Ori and the Blind Forest
di
Roberto Vicario
Titoli come Child of Light o Valiant Hearts, dimostrano come il genere 2D sia ancora in grado di dire la sua all'interno di un mondo fatto sempre più di pesantissimi titoli in tre dimensioni. A dimostrarci ulteriormente come tante volte la “potenza é nulla senza il controllo” (citando una nota pubblicità del passato!) ci pensano i ragazzi di High Moon Studio e il loro Ori and the Blind Forest.
Curiosi di capire cosa dobbiamo aspettarci da questo action/platform in 2D? scopritelo nella nostra recensione.
In Ori and the Blind Forest ci metteremo nei panni del piccolo Ori, una sorta di spirito che dopo l'avvento del temibile Kuro si troverà nella delicata posizione di ristabilire l'equilibrio della foresta e far tornare a prosperare la vita. Per raggiungere questo nobile scopo il nostro mostricciatolo si farà aiutare da Sein, una sorta di luce guida che lo accompagnerà nelle situazioni più difficili.
Non vogliamo dire molto altro riguardo la trama di Ori and the Blind Forest, questo perché gli sviluppatori sono stati in grado di imbastire un racconto che, seppur semplice, é contornato da tratti poetici e molto sentimentali, in grado di emozionare e creare empatia con i singoli personaggi.
La storia si dipanerà all'interno di svariati livelli, uniti però da un'unica grande mappa che potremo esplorare in lungo ed in largo. Lo stile di gioco é quello dei più classici Metroidvania, in cui elementi puzzle/platform ed altri più action si mescolano gradualmente in maniera sempre più significativa.
Il nostro Ori avrà infatti uno skill tree che, suddiviso in tre rami, gli permetterà man mano che andremo avanti nell'avventura, di migliorare molte delle sue statiche. A questo si aggiungono ovviamente diverse nuove abilità che potremo apprendere da degli alberi magici sparsi per il mondo di gioco. Doppi salti, possibilità di planare o nuotare e persino arrampicarsi sulle pareti, saranno tutti elementi che ci torneranno molto utili nella risoluzione di svariati enigmi.
Una caratteristica che abbiamo particolarmente apprezzato é il modo in cui i singoli poteri vengono gradualmente introdotti all'interno dell'esperienza di gioco. In questo modo chi sta giocando ha tutto il tempo necessario per imparare a padroneggiare al meglio i nuovi poteri, prima di affrontare passaggi sicuramente più impervi.
Questo però non vuol dire che Ori and the Blind Forest sia un gioco per tutti. Gli sviluppatori non hanno sicuramente usato una mano morbidissima durante la realizzazione del gioco, e in più di un passaggio ci troveremo davvero vicini al famoso lancio del pad, a causa della difficoltà intrinseca. Intendiamoci, niente che con un po di sano trial & error non possa essere superato, ma nel complesso dobbiamo ammetere che il gioco di High Moon Studio é un prodotto fatto e pensato per core player, con tanta pazienza a disposizione. Certamente non un difetto visti i tempi che corrono, ma rimane un elemento che va ampiamente sottolineato.
Fortunatamente, dalla parte del giocatore troviamo un sistema di controllo in grado di rasentare la perfezione. La libertà con cui é possibile gestire il personaggio é davvero sensazionale, al pari di una fluidità che molti altri titoli potrebbero invidiare al nostro Ori.
Non é tutto oro quel che luccica però, e se da una parte ci troviamo al cospetto di una sezione platform estremamente impegnativa ma al contempo appagante, non possiamo purtroppo dire lo stesso del combat system.
Il nostro protagonista avrà a disposizione due attacchi: uno semplice e l'altro ad esplosione. Questi rimangono tali dall'inizio alla fine dell'esperienza, trasformando così gli scontri in puri e semplici button smashing in cui si alternano pressioni al tasto x e schivate. Questo non sarebbe necessariamente un difetto se non ci fosse una presenza massiccia di nemici all'interno di ogni singola sezione. Inoltre, come già visto in passato in prodotti di questo genere, il respawn é presente e abbastanza massiccio, portando il sistema di combattimento verso qualcosa che fa più da contorno piuttosto che da valore aggiunto per l'esperienza di gioco.
Arriviamo così a parlare di quello che può tranquillamente essere indicato come l'elemento più controverso dell'intera opera: il sistema di salvataggio. Il nostro Ori per poter salvare, deve sfruttare le sfere di energia per allineare la sua anima. In questo modo può anche accedere allo skill tree nel caso abbia punti da spendere per migliorare le abilità. Peccato che molto spesso le stesse sfere di energia servano per risolvere enigmi. In più di un'occasione saremo così costretti a sacrificare il salvataggio per poter proseguire. In caso di morte però, dovremo ricominciare dal punto di salvataggio precedente, e con l'obbligo di raccogliere nuovamente tutto quello che avevamo lasciato per strada prima di morire.
