Perfect Dark 0
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Ogni promessa è debito, recita un antico adagio popolare. E Microsoft lo sa bene. Soprattutto se, così com'è vero, i tempi di realizzazione di Perfect Dark 0 hanno subito un'improvvisa accelerata (con tanto di "salto" dell'ultimo passaggio sulla verifica di qualità), per presentare puntualmente al lancio della neonata xbox360 il titolo sviluppato dall'inglese Rare. Uno sviluppo particolarmente "blindato", quello di Pd0, avarissimo di immagini rilasciate su web e stampa, per quello che doveva essere uno dei primi esempi di Next-Gen sulla nuova ammiraglia Microsoft. I pochi screenshots rilasciati, però, hanno lasciato più di un dubbio sull'effettiva qualità estetica del prodotto, a metà strada tra la ricerca della tecnologia supportata da texture ad altissima definizione e uno stile artistