Penumbra - Overture
di
Alessandro Cossu
INDIETRO NEL TEMPO
Qualche tempo fa, i signori svedesi della Frictional Games, sviluppatori del gioco oggi in esame, scesero in campo per la creazione di un Demo 3D, atto a mettere alla frusta alcune tipologie di schede video. Il demo in questione, che era dotato di una trama e di una architettura di (quasi) tutto rispetto, conobbe un inaspettato successo. Sull'onda delle richieste di chi aveva visionato il demo, e di chi aveva visto in questo gruppo di programmatori una sana fonte di soldini, ecco oggi nascere il primo capitolo di una trilogia (se lo fa il cinema, perché non dovrebbe farlo anche il mondo dei videogame?) a base di suspence, horror, e misteri. Il primo piatto del trittico preparato per noi da Atari, si intitolo "Penumbra: Overture" e, come suggerisce la parola stessa, è il primo atto di quella che, sulla carta, si presenta come una avventura grafica ad alto tasso adrenalinico. La storia vede il suo inizio quando Philip, nostro alter ego digitale, alla morte dell'amata madre, riceve inaspettatamente un misterioso plico, o meglio una lettera, da parte del padre, scomparso pochi giorni prima della sua nascita. Lo scritto lo porterà fino alle gelide terre della Groenlandia, in una antica miniera sepolta fra i ghiacci, alla ricerca delle sue origini prima, e della chiave delle misteriose parole contenute nella lettera poi.
Fino a qui, quindi, nulla di particolarmente originale : la trama è quasi copiata e incollata dai racconti di Lovercraft o di Poe, ma non è tanto sull'originalità che pare puntare questo prodotto, quanto piuttosto sulle atmosfere tenebrose, cupe e angoscianti, che permeano l'intero titolo.
Tecnicamente parlando, siamo di fronte, come detto, ad una avventura grafica, che vede nella visuale in soggettiva, la sua principale peculiarità; come in un classico sparatutto, vivremo l'azione con gli occhi del protagonista, ed il mouse muterà nel nostro sguardo virtuale. Una delle frecce più appuntite, nell'arco di "Penumbra : Overture" è il motore fisico implementato nel gioco : il Newton Game Dynamics farà bella mostra di se per tutta la durata del gioco, il che si traduce nel fatto che quasi tutti gli oggetti presenti sullo schermo potranno essere toccati, sfruttati, esaminati, lanciati, frantumati. Una cosa non da poco, considerando il grado medio di interazione dei giochi dello stesso filone. L'interazione con gli oggetti è interamente gestita dal mouse un po' come accadeva in Fahrenheit : per aprire una botola, occorre simulare la rotazione delle mani con il mouse, così come, ad esempio, per rompere una botte con una spranga, sarà necessario simulare un rapido fendente con il nostro topo di fiducia. Durante le nostre sessioni di prova, questo a volte si traduce in una sensazione vagamente frustrante, per la difficoltà di ripetere il gesto esatto voluto dai programmatori, senza possibilità di errore e senza il minimo di scarto. Inoltre, alcune cose non siamo proprio riusciti a capirle : ad esempio, il primo, vero enigma di gioco, consiste nel liberare il meccanismo di una botola, dal ghiaccio che la blocca. Perché sono stati necessari tre macigni per frantumare un piccolo blocco di ghiaccio?E soprattutto, perché poi abbiamo dovuto necessariamente usare lo stesso sasso per girare il meccanismo? Non è una cosa che faremmo mai, nella realtà...o si?
