OutRun 2006: Coast to Coast

di Tommaso Alisonno
A differenza di alcuni gloriosi titoli del passato attualmente riproposti nella loro forma originali dopo qualche decennio di dimenticatoio, Outrun ha calcato, più o meno costantemente, le scene videludiche dall'86 a oggi riproponendosi volta per volta in una formula sempre più evoluta ma fondamentalmente fedele al concetto originale. È così che dopo i vari Outrun, Outrun Europa, Outrunners e tanti altri titoli che Sega ha sfornato su tutte le piattaforme di gioco dal C64 in poi, nonché grande e meritata presenza nei coin-op di tutte le epoche, il gioco "della Ferrari rossa" arriva anche su PSP. Scopo del gioco, trattandosi di un gioco di guida prettamente Arcade, sarà fondamentalmente quello di arrivare alla fine del tracciato prima che scada il tempo a disposizione, con tanto di biforcazioni occasionali, drastiche variazioni degli scenari e checkpoint sapientemente distribuiti lungo il percorso. Il tutto, ovviamente, senza disdegnare una certa pulizia di guida, salvacondotto necessario per condurre la nostra vettura al traguardo finale senza incorrere nel "Time's Up".


Questa, perlomeno, la filosofia alla base dell'Outrun "standard", qui riproposto nei due set di tracciati degli originali Outrun2 e Outrun2SP, ciascuno dei quali offre 15 segmenti differenti (ogni ventaglio avrà dunque 5 possibili traguardi) e la possibilità di giocare tanto "a bivi" come già descritto quanto "in fila" in una mega-corsa di 15 settori successivi. A queste modalità "classiche" si va ad affiancare la modalità "Outrun2006" che consiste nel superare un certo quantitativo di Prove, di difficoltà crescente: queste saranno perlopiù delle corse su tracciato prestabilito (niente possibilità di scelta ai bivi, pertanto) in competizione con mezzi pilotati dall'IA, ma non mancheranno gare in cui a determinare la vittoria saranno altri elementi, come ad esempio la quantità di derapate o il tempo trascorso in scia ad altri mezzi. La modalità "cardiopalma", infine, consiste nel soddisfare le richieste della vostra piacente e biondissima compagna di viaggio, richieste che potranno andare dal più semplice "sorpassa le altre macchine" (o, viceversa, "speronale") a più complessi "evita gli oggetti volanti" o "abbatti i coni". Quest'ultima modalità, specie considerando la natura "schizofrenica" del mezzo, è sicuramente la più impegnativa.

Il sistema di controllo è quanto di più semplice si possa sperare, in quanto si basa unicamente sullo sterzo, l'acceleratore ed il freno, eventualmente coadiuvato dal controllo delle marce. Per effettuare una derapata sarà sufficiente sollevare per un istante il dito dall'acceleratore, sfiorare il freno in concomitanza con la sterzata, premere nuovamente l'acceleratore e... voilà! Preparatevi a sgommare per interi chilometri, specie se riuscirete a gestire l'angolazione e la velocità in maniera tale da passare da una sgommata alla successiva in maniera continuativa (ma per questo avrete bisogno di un po' di pratica). Questo sistema cela però un'insidia: è pur vero che derapando si perde molta meno velocità che non rallentando fino ad una velocità a cui poter affrontare la curva "regolarmente", ma è anche vero che la velocità non aumenta; se pertanto, per errore, entrate in derapata quando siete "troppo lenti", quasi sicuramente non potrete accelerare fino all'uscita della serie di curve. D'altro canto, cercare di accelerare in curva potrebbe essere vieppiù pericoloso, da cui si evince uno delle principali difficoltà di Outrun: non ci si può permettere errori! Dalla partenza bisogna cercare di raggiungere e superare i 250 Km/h e poi cercare sempre di non scendere al disotto di questa soglia (con picchi di 306 per la Testarossa classe OR). Rimane palese che in questo gioco non è tanto la macchina più controllabile ad essere avvantaggiata, ma soprattutto la più veloce e quella con migliore accelerazione.


Il realismo non è di questo gioco: così come non è certamente possibile derapare per chilometri a 280 Km/h, non è parimenti possibile andare a sbattere a quelle velocità senza ridurre se stessi e il mezzo in una poltiglia informe, e non è certamente sensato sperare di trovare una dietro l'altra delle autostrade a sei corsie senso unico che partendo da Palm Beach arrivino, a seconda del bivio, a New York, Roma, Parigi o l'isola di Pasqua. Se da un lato tutto questo è accettabile in quanto insito nella filosofia di "gioco di guida Arcade" di cui Outrun il primo è indubbiamente capostipite, dall'altro è spesso fastidioso trovarsi a fronteggiare assurdità quali furgoni che corrono a 250 Km/h, avversari che ci tagliano vigliaccamente la strada, o perdite di controllo prolungate causate dall'assenza di una fisica realistica.
Tecnicamente, il lavoro svolto è buono: il prodotto si discosta talmente poco dalla controparte "casalinga" PS2 che non ci si stupisce di quanto sia possibile persino condividere i salvataggi tra le due console, tanto l'esperienza di gioco è identica. Tutte le Ferrari presenti in gioco ricordiamo che la Sega ha da sempre la licenza ufficiale per le granturismo del cavallino rampante sono realizzate con buona dovizia di particolari, e in tutte le angolazioni mantengono sempre immutato il loro splendore: forse non saranno "fotografiche" (tutto il contesto è infatti abbastanza "sintetico"), ma è comunque impossibile confondere tra loro i vari modelli. Altrettanto notevole la cura, sempre comunque in un contesto stilistico "sintetico", dei tracciati e degli ambienti circostanti: il campo visivo è veramente ampio e tutte le strutture attraversate sono ben dettagliate. NOTA: con stile "sintetico" intendiamo dire uno stile secondo cui quello che viene inquadrato non potrà mai e poi mai essere scambiato per la realtà, in quanto troppo squadrato, troppo colorato, troppo pulito. È, insomma, lo stile dei videogiochi degli anni '80, riproposto nel moderno 3D ma nella medesima filosofia. Se volete questa è una limitazione grafica, o addirittura un difetto viste le produzioni moderne, ma Outrun non ha mai fatto della grafica il suo punto di forza.

Idem dicasi per le musiche: carine, divertentissimi, orecchiabili, da compagnia, ma sicuramente anche ripetitive alla lunga. Ma brani come "Splash Wave" o "Magical Sound", qui ancora una volta riproposti in ben tre versioni, riescono tutt'oggi a trascinare il giocatore attraverso le curve e i bivi come ci riuscivano vent'anni fa, tanto da far precipitare spesso in secondo piano tutti gli altri numerosi brani presenti nel gioco. Gli effetti sonori sono, come lo stile grafico, "sintetici": il sorpasso ha un suo effetto, così come l'urto e la sgommata: suono indubbiamente suoni fasulli, campionati in laboratorio, ma che rendono perfettamente l'idea di quello che sta succedendo. Ottimi i doppiaggi in Italiano.
Se la grafica ed il sonoro sono "sintetici" e le musiche "datate e ripetitive", quello che ancora è geniale in Outrun è l'immediatezza: bastano due curve per farsi rapire dall'adrenalina e dal puerile trascinamento di una Ferrari lanciata oltre ogni limite, maledicendo i furgoni che ci sbarrano la strada e imprecando contro gli sviluppatori per questa o quella curva apparentemente impossibile. In poche parole, Outrun 2006 Coast to Coast, come i suoi predecessori, DIVERTE, e lo fa con semplicità e trasporto. La longevità, pertanto, non è limitata assolutamente al numero di ore che impiegherete a vincere tutte le sfide, sbloccare tutte le auto, le vernici, le musiche eccetera, ma si estende ad ogni volta in cui avrete voglia non di realismo, non di settaggi, non di complessi giochi di guida, ma di velocità nuda e cruda, e di immaginare di correre a 300 Km/h su una Ferrari e con a fianco una bionda civettuola e innamorata. E, da vent'anni, solo Outrun riesce a darvi tutto questo...