Panzer Corps 2, la recensione: il DLC Frontlines Cyrenaica rinnova la guerra nel deserto

Lo strategico a turni ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale.

di Carlo Mansoni

In occasione del lancio del più recente DLC Frontlines: Cyrenaica e dedicato all’omonima campagna, abbiamo potuto (ri)mettere mano a Panzer Corps 2, strategico a turni di Flashback Games e pubblicato da Slitherine. Il primo dato che salta all’occhio è che Panzer Corps 2 sta invecchiando bene. Molto bene.

Un ritorno col botto per Panzer Corps 2

Nonostante la presenza sul mercato da 5 anni esatti (l’uscita del gioco vanilla è datata 19 marzo 2020), questo secondo capitolo della saga si conferma estremamente solido sotto ogni punto di vista: la veste grafica mantiene una sua grande dignità così come il resto del comparto tecnico, ma soprattutto è il gameplay a dare una continua prova di robustezza. Inattaccabile proprio come un Panzer, il sistema di gioco propone un’esperienza strategica classica, capace di mettere alla prova anche i giocatori più esperti e navigati, ma al tempo stesso estremamente accessibile anche per gli appassionati del genere (o del tema storico) non proprio avvezzi a curve di difficoltà troppo ripide.

Un tutorial sorprendentemente efficace

Una menzione d’onore, in apertura, per il tutorial: pur approcciando il titolo da appassionato del genere, non avevo mai giocato al primo Panzer Corps. Dare un’occhiata introduttiva ai comandi era quindi un imperativo categorico, che è scivolato liscio come l’olio. Il tutorial consente in brevissimo tempo (un’oretta di gioco circa) di padroneggiare completamente tutte le caratteristiche chiave del gameplay, fondamentali per affrontare gli innumerevoli scenari successivi. A volte noi giocatori diamo per scontato che questa feature del gioco possa essere superflua, e così fanno anche tanti sviluppatori che ne trascurano l’importanza. Nel caso di Panzer Corps 2 invece questo aspetto è estremamente curato e, attraverso una mini campagna suddivisa in comodi capitoli tematici, aiuta a prendere confidenza con il gioco.

Campagne e scenari: l’anima storica di Panzer Corps 2

Dal tutorial ci si sposta abbastanza presto alle modalità di gioco principali, sia single che multiplayer. Panzer Corps 2 mette a disposizione del giocatore diverse Campagne e Scenari che ripercorrono le fasi più concitate della Seconda Guerra Mondiale. Anche qui si riscontra una grande cura nei dettagli, sia dal punto di vista della ricostruzione storica, che dalla pulizia dei contenuti, pur mantenendo sempre un livello di sfida stimolante. Le Campagne sono cinque e permettono di prendere parte a operazioni militari storiche, da diverse prospettive. Partiamo con l’invasione della Polonia del 1939 fino ad arrivare alla liberazione della Sicilia da parte degli Alleati, con una discreta varietà di terreni e ambientazioni.

I singoli Scenari, invece, si concentrano su specifiche battaglie reali o di fantasia, con alcuni interessanti “what if”. Come la fuga da New York delle truppe americane, circondate da invasori tedeschi e giapponesi, che strizza l’occhio all’immaginario creato da Philip K. Dick con il suo The Man in the High Castle. Alle modalità per singolo giocatore si affianca un comparto multiplayer che, manco a dirlo, conferma tutti gli aspetti positivi evidenziati in single player, e anche un po’ dei difetti del gioco, come la durata delle partite, inevitabilmente lunghe soprattutto quando a controllare gli avversari non è l’intelligenza artificiale del gioco, ma sono altri giocatori. Tutto questo garantisce a Panzer Corps 2 una giocabilità pressoché infinita: alle circa 60 ore necessarie per completare le varie Campagne offerte dal gioco si sommano quelle richieste dal completamento degli Scenari, e l’interminabile multiplayer. Il supporto alle mod, direttamente integrate in un comodo sistema di selezione in game, e la possibilità di creare i propri scenari attraverso un Editor (per quanto non esattamente user friendly), garantiscono poi una longevità senza pari e un’esperienza di gioco estremamente personalizzabile.

Panzer Corps 2, un gameplay solido e personalizzabile

Il gameplay, abbiamo detto, è molto solido: lo si capisce subito nel vedere l’elevatissima quantità di unità presenti nel gioco, ciascuna con le proprie caratteristiche peculiari che riflettono le caratteristiche delle controparti reali, ma tutte ottimamente bilanciate tra loro. La logica carta-sasso-forbice alla base di questo genere videoludico è ben mascherata da una varietà di unità pazzesca, che consente di potersi sbizzarrire con strategie non convenzionali. Ciascuna unità è poi personalizzabile, una feature utilissima per distinguerla dalle altre (e negli schieramenti massivi di eserciti importanti vi servirà, fidatevi). La visuale strategica, attivabile e disattivabile in qualsiasi momento, enfatizza la suddivisione della mappa in esagoni, facilitando talvolta il compito di identificare le diverse tipologie di unità schierate in campo, i terreni - con tutte le asperità del caso - o le possibilità tattiche di accerchiamento, un elemento fondamentale del gameplay per garantire il successo delle missioni. A questo proposito, da segnalare l’importanza delle condizioni meteorologiche nell’impostazione strategica di ciascun turno: a seconda di quanto è soleggiata una giornata le unità hanno un raggio visivo più o meno ampio; la pioggia altera ovviamente l’efficacia delle unità aeree e il movimento a terra di fanteria e cingolati; la neve fa pure di peggio, costringendo spesso ad avanzate lente e ponderate. Attenzione anche ai terreni, ai fiumi e alle montagne: anche qui può sembrare banale l’interazione differente con diversi tipi di terreno, ma è nella cura di questi dettagli che si distinguono i giochi memorabili da quelli di fascia media.