"Penumbra : Overture" non è solo esplorazione e ricerca : anche una sana dose di combattimenti corpo a corpo sono stati implementati nel gioco, e pochissimi di questi contro avversari "normali". Spesso, saremo chiamati invece a combattere contro creature uscite da un incubo generato da una indigestione di gamberetti e, a onore del vero, tali simpatici mostri saranno tutto, fuorché facili da (ab)battere. Philip, infatti, ha la forza di un sollevatore di polemiche e, come se non bastasse, tende anche ad andare nel panico, quando si trova accerchiato. Questo si tradurrà, nel gioco, in spiacevoli situazioni nelle quali mentre siamo acquattati nell'ombra per sfuggire a qualche mostruosità, il nostro eroe (dopo un ragionevole lasso di tempo, ndAleNet) si snerva e compie gesti inconsulti, ideali per rivelare il nostro nascondiglio. Da qui, la necessità di sfruttare la "penumbra" a nostro vantaggio, e di evitare gli scontri quanto più a lungo possibile. Per fortuna nostra, le routine di Stupidità Artificiale dei nemici sono piuttosto semplici e basterà rimanere in un angolo a studiarli, per capire velocemente i loro movimenti e cercare, con buonissime probabilità di successo, di aggirarli...anche perché, una volta che ci avranno individuato, sarà piuttosto difficile che "mollino l'osso", e cercheranno di azzannarci in ogni modo. Per fortuna, avremo quasi sempre a disposizione dei sani antidolorifici di Maxpayniana memoria, utili a recuperare punti salute in breve tempo.
Al più che buono comparto fisico, fa da contraltare un comparto video relativamente scarno, con poche texture e un conteggio di poligoni desolatamente basso. Alcune location ricordano titoli di qualche anno fa, anche se, va detto, al prezzo al quale viene venduto il gioco, chiedere di più sarebbe davvero troppo. Buono il comparto audio : le voci sono rimaste in originale, mentre i testi a video, il manuale a corredo e i vari menù sono stati localizzati in Italiano, in maniera convincente. "Penumbra:Overture" manca di qualsiasi comparto multigiocatore e richiederà, ad un giocatore avvezzo, circa otto ore per essere completato.
Qualche tempo fa, i signori svedesi della Frictional Games, sviluppatori del gioco oggi in esame, scesero in campo per la creazione di un Demo 3D, atto a mettere alla frusta alcune tipologie di schede video. Il demo in questione, che era dotato di una trama e di una architettura di (quasi) tutto rispetto, conobbe un inaspettato successo. Sull'onda delle richieste di chi aveva visionato il demo, e di chi aveva visto in questo gruppo di programmatori una sana fonte di soldini, ecco oggi nascere il primo capitolo di una trilogia (se lo fa il cinema, perché non dovrebbe farlo anche il mondo dei videogame?) a base di suspence, horror, e misteri. Il primo piatto del trittico preparato per noi da Atari, si intitolo "Penumbra: Overture" e, come suggerisce la parola stessa, è il primo atto di quella che, sulla carta, si presenta come una avventura grafica ad alto tasso adrenalinico. La storia vede il suo inizio quando Philip, nostro alter ego digitale, alla morte dell'amata madre, riceve inaspettatamente un misterioso plico, o meglio una lettera, da parte del padre, scomparso pochi giorni prima della sua nascita. Lo scritto lo porterà fino alle gelide terre della Groenlandia, in una antica miniera sepolta fra i ghiacci, alla ricerca delle sue origini prima, e della chiave delle misteriose parole contenute nella lettera poi.
Fino a qui, quindi, nulla di particolarmente originale : la trama è quasi copiata e incollata dai racconti di Lovercraft o di Poe, ma non è tanto sull'originalità che pare puntare questo prodotto, quanto piuttosto sulle atmosfere tenebrose, cupe e angoscianti, che permeano l'intero titolo.
