Pacific Fighters
di
IL2 Forgotten Battles emigra nel Pacifico.
Dopo le fredde steppe Russe,passando per la Germania, la douce France, con le affascinanti coste normanne, eccoci infine nell'oceano Pacifico. Sembra che i creatori di IL2, abbiano una visione dei fatti salienti della 2^ Guerra mondiale molto personale. Certo, per loro, la guerra è cominciata nel '41 con l'operazione Barbarossa ignorando fatti come la Battaglia d'Inghilterra e per un simulatore che si occupa di aeroplani da guerra della 2^ Guerra Mondiale è una svista non da poco. A parziale compensazione di questo "involontario" , è stato messo in risalto lo scontro dell Ardenne, dove gli alleati misero finalmente alle strette i nazisti. L'avranno fatto apposta? Dalle steppe russe insomma , siamo andati via presto. Su entrambe i fronti, non c'era molto da raccontare. Il fronte russo è stato per quattro anni terra di conquista per la Luftwaffe. Ma se a terra le cose andavano come andavano, in cielo c'era poco da discutere con i caccia del reich.
Ma torniamo al nostro nuovo simulatore dal dominante azzurro. Il colore dell'oceano pacifico la fa da padrone su tutte le tavole, e non è affatto male, dopo tanto marrone e grigioverde. Gli aerei ci sono tutti. Dal Dauntless all' Aichi D3A, dallo ZERO al Catalina, passando per il B29 e il Betty.Per gli appassionati di ricostruzioni storiche, ci sarà proprio di che divertirsi. Giusto per farvi capire il livello di raffinatezza di questo Pacific Fighters, sappiate che nelle missioni di Pearl Harbour, dalla parte giapponese, potrete sentire i piloti comunicare in lingua madre. Fortunatamente, però, le chiamate appaiono in inglese. Belli e geograficamente azzeccati gli scenari, ma a questo i creatori di IL2 ci avevano già abituato. C'è la zona delle Filippine nei pressi di Rabaul , teatro dei primi scontri terrestri tra Alleati e Giapponesi, che ha visto in azione assi del calibro di Saburo Sakai.Ci sono le Midway, la Haway, Iwo jma, Okinawa, e il sud del Giappone. Insomma c'è veramente quasi tutto il teatro del pacifico per quanto riguarda il teatro di operazioni, fatta eccezione per le insegne dei reparti. Infatti, quando si sceglie un aereo, non è possibile visualizzare le insegne dei vari reparti che appaiono nel menù a tendina. Forse un bug che sarà risolto (sono infatti già uscite due nuove patch la 3.01 e la 3.02). O forse, e questa impressione traspare su più versanti, gli sviluppatori spingono gli utilizzatori a crearsi personalmente livree ad hoc. Il manuale di gioco, infatti, mette in risalto questa possibilità e non presenta livree particolari per certi aerei e certi piloti, come su IL2 ed FB. Il modello di volo, rispetto al precedente IL2, sembra essere stato semplificato.
Gli aerei tendono a stallare di meno e soprattutto sembra mantenere alla perfezione la direzione di decollo "a tutto motore", dopo aver tolto i blocchi dal ponte delle portaerei. All'atterraggio, se togliamo la visuale del pannello c'è un utile, quanto improbabile per quei tempi, indicatore di traiettoria di volo, (come sull'HUD di un moderno simulatore combat) che ci dice dove andremo a mettere le ruote in atterraggio. Sebbene PFI si presenti come un titolo curatissimo e impeccabile in molte delle sue sezioni (simpatica, in tal senso, la possibilità di aprire il tettuccio, come si usava all'epoca, quando un ammaraggio forzato era un'ipotesi tutt'altro che remota) , spesso si avverte la mancanza di un'apparato di radionavigazione un pò più aggiornato. Infatti all'epoca gli americani avevano il VDF (Virtual Display Flight), che permetterebbe in maniera più semplice (e storicamente corretta), il vettoraggio (ad esempio), sul ponte di una portaerei. Insomma, un simulatore niente male, sullo standard a cui ci ha abituato la Ubisoft. Chissà che non si cimentino prima o poi con la guerra del Vietnam! Per venire incontro alla curiosità degli utenti in già in possesso di IL2, sia di quelli che ancora non hanno messo mani sul capolavoro Ubisoft, abbiamo deciso di differenziare l'approccio al Pacific Fighters in due categorie differenti.
Installazione IL2FB + ACE Extension Pack + Pacific Fighters
Avrete già capito che questo nuovo prodotto può interagire totalmente con IL2FB e successive modificazioni e bisogna dire che la resa è notevole. Come predetto è stato così ampliato non solo il parco macchina a disposizione dell'utente, ma ne ha guadagnato in longevità e grafica. Infatti in questa versione è proprio quest'ultima a farla da padrona. Il motore grafico, a suo tempo sviluppato per IL2, ha permesso di tagliare traguardi altrimenti difficili da raggiungere. Le acque che compongono i fiumi e il mare sono dense di riflessi, si ha davvero la netta sensazione, soprattutto a bassa quota, di volare realmente. Ma anche le textures che compongono il terreno riescono a contenere un'infinità di oggetti, fabbriche, porti, uffici e quant'altro rendono tutto molto più gradevole. Tanto che la navigazione, proprio grazie a questi ultimi, è resa ancora più semplice proprio grazie al fatto che i punti di riferimento a terra, cui fare affidamento, sono molteplici e di facile lettura. Ampliata anche la possibilità di scelta all'interno dei settaggi nel menù grafico in cui l'excellent ne è la massima espressione purchè siate in possesso di un'ottima scheda grafica e di un processore in grado di supportarla in toto. Nulla da dire per quanto concerne il sonoro e la giocabilità in quanto nulla è stato modificato e nulla poi c'era da modificare.
