Parasite Eve: The 3rd Birthday

di Tommaso Alisonno
Grazie ai tutorial in-game sparsi soprattutto nelle prime missioni, prendere confidenza col sistema é abbastanza semplice, anche perché tra la impostazioni dei controlli sono disponibili diverse configurazioni a seconda che prediligiate uno stile “da TPS” piuttosto che uno da “action game”. Il gioco, come si é accennato, ha una natura più tattica di quanto non si possa pensare a primo acchito: qui non si tratta tanto di limitarsi a cercare un riparo, evitare il più possibile il fuoco nemico e contemporaneamente cercare di danneggiarlo - azioni che comunque hanno la loro importanza - ma anche di capire quando effettuare l'Overdive su un nuovo personaggio e su quale.

314

Una delle limitazioni con cui dovrete fare più spesso i conti sarà quella delle munizioni: le armi personali “modificate” di Aya sono sicuramente più potenti della pistola di ordinanza e delle armi standard dei soldati, ma quando i caricatori saranno vuoti dovrete giocoforza cercare di ottimizzare l'uso di ciò che avete a disposizione. Anche la razionalizzazione delle energie (leggasi “barra della vita”) sarà importante, perché i nemici tendono a perseguitare Aya, la quale però recupererà le proprie forze più velocemente dei soldati comuni. Aya può effettuare l'Overdive anche un attimo prima di morire, quando già la barra della vita si é esaurita (lasciando a triste destino il precedente ospite), ma a prescindere é meglio contenere le perdite se si vuole ottenere un buon giudizio al termine della missione.

021

La trama é piuttosto intricata, e questo perché molte missioni (non tutte) comportano l'Overdive indietro nel tempo e quindi il cambiamento della storia va a creare spesso e volentieri dei paradossi, compresi personaggi morti che tornano in vita (salvati) o personaggi vivi che svaniscono nel nulla (oops, sono morti!): spesse volte dopo una missione Aya si risveglia nella sua cella e deve fare i conti con persone che non hanno affatto idea del fatto che lei abbia cambiato la storia, e non tutti sono disposti a crederle. Ovviamente, mentre il plot si snoda anche il passato di Aya tornerà a galla, ma per riuscire a mettere in ordine tutti i tasselli del puzzle ci vorrà tempo.

Portare a termine il gioco richiederà un quantitativo di ore decisamente superiore alla decina, e i tre livelli di difficoltà lo renderanno in sostanza piuttosto longevo; sono inoltre previsti degli elementi extra per chi dovesse giocare il titolo più volte dall'inizio alla fine. In conclusione, The 3rd Birthday riesce a riportare alla luce un brand “storico” di Square Enix da troppi anni silenzioso, ed anche se lo fa in una forma piuttosto spuria, che non riesce ad essere né un “vero” TPS né un “vero” JRPG, quanto più uno strano ibrido tattico tra i due, sicuramente non mancherà di interessare i fan della bella Aya Brea.

617