Paper Mario Sticker Star

di Roberto Vicario
Mai come nell'anno appena passato la mascotte principale di Nintendo ha vissuto un'esposizione in termini di titoli usciti così ricca e prolungata. Dopo essere tornato titolo di lancio per una nuova console della casa di Kyoto (WiiU) ed essersi già messo in mostra quest'estate su 3DS con New Super Mario Bros. 2, l'affaccendato idraulico italiano é pronto a tornare nuovamente in pista con la serie più innovativa di tutto il suo brand, in grado di mescolare elementi platform con altri decisamente più desueti come l'RPG e l'avventura. Stiamo ovviamente parlando del nuovo capitolo di Paper Mario, che abbiamo giocato per voi.



La potenza degli stickers
Ancora una volta la principessa Peach si troverà nella scomoda situazione di essere rapita dal Bowser di turno, con la variante aggiuntiva che in questo caso é dato dalla rottura e dalla frammentazione di una potente stella che controlla il potere degli stickers. Come sempre, toccherà dunque a Mario il compito di sistemare il guaio e salvare l'adorata principessa.

Fughiamo subito ogni dubbio, avete letto benissimo: stickers. Paper Mario: Stickers Star é infatti basato sulla raccolta e l'uso di adesivi che, come vedremo proseguendo nell'analisi del gioco, hanno l'onere e l'onore di modificare in larga parte la classica giocabilità della serie action/RPG.

Per dare credibilità all'uso di queste potenti figurine, gli sviluppatori hanno realizzato un mondo basato tutto sul concetto dei fogli di carta. Questo ha portato ad uno stile non solo bidimensionale, ma estremamente piatto, proprio per simulare l'esiguo spessore di questo materiale. Origami di Koopa, Toad accartocciati e ambientazioni che giocano sul concetto di profondità, non solo risultano sin da subito piacevoli, ma si sposano perfettamente con l'effetto stereoscopico della console, trasformando questo titolo in un vero e proprio cavallo di battaglia per quel che concerne la qualità del gioco sul fronte 3D. Per tutta la durata nella nostra recensione, abbiamo sempre tenuto al massimo lo slide dell' effetto tridimensionale senza che questo inficiasse negativamente sulla nostra giocabilità.

Come dicevamo, pur cerando di rimanere fedele ai dettami della serie il titolo dimostra la voglia di osare da parte dei ragazzi di Intelligent System, apportando qua e là qualche modifica. Su tutte é impossibile non sottolineare la totale assenza di livelli di crescita o di personalizzazione di Mario, se non per l'aumento dei PV.


Questa scelta lavora in funzione di un elemento che diventerà il perno centrale nell'esperienza di ogni giocatore: gli ormai arcinoti stickers. Nel corso dei diversi mondi che andremo ad esplorare troveremo diversi di questi adesivi con disegni e forme diverse, alcuni molto comuni ( piede, martello e cosi via ) altri decisamente più rari ( chiamati appunto stickers rari. ). Questi potranno essere conservati in album liberamente esplorabile nello schermo inferiore della console e saranno i nostri migliori alleati durante i combattimenti.

Il combat system, pur rimanendo decisamente simile nella forma ai vecchi episodi, (con un piano bidimensionale e combattimenti a turni), si trasforma nel momento in cui si utilizzano gli stickers. Questi, una volta utilizzati non saranno più disponibili e le fasi esplorative, o l'acquisto con le monete nei negozi, ci serviranno per fare nuovamente incetta di questo importantissimo elemento di gioco.

Sebbene questa scelta risulti tutto sommato azzeccata nell'economia del prodotto, gli sviluppatori hanno peccato in diversi punti, trasformando alcuni elementi potenzialmente molto positivi in freni inibitori per il gioco.

Su tutti la pessima gestione sia della locazione che della rarità degli stickers. Ci troveremo per larga parte dell'avventura con un spazio per i nostri poteri decisamente risicato e in più di un'occasione ci é capitato di dover sacrificare stickers potenti per fare spazio ad altri, che magari servivano per scopi diversi dalla lotta, più avanti nell'avventura.



Questi elementi contribuiscono a mettere a nudo diversi picchi di difficoltà che stordiscono inaspettatamente il giocatore, in particolar modo durante i classici boss fight. Se infatti la fruizione dei livelli é abbastanza semplice, lo stesso non si può dire degli scontri nevralgici della storia. La mancanza di spazio e l'aver rinunciato a stickers magari importanti porta troppo spesso lo scontro con il boss a livelli frustranti soprattutto per i giocatori un po più piccini o con poca pazienza. Questa colpa va data anche ad una serie di sticker speciali molto potenti ma anche fin troppo rari. Tante volte vi capiterà, infatti, di trovarvi ad affrontare nemici estremamente difficili con il materiale inadeguato. Un problema di bilanciamento che purtroppo si fa sentire eccome durante l'avventura.

Fortunatamente ci sono anche tantissimi elementi positivi, tra cui l'utilizzo di un particolare potere che appiattisce il mondo di gioco e permette di posizionare stickers sull'ambiente così da portare alla risoluzione di diversi enigmi ambientali. Qualcosa di molto simile a quanto visto in Okami ma che riesce a spezzare positivamente il ritmo di gioco. Senza dimenticare le già citate fasi esplorative.

La carta non é mai stata così bella

Se quindi abbiamo già avuto modo di sottolineare la qualità sia del level design che dell'effetto stereoscopico, non possiamo esimerci dal congratularci con gli sviluppatori di Paper Mario per la realizzazione del comparto visivo. Lo stile grafico utilizzato, per quanto semplice, é estremamente vario, divertente, accattivante e colorato. In pochi secondi vi troverete immersi in questo magico mondo e grazie al 3D lo sentirete ancora più pulsante.



Unica pecca sotto questo aspetto é la componente sonora che sia per quanto riguarda gli effetti sonori che le musiche, risulta più un'accozzaglia di temi e suoni già utilizzati in passato piuttosto che una serie di sonorità propedeutiche al contesto di gioco. In poche parole, ve ne stancherete in fretta.

Tirando le somme quindi possiamo affermare che Paper Mario: Stikers Star é un prodotto divertente che pur non mantenendo totalmente fede al 100% ai canoni della serie mostra tanti elementi positivi in grado di essere apprezzati sia dai fan storici che dalle nuove leve.
L'unico grosso limite di questo prodotto é stato forse quello di non volere osare in tutto e per tutto, accennando solamente una trasformazione che di fatto non é avvenuta. Proprio questo tentennare ha portato all'emergere dei problemi sopracitati. Difetti su cui siamo sicuri che la stragrande maggioranza di voi saprà passarci sopra.