactive: in Operation Flashpoint ci si muove lentamente proprio come nella realtà, si finiscono i proiettili prima ancora di rendersene conto e si muore per un singolo colpo alla testa, senza nemmeno capire da che parte è partito il colpo
MORTE A 360 GRADI
Benché il combattimento fra truppe appiedate rimanga il fulcro di Operation Flashpoint è bene spiegare come, al tempo stesso, sia di fondamentale importanza anche l'utilizzo dei numerosi mezzi di trasporto e combattimento sui quali i due schieramenti fanno affidamento. Camion per il trasporto truppe, jeep, carri armati, APC, elicotteri da combattimento e motoscafi d'assalto sono gli indiscutibili protagonisti delle sanguinose battaglie che si andranno ad affrontare e ciascuno (da qui ancora il riferimento a Wargasm) potrà essere liberamente controllato dal giocatore. Aggiungendo un certo grado di realismo rispetto al titolo DiD, la gestione dei numerosi mezzi disponibili offre un maggior numero di possibilità al giocatore che non solo potrà decidere di quale mezzo servirsi, ma anche che ruolo rivestire una volta a bordo. Se volesse, per esempio, utilizzare un carro armato dovrà decidere se vestire i panni di pilota (limitandosi pertanto alla conduzione del mezzo), di mitragliere (il cui compito è ovviamente quello di orientare il cannone e la mitragliatrice pesante) o di comandante (che assegnerà agli altri due soldati la direzione da seguire e i bersagli da colpire)
linkehttp://gamesurf.tiscali.it/dynamic/screenshot/CHIAVE/oper0700081107101/TIPO_PAGINA/recensioneAltre immagini...
Sia che si inizi la propria avventura con la modalità campagna, sia che si scelgano le più immediate missioni singole, Operation Flashpoint apparirà superficialmente come uno dei più classici sparatutto 3D in prima/terza persona. Aldilà dell'impostazione grafica pressoché identica a giochi come Rogue Spear e Hidden and Dangerous tuttavia, le potenzialità espresse dal titolo Codemasters vanno ben oltre quelle dei giochi sopracitati. La sostanziale differenza con i titoli concorrenti sta innanzitutto nella più totale libertà lasciata al giocatore e nell'estrema casualità cui esso va incontro nel corso di ogni missione. Le quattro mappe di gioco presenti (ciascuna ricostruisce con estremo realismo una diversa isola di grandi dimensioni) sono ognuna un particolare microcosmo dentro il quale prendono vita le numerose missioni dai sempre diversi obbiettivi
Villaggi, basi militari, foreste e cascine fanno da sfondo a una guerra terribilmente realistica nella quale il giocatore si sente sempre una precaria pedina, in bilico tra la vita e la morte. Il merito maggiore di Operation Flashpoint sta infatti proprio nel riuscire a coinvolgere totalmente chi gioca, dandogli l'impressione di trovarsi davvero nel bel mezzo di un conflitto, armato solo di un fucile e di un elmetto. Bastano pochi minuti di gioco per rendersi conto che il tradizionale concetto "arcade" di sparatutto è completamente assente nel titolo di Bohemia Interactive: in Operation Flashpoint ci si muove lentamente proprio come nella realtà, si finiscono i proiettili prima ancora di rendersene conto e si muore per un singolo colpo alla testa, senza nemmeno capire da che parte è partito il colpo
MORTE A 360 GRADI
