Painkiller
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A favorire questa filosofia di gioco, arriva un armamentario 'a tema', formato da doppiette di antica forgia, un rocket realmente devastante e quell'impalatore che è forse il biglietto da visita di questo Painkiller e che in multiplayer sembra imitare per certi versi il rail di stampo quakkiano. Un parco armi equamente potente ed equilibrato, anche grazie al fuoco secondario che ogni arma possiede, e che esalta un'altra delle caratteristiche peculiari del titolo dei People Can Fly, ovvero la fisica. Il team di Varsavia, dimostra infatti di essere 'sul pezzo', allineandosi al trend del mercato che vuole gli ultimi shooter mossi da un credibile motore fisico, affidandosi all'ormai famoso Havok che i People Can Fly hanno poi piegato alle proprie esigenze con risultati veramente incredibili. Ogni nemico centrato dai vostri colpi reagirà con estremo realismo, contorcendosi e piegandosi in un uno dei migliori effetti ragdoll visti negli ultimi tempi. Una nota di merito va sicuramente al level design di Painkiller che alterna ad episodi assolutamente nella norma, alcuni dei livelli più belli ed incisivi visti nelle ultime produzioni del genere. Un esempio su tutti è l'ultimissimo livello di gioco dove, in un immenso fermo immagine che ritrae l'evoluzione negli scontri bellici (dalle guerre medioevali al nucleare), affronteremo nientemeno che Lucifero in persona.
Multiplayer: a scuola dalla Id
Capitolo a parte, parlando di Painkiller, va dedicato al multiplayer, che dimostra quanto i People Can Fly ritengano il proprio lavoro molto vicino a quello di Carmack e soci. Impossibile, infatti, non riconoscere negli elementi fondamentali della modalità multigiocatore i tratti somatici di Quake 3, specie per quello che riguarda la fisica e la freneticità impressa all'azione di gioco. Speed up e bunny hop, infatti, caratterizzano fortemente le cinque modalità previste per il divertimento in compagnia che, siamo sicuri, non potrà non fare breccia nei cuori dei vecchi quakers. Certo, alcune delle mappe dedicate al multiplayer sembrano non favorire un approccio molto tattico del gameplay, ma siamo sicuri che con qualche ritocco ai livelli e un maggiore bilanciamento delle armi, potrebbe essere uno dei titoli multiplayer più graditi e giocati dal pubblico.
La classe operaia va' in Paradiso
Inutile dire, a conti fatti, che Painkiller sia veramente un ottimo titolo, a patto però che vi sintonizziate sulla stessa lunghezza d'onda pensata e realizzata dai People can Fly che hanno messo in campo un gioco altamente adrenalinico, confezionato in maniera sorprendentemente curata e "leggera" al contempo, dimostrando che un titolo bello da vedere non deve necessariamente gravare in modo spropositato sulle prestazioni finali. Se, invece, siete alla ricerca di FPS più tattici e ragionati, non vi resta che aspettare che i Valve portino a termine l'ormai biblico Half Life 2, pirati informatici permettendo.