Un’interfaccia poco intuitiva

Un simile equilibrio nasconde però una delle poche insidie del gioco: la presenza di così tante opzioni tra cui scegliere rende spesso poco immediato il processo di selezione delle unità migliori per un dato scenario. L’esperienza, in tal senso, aiuta a superare l’ostacolo, ma richiede parecchie ore di gioco per padroneggiare completamente questo aspetto, spesso non chiarito fin dall’inizio a causa dei molti parametri assegnati a ciascuna unità e poco intuitivi. A questo non contribuisce sicuramente una interfaccia grafica piuttosto poco curata, unico vero aspetto negativo di Panzer Corps 2: le icone sono molto piccole ed è difficile distinguerle, e spesso nascondono funzioni del gioco fondamentali che però sono talmente incomprensibili da correre il rischio di essere dimenticate dal giocatore oppure ignorate fino a fasi avanzate del gioco, nonostante magari siano state spiegate bene nel tutorial.

Frontlines: Cyrenaica, a proposito di longevità

Se siamo ancora qui a parlare di Panzer Corps 2 dopo ben cinque anni di permanenza negli store, è perché gli sviluppatori continuano imperturbabili a supportare il gioco, anche attraverso il rilascio di DLC dedicati a specifiche campagne della Seconda Guerra Mondiale. Il più recente, Frontlines: Cyrenaica, è ambientato nell’omonima regione libica, teatro dell’offensiva italiana nel continente africano ai danni delle truppe britanniche nel 1940. Frontlines: Cyrenaica porta dunque con sé un gran numero di novità e contenuti, a partire ovviamente da una Campagna suddivisa in 12 scenari ambientati a cavallo tra il 1940 e il 1941, ma propone anche nuove unità, nuovi eroi e ritratti storici.

Due campagne, due prospettive: Italia vs Commonwealth

Per la precisione, sarebbe forse più corretto parlare di due campagne: sì, perché Frontlines: Cyrenaica ci offre la possibilità di scegliere da che parte stare, consentendo al giocatore di intraprendere la campagna dalla prospettiva di entrambi gli schieramenti. Ciò garantisce al DLC una estrema profondità e rigiocabilità, ma rende anche disponibile al giocatore un approfondimento storico ampio e interessante. Gli scenari, che si concentrano ovviamente nelle aree desertiche nordafricane, sono collegati tra loro da un filo conduttore narrativo plasmato dalle azioni del giocatore. Fin dall’inizio della campagna, infatti, il gioco ci avverte che le “core units” schierabili nelle fasi avanzate della campagna saranno solo quelle che saremo in grado di far sopravvivere abbastanza a lungo tra le dune.

Questa caratteristica si sposa alla perfezione con la volontà esplicita del team di sviluppo di fornire un quadro storico quanto più accurato possibile. Approccio testimoniato anche dall’inserimento di diverse figure storiche sotto forma di consulenti e, soprattutto, eroi schierabili in battaglia. Tra le forze italiane spiccano il Generale Rodolfo Graziani, Governatore della Libia la cui influenza sugli avvenimenti fu significativa, ma anche Mario Berti e Giuseppe Tellera, Comandanti della Decima Armata. Sul fronte britannico, invece, Frontlines: Cyrenaica porta sui nostri schermi leader della Operation Compass come il Generale Richard O’Connor o Archibald Wavell.

Nuove unità ed eroi per combattere nel deserto

Il più recente DLC di Panzer Corps 2 non propone solo figure di spicco della guerra, ma anche strumenti bellici che finora non avevano trovato posto nel lungo elenco di unità del gioco. Sia il regio esercito italiano che il Commonwealth britannico si arricchiscono infatti di un gran numero di nuove unità, specifiche per le operazioni nel deserto. Andiamo dagli Ascari del Cielo, sezione di fanteria specializzata nel paracadutismo, alla Moto Guzzi TriAlce, utilissima per le attività di esplorazione tra rocce e sabbia. Per il Commonwealth, da segnalare la presenza dei Cruiser Tanks MKII e MKIII, accompagnati da Rolls-Royce rinforzate e dai caccia Hurricane (sempre motorizzati Rolls, tra l’altro).

Questa la lista completa delle unità fornita dagli sviluppatori:

Esercito Italiano

  • Moto Guzzi TriAlce
  • Ascari del Cielo
  • Mortaio da 81 M35
  • 65/17 M13

Commonwealth

  • Bofors 37mm AT Portée
  • RR Armored Car
  • Gladiator Mk.II
  • Hurricane Mk.I (Tac R)
  • Cruiser Mk.II
  • Cruiser Mk.III
  • AU Engineers