Sopratutto nella prima metà di gioco, quando le sfere d'energia a disposizione sono poche - aumenteranno anch'esse nel corso dell'avventura - e la morte é sempre dietro l'angolo, dover ripetere le stesse azioni per più volte, potrebbe portare alla frustrazione. Pur apprezzando la volontà di offrire un sistema di salvataggio dinamico e alternativo, i più classici checkpoint sarebbe stati sicuramente più graditi; ovviamente, anche in questo caso, il gusto personale potrebbe rivelarsi determinate per digerire o meno il sistema di salvataggio.
Chiudiamo parlando ovviamente del maestoso comparto grafico del titolo. La direzione artistica intrapresa da questo Ori and the Blind Forest, é tra le più evocative viste negli ultimi anni. Ogni sezione ha una caratteristica predominante (vegetazione, ghiaccio, lava e così via..) e questa si può percepire pienamente sotto l'aspetto visivo.
A questo poi si aggiungono le già citate animazioni che trasformano i movimenti di tutti i personaggi in qualcosa di davvero bella da ammirare. Non é da meno il level design, impegnativo ma davvero ispirato. Lo stesso si può dire della fluidità, anche se in rarissimi passaggi abbiamo visto qualche leggero calo di frame rate.
Evocativa e toccante anche la colonna sonora, che in più di un passaggio riesce a supportare egregiamente la poesia delle immagini che scorrono sui nostri televisori. Nel complesso, un lavoro tecnico di assoluto spessore.
Ori and the Blind Forest, al netto di un sistema di combattimento sicuramente rivedibile e una difficoltà dettata soprattutto da un sistema di salvataggio complesso, é un prodotto che ci ha colpito in positivo. Una piccola perla che si aggiunge alla line up di Xbox One, e che tutti i suoi possessori dovrebbero acquistare senza alcun tipo di remora. Non ve ne pentirete.
Curiosi di capire cosa dobbiamo aspettarci da questo action/platform in 2D? scopritelo nella nostra recensione.
Poesia, a servizio del divertimento…
In Ori and the Blind Forest ci metteremo nei panni del piccolo Ori, una sorta di spirito che dopo l'avvento del temibile Kuro si troverà nella delicata posizione di ristabilire l'equilibrio della foresta e far tornare a prosperare la vita. Per raggiungere questo nobile scopo il nostro mostricciatolo si farà aiutare da Sein, una sorta di luce guida che lo accompagnerà nelle situazioni più difficili.
Non vogliamo dire molto altro riguardo la trama di Ori and the Blind Forest, questo perché gli sviluppatori sono stati in grado di imbastire un racconto che, seppur semplice, é contornato da tratti poetici e molto sentimentali, in grado di emozionare e creare empatia con i singoli personaggi.
La storia si dipanerà all'interno di svariati livelli, uniti però da un'unica grande mappa che potremo esplorare in lungo ed in largo. Lo stile di gioco é quello dei più classici Metroidvania, in cui elementi puzzle/platform ed altri più action si mescolano gradualmente in maniera sempre più significativa.
La direzione artistica intrapresa é tra le più evocative viste negli ultimi anni
Il nostro Ori avrà infatti uno skill tree che, suddiviso in tre rami, gli permetterà man mano che andremo avanti nell'avventura, di migliorare molte delle sue statiche. A questo si aggiungono ovviamente diverse nuove abilità che potremo apprendere da degli alberi magici sparsi per il mondo di gioco. Doppi salti, possibilità di planare o nuotare e persino arrampicarsi sulle pareti, saranno tutti elementi che ci torneranno molto utili nella risoluzione di svariati enigmi.
Una caratteristica che abbiamo particolarmente apprezzato é il modo in cui i singoli poteri vengono gradualmente introdotti all'interno dell'esperienza di gioco. In questo modo chi sta giocando ha tutto il tempo necessario per imparare a padroneggiare al meglio i nuovi poteri, prima di affrontare passaggi sicuramente più impervi.