Benché il combattimento fra truppe appiedate rimanga il fulcro di Operation Flashpoint è bene spiegare come, al tempo stesso, sia di fondamentale importanza anche l'utilizzo dei numerosi mezzi di trasporto e combattimento sui quali i due schieramenti fanno affidamento. Camion per il trasporto truppe, jeep, carri armati, APC, elicotteri da combattimento e motoscafi d'assalto sono gli indiscutibili protagonisti delle sanguinose battaglie che si andranno ad affrontare e ciascuno (da qui ancora il riferimento a Wargasm) potrà essere liberamente controllato dal giocatore. Aggiungendo un certo grado di realismo rispetto al titolo DiD, la gestione dei numerosi mezzi disponibili offre un maggior numero di possibilità al giocatore che non solo potrà decidere di quale mezzo servirsi, ma anche che ruolo rivestire una volta a bordo. Se volesse, per esempio, utilizzare un carro armato dovrà decidere se vestire i panni di pilota (limitandosi pertanto alla conduzione del mezzo), di mitragliere (il cui compito è ovviamente quello di orientare il cannone e la mitragliatrice pesante) o di comandante (che assegnerà agli altri due soldati la direzione da seguire e i bersagli da colpire)
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Operation Flashpoint: Cold War Crisis
9
Voto
Redazione
Operation Flashpoint: Cold War Crisis
Pensieri ed emozioni: questo è ciò di cui Operation Flashpoint si fa portavoce. Poco importa se le immagini non suggeriscono uno strepitoso dettaglio e una serie infinita di miracolosi effetti grafici, l'ultima produzione di Codemasters esalta la sostanza della guerra e su di essa basa il proprio successo, indiscutibile neanche a dirlo. Il grado di realismo di cui è capace riesce a instillare nel giocatore una tensione e un coinvolgimento che da soli varrebbero l'acquisto del gioco. Come se ciò non fosse tuttavia sufficiente ecco che si aggiungono una modalità multiplayer assolutamente eclatante e una indiscutibile longevità. Grazie al continuo supporto degli sviluppatori e alla passione dei già numerosissimi fan, nei prossimi mesi la Rete si popolerà di nuove missioni, mappe, unità e armamenti che, inutile sottolinearlo, andranno ad arricchire un gioco già di per sé, complessivamente, quasi perfetto.
Luca Cominelli
SECONDO COMMENTO
Operation Flashpoint, non è un bel gioco, non è un capolavoro, è poesia! Ha trovato il suo Eden, chi in uno sparatutto 3D sta cercando un'esperienza totale, realistica e appagante, un'esperienza che sta a Quake III Arena, come, in ambito racing, Grand Prix 3 sta a Rollcage, pur con un'immediatezza e una comune accessbilità che un GP3 o GP Legends non ha. La varietà delle situazioni, la possibilità di pilotare mezzi riprodotti con un'incredibile mix di semplicità e discreto realismo e la vastità degli scenari approfondiscono incredibilmente l'esperienza di Operation Flashpoint. Anche il comparto grafico, si badi bene, è tutt'altro che scadente, semplicemente non dispone della pulizia d'immagine di alcuni degli sparatutto più recenti e scade in certe ingenuità (es. le luci abbaglianti in notturna), ma in cambio dona un senso d'immersività, libertà, coinvolgimento e persino di commozione dinanzi a certi paesaggi, come forse mai prima era accaduto in un videogioco. In due parole: assolutamente imperdibile!
Matteo Camisasca
Luca Cominelli
SECONDO COMMENTO
Operation Flashpoint, non è un bel gioco, non è un capolavoro, è poesia! Ha trovato il suo Eden, chi in uno sparatutto 3D sta cercando un'esperienza totale, realistica e appagante, un'esperienza che sta a Quake III Arena, come, in ambito racing, Grand Prix 3 sta a Rollcage, pur con un'immediatezza e una comune accessbilità che un GP3 o GP Legends non ha. La varietà delle situazioni, la possibilità di pilotare mezzi riprodotti con un'incredibile mix di semplicità e discreto realismo e la vastità degli scenari approfondiscono incredibilmente l'esperienza di Operation Flashpoint. Anche il comparto grafico, si badi bene, è tutt'altro che scadente, semplicemente non dispone della pulizia d'immagine di alcuni degli sparatutto più recenti e scade in certe ingenuità (es. le luci abbaglianti in notturna), ma in cambio dona un senso d'immersività, libertà, coinvolgimento e persino di commozione dinanzi a certi paesaggi, come forse mai prima era accaduto in un videogioco. In due parole: assolutamente imperdibile!
Matteo Camisasca