Tecnicamente parlando, siamo di fronte, come detto, ad una avventura grafica, che vede nella visuale in soggettiva, la sua principale peculiarità; come in un classico sparatutto, vivremo l'azione con gli occhi del protagonista, ed il mouse muterà nel nostro sguardo virtuale. Una delle frecce più appuntite, nell'arco di "Penumbra : Overture" è il motore fisico implementato nel gioco : il Newton Game Dynamics farà bella mostra di se per tutta la durata del gioco, il che si traduce nel fatto che quasi tutti gli oggetti presenti sullo schermo potranno essere toccati, sfruttati, esaminati, lanciati, frantumati. Una cosa non da poco, considerando il grado medio di interazione dei giochi dello stesso filone. L'interazione con gli oggetti è interamente gestita dal mouse un po' come accadeva in Fahrenheit : per aprire una botola, occorre simulare la rotazione delle mani con il mouse, così come, ad esempio, per rompere una botte con una spranga, sarà necessario simulare un rapido fendente con il nostro topo di fiducia. Durante le nostre sessioni di prova, questo a volte si traduce in una sensazione vagamente frustrante, per la difficoltà di ripetere il gesto esatto voluto dai programmatori, senza possibilità di errore e senza il minimo di scarto. Inoltre, alcune cose non siamo proprio riusciti a capirle : ad esempio, il primo, vero enigma di gioco, consiste nel liberare il meccanismo di una botola, dal ghiaccio che la blocca. Perché sono stati necessari tre macigni per frantumare un piccolo blocco di ghiaccio?E soprattutto, perché poi abbiamo dovuto necessariamente usare lo stesso sasso per girare il meccanismo? Non è una cosa che faremmo mai, nella realtà...o si?
"Penumbra : Overture" non è solo esplorazione e ricerca : anche una sana dose di combattimenti corpo a corpo sono stati implementati nel gioco, e pochissimi di questi contro avversari "normali". Spesso, saremo chiamati invece a combattere contro creature uscite da un incubo generato da una indigestione di gamberetti e, a onore del vero, tali simpatici mostri saranno tutto, fuorché facili da (ab)battere. Philip, infatti, ha la forza di un sollevatore di polemiche e, come se non bastasse, tende anche ad andare nel panico, quando si trova accerchiato. Questo si tradurrà, nel gioco, in spiacevoli situazioni nelle quali mentre siamo acquattati nell'ombra per sfuggire a qualche mostruosità, il nostro eroe (dopo un ragionevole lasso di tempo, ndAleNet) si snerva e compie gesti inconsulti, ideali per rivelare il nostro nascondiglio. Da qui, la necessità di sfruttare la "penumbra" a nostro vantaggio, e di evitare gli scontri quanto più a lungo possibile. Per fortuna nostra, le routine di Stupidità Artificiale dei nemici sono piuttosto semplici e basterà rimanere in un angolo a studiarli, per capire velocemente i loro movimenti e cercare, con buonissime probabilità di successo, di aggirarli...anche perché, una volta che ci avranno individuato, sarà piuttosto difficile che "mollino l'osso", e cercheranno di azzannarci in ogni modo. Per fortuna, avremo quasi sempre a disposizione dei sani antidolorifici di Maxpayniana memoria, utili a recuperare punti salute in breve tempo.
Al più che buono comparto fisico, fa da contraltare un comparto video relativamente scarno, con poche texture e un conteggio di poligoni desolatamente basso. Alcune location ricordano titoli di qualche anno fa, anche se, va detto, al prezzo al quale viene venduto il gioco, chiedere di più sarebbe davvero troppo. Buono il comparto audio : le voci sono rimaste in originale, mentre i testi a video, il manuale a corredo e i vari menù sono stati localizzati in Italiano, in maniera convincente. "Penumbra:Overture" manca di qualsiasi comparto multigiocatore e richiederà, ad un giocatore avvezzo, circa otto ore per essere completato.
Penumbra - Overture
6.5
Voto
Redazione
Penumbra - Overture
Senza alcuna velleità di assurgere all'Olimpo delle avventure grafiche, il titolo patrocinato da Atari arriva li dove voleva : al cuore degli appassionati, con una serie di chicche di sicuro impatto. Forse troppo complesso per i neofiti, ma avvincente per chi vive di pane & avventure, "Penumbra : Overture", assicura una manciata di ore di sana e claustrofobica paura. La visuale in soggettiva assicura inoltre il giusto grado di immersione, in un tetro incubo digitale a tinte forti.