Questo però non vuol dire che Ori and the Blind Forest sia un gioco per tutti. Gli sviluppatori non hanno sicuramente usato una mano morbidissima durante la realizzazione del gioco, e in più di un passaggio ci troveremo davvero vicini al famoso lancio del pad, a causa della difficoltà intrinseca. Intendiamoci, niente che con un po di sano trial & error non possa essere superato, ma nel complesso dobbiamo ammetere che il gioco di High Moon Studio é un prodotto fatto e pensato per core player, con tanta pazienza a disposizione. Certamente non un difetto visti i tempi che corrono, ma rimane un elemento che va ampiamente sottolineato.
Fortunatamente, dalla parte del giocatore troviamo un sistema di controllo in grado di rasentare la perfezione. La libertà con cui é possibile gestire il personaggio é davvero sensazionale, al pari di una fluidità che molti altri titoli potrebbero invidiare al nostro Ori.
Non é tutto oro quel che luccica però, e se da una parte ci troviamo al cospetto di una sezione platform estremamente impegnativa ma al contempo appagante, non possiamo purtroppo dire lo stesso del combat system.
Il nostro protagonista avrà a disposizione due attacchi: uno semplice e l'altro ad esplosione. Questi rimangono tali dall'inizio alla fine dell'esperienza, trasformando così gli scontri in puri e semplici button smashing in cui si alternano pressioni al tasto x e schivate. Questo non sarebbe necessariamente un difetto se non ci fosse una presenza massiccia di nemici all'interno di ogni singola sezione. Inoltre, come già visto in passato in prodotti di questo genere, il respawn é presente e abbastanza massiccio, portando il sistema di combattimento verso qualcosa che fa più da contorno piuttosto che da valore aggiunto per l'esperienza di gioco.
Arriviamo così a parlare di quello che può tranquillamente essere indicato come l'elemento più controverso dell'intera opera: il sistema di salvataggio. Il nostro Ori per poter salvare, deve sfruttare le sfere di energia per allineare la sua anima. In questo modo può anche accedere allo skill tree nel caso abbia punti da spendere per migliorare le abilità. Peccato che molto spesso le stesse sfere di energia servano per risolvere enigmi. In più di un'occasione saremo così costretti a sacrificare il salvataggio per poter proseguire. In caso di morte però, dovremo ricominciare dal punto di salvataggio precedente, e con l'obbligo di raccogliere nuovamente tutto quello che avevamo lasciato per strada prima di morire.
Sopratutto nella prima metà di gioco, quando le sfere d'energia a disposizione sono poche - aumenteranno anch'esse nel corso dell'avventura - e la morte é sempre dietro l'angolo, dover ripetere le stesse azioni per più volte, potrebbe portare alla frustrazione. Pur apprezzando la volontà di offrire un sistema di salvataggio dinamico e alternativo, i più classici checkpoint sarebbe stati sicuramente più graditi; ovviamente, anche in questo caso, il gusto personale potrebbe rivelarsi determinate per digerire o meno il sistema di salvataggio.
Una foresta lussureggiante
Chiudiamo parlando ovviamente del maestoso comparto grafico del titolo. La direzione artistica intrapresa da questo Ori and the Blind Forest, é tra le più evocative viste negli ultimi anni. Ogni sezione ha una caratteristica predominante (vegetazione, ghiaccio, lava e così via..) e questa si può percepire pienamente sotto l'aspetto visivo.
A questo poi si aggiungono le già citate animazioni che trasformano i movimenti di tutti i personaggi in qualcosa di davvero bella da ammirare. Non é da meno il level design, impegnativo ma davvero ispirato. Lo stesso si può dire della fluidità, anche se in rarissimi passaggi abbiamo visto qualche leggero calo di frame rate.
Evocativa e toccante anche la colonna sonora, che in più di un passaggio riesce a supportare egregiamente la poesia delle immagini che scorrono sui nostri televisori. Nel complesso, un lavoro tecnico di assoluto spessore.
Ori and the Blind Forest, al netto di un sistema di combattimento sicuramente rivedibile e una difficoltà dettata soprattutto da un sistema di salvataggio complesso, é un prodotto che ci ha colpito in positivo. Una piccola perla che si aggiunge alla line up di Xbox One, e che tutti i suoi possessori dovrebbero acquistare senza alcun tipo di remora. Non ve ne pentirete.
Ori and the Blind Forest
8.5
Voto
Redazione
Ori and the Blind Forest
Ori and the Blind Forest é un prodotto davvero interessante, in grado di stimolare il giocatore grazie ad un comparto visivo decisamente sopra la media, e una difficoltà che solamente dopo tanto apprendimento si può davvero padroneggiare. Se siete alla ricerca di qualcosa di impegnativo, ma allo stesso tempo incredibilmente appagante, il titolo di High Moon Studio é sicuramente quello che fa al caso vostro.