Parking Garage Rally Circuit, Trackmania al gusto Mario Kart – Recensione PC

La recensione del racing game di Walaber Entertainment, dove velocità, precisione e un motore fisico stralunato vanno a braccetto in un passatempo divertentissimo

di Jacopo Retrosi

Un nome che è tutto un programma. In Parking Garage Rally Circuit ci troveremo al volante di tre bolidi imbizzarriti all’interno di claustrofobici parcheggi multilivello per stabilire il miglior tempo sul giro. Il tutto impreziosito da una veste grafica in stile Sega Saturn e un modello di guida arcade che urla Sega Rally e che premia tanto la velocità quanto la capacità di memorizzare il tracciato e di sapere quando mollare l’acceleratore per non sfracellarsi sui soffitti bassi o contro una delle barricate poste ai limiti del tracciato.

Più l’aggiunta di un motore fisico che non vede l’ora di coglierci in fallo per farci perdere il controllo in modo tanto comico quanto seccante per il nostro ritmo. Non c’è reale competizione (per forza di cose, non ci passa una macchina, figuriamoci un intero gruppetto), solo noi e il cronometro, contro i “fantasmi” dei tempi necessari per le medaglie, degli sviluppatori o di altri giocatori online. Pochi tracciati, appena otto, in un pacchetto contenuto, ma molto divertente ed estremamente rigiocabile. 

Il sistema di progressione è di quelli lineari: partendo dalla categoria minore si affronteranno i vari circuiti in ordine, cercando di ottenere almeno la medaglia bronzo per sbloccare il successivo. Finito il giro si otterranno le chiavi della prossima auto (più veloce, ma meno stabile della precedente) e il ciclo ricomincia. Come già anticipato le piste sono poche e basta davvero poco per passarle in rassegna, anche perché la loro lunghezza è piuttosto breve e il numero di giri richiesti non supera quasi mai il paio.

Se ci si volesse limitare a vedere quanto ha da offrire il titolo Walaber Entertainment basterebbe un’oretta scarsa, il bronzo in fondo è alla portata di chiunque, ma si starebbe facendo un enorme disservizio al gioco e ai suoi creatori. Parking Garage Rally Circuit dà il meglio di sé quando l’obiettivo è sfidare sé stessi, andando ben oltre la medaglia d’oro, abbastanza abbordabile, anche perché una volta ottenuta si sbloccano i tempi degli sviluppatori e allora sì che inizia il vero spasso. 

I tracciati poi, nonostante le dimensioni minute, sono ricchi di sfaccettature e offrono spazio a numerose strategie che vanno ben oltre il semplice “vai più veloce che puoi senza sbagliare”, merito del particolare modello di guida (ci arriveremo a breve) e di una struttura che ricorda quasi un percorso a ostacoli stratificato più che una pista, con diversi “layer” da approcciare con garbo, tutt’altro che immediati e che richiedono dozzine di passaggi prima di essere correttamente analizzati, e anche allora si continuano a scoprire dettagli che consentono di ottimizzare il proprio stile di guida per limare tempi e traiettorie. Da qui il paragone con il Trackmania di Nadeo, con cui il titolo Walaber Entertainment condivide molti tratti in comune. 

Easy to learn, hard to master” è il mantra che accompagna Parking Garage Rally Circuit, e che caratterizza anche il curioso modello di guida. Ogni vettura ha infatti una velocità di punta “di partenza” bassissima. Con la pressione di un tasto però si va in derapata, piantando la macchina a terra e incrementando l’angolo di sterzata. Più tempo si passa di traverso più si carica un minitubo (in stile Mario Kart), che una volta liberato ci farà schizzare in avanti a velocità maggiorata. Ripetendo il processo senza far estinguere le fiamme che fuoriescono dagli scarichi è possibile inanellare molteplici miniturbo e aumentare progressivamente la velocità di punta per un tempo indefinito (leggasi fino al prossimo schianto, di solito). 

E questo è molto divertente, perché ci sono tanti modi di sfruttare questa peculiarità, dall’eseguire più derapate in una singola curva a rispolverare lo “snaking” (l’arte di eseguire miniturbo in rettilineo zigzagando come in Mario Kart DS), o ancora atterrare dopo un salto già in derapata per non perdere lo slancio, oppure anticipare il traverso prima di un dislivello per non staccare proprio le ruote da terra e mantenere il controllo del mezzo, ci sono numerosi trucchetti che rendono la formula di gioco mutevole e davvero esilarante.

Ma bisogna sempre ricordarsi di non esagerare, perché superata una certa soglia basta una cunetta per decollare fuori dallo schermo (letteralmente), mancare curve o sbattere al soffitto, e il respawn non è così caritatevole. Azzarderei che la fiscalità del motore fisico è quasi irritante nei momenti cruciali, ma qui entra in gioco la memoria e il buonsenso di interrompere la catena di miniturbo prima di immolarsi addosso a qualche auto parcheggiata o di finire nel vuoto siderale; e quando ciò avviene (e fidatevi, accadrà spesso), vien solo voglia di riprovare. Una piccola gemma del genere arcade.