Dopo le fredde steppe Russe,passando per la Germania, la douce France, con le affascinanti coste normanne, eccoci infine nell'oceano Pacifico. Sembra che i creatori di IL2, abbiano una visione dei fatti salienti della 2^ Guerra mondiale molto personale. Certo, per loro, la guerra è cominciata nel '41 con l'operazione Barbarossa ignorando fatti come la Battaglia d'Inghilterra e per un simulatore che si occupa di aeroplani da guerra della 2^ Guerra Mondiale è una svista non da poco. A parziale compensazione di questo "involontario" , è stato messo in risalto lo scontro dell Ardenne, dove gli alleati misero finalmente alle strette i nazisti. L'avranno fatto apposta? Dalle steppe russe insomma , siamo andati via presto. Su entrambe i fronti, non c'era molto da raccontare. Il fronte russo è stato per quattro anni terra di conquista per la Luftwaffe. Ma se a terra le cose andavano come andavano, in cielo c'era poco da discutere con i caccia del reich.
Ma torniamo al nostro nuovo simulatore dal dominante azzurro. Il colore dell'oceano pacifico la fa da padrone su tutte le tavole, e non è affatto male, dopo tanto marrone e grigioverde. Gli aerei ci sono tutti. Dal Dauntless all' Aichi D3A, dallo ZERO al Catalina, passando per il B29 e il Betty.Per gli appassionati di ricostruzioni storiche, ci sarà proprio di che divertirsi. Giusto per farvi capire il livello di raffinatezza di questo Pacific Fighters, sappiate che nelle missioni di Pearl Harbour, dalla parte giapponese, potrete sentire i piloti comunicare in lingua madre. Fortunatamente, però, le chiamate appaiono in inglese. Belli e geograficamente azzeccati gli scenari, ma a questo i creatori di IL2 ci avevano già abituato. C'è la zona delle Filippine nei pressi di Rabaul , teatro dei primi scontri terrestri tra Alleati e Giapponesi, che ha visto in azione assi del calibro di Saburo Sakai.Ci sono le Midway, la Haway, Iwo jma, Okinawa, e il sud del Giappone. Insomma c'è veramente quasi tutto il teatro del pacifico per quanto riguarda il teatro di operazioni, fatta eccezione per le insegne dei reparti. Infatti, quando si sceglie un aereo, non è possibile visualizzare le insegne dei vari reparti che appaiono nel menù a tendina. Forse un bug che sarà risolto (sono infatti già uscite due nuove patch la 3.01 e la 3.02). O forse, e questa impressione traspare su più versanti, gli sviluppatori spingono gli utilizzatori a crearsi personalmente livree ad hoc. Il manuale di gioco, infatti, mette in risalto questa possibilità e non presenta livree particolari per certi aerei e certi piloti, come su IL2 ed FB. Il modello di volo, rispetto al precedente IL2, sembra essere stato semplificato.
Gli aerei tendono a stallare di meno e soprattutto sembra mantenere alla perfezione la direzione di decollo "a tutto motore", dopo aver tolto i blocchi dal ponte delle portaerei. All'atterraggio, se togliamo la visuale del pannello c'è un utile, quanto improbabile per quei tempi, indicatore di traiettoria di volo, (come sull'HUD di un moderno simulatore combat) che ci dice dove andremo a mettere le ruote in atterraggio. Sebbene PFI si presenti come un titolo curatissimo e impeccabile in molte delle sue sezioni (simpatica, in tal senso, la possibilità di aprire il tettuccio, come si usava all'epoca, quando un ammaraggio forzato era un'ipotesi tutt'altro che remota) , spesso si avverte la mancanza di un'apparato di radionavigazione un pò più aggiornato. Infatti all'epoca gli americani avevano il VDF (Virtual Display Flight), che permetterebbe in maniera più semplice (e storicamente corretta), il vettoraggio (ad esempio), sul ponte di una portaerei. Insomma, un simulatore niente male, sullo standard a cui ci ha abituato la Ubisoft. Chissà che non si cimentino prima o poi con la guerra del Vietnam! Per venire incontro alla curiosità degli utenti in già in possesso di IL2, sia di quelli che ancora non hanno messo mani sul capolavoro Ubisoft, abbiamo deciso di differenziare l'approccio al Pacific Fighters in due categorie differenti.
Installazione IL2FB + ACE Extension Pack + Pacific Fighters
Avrete già capito che questo nuovo prodotto può interagire totalmente con IL2FB e successive modificazioni e bisogna dire che la resa è notevole. Come predetto è stato così ampliato non solo il parco macchina a disposizione dell'utente, ma ne ha guadagnato in longevità e grafica. Infatti in questa versione è proprio quest'ultima a farla da padrona. Il motore grafico, a suo tempo sviluppato per IL2, ha permesso di tagliare traguardi altrimenti difficili da raggiungere. Le acque che compongono i fiumi e il mare sono dense di riflessi, si ha davvero la netta sensazione, soprattutto a bassa quota, di volare realmente. Ma anche le textures che compongono il terreno riescono a contenere un'infinità di oggetti, fabbriche, porti, uffici e quant'altro rendono tutto molto più gradevole. Tanto che la navigazione, proprio grazie a questi ultimi, è resa ancora più semplice proprio grazie al fatto che i punti di riferimento a terra, cui fare affidamento, sono molteplici e di facile lettura. Ampliata anche la possibilità di scelta all'interno dei settaggi nel menù grafico in cui l'excellent ne è la massima espressione purchè siate in possesso di un'ottima scheda grafica e di un processore in grado di supportarla in toto. Nulla da dire per quanto concerne il sonoro e la giocabilità in quanto nulla è stato modificato e nulla poi c'era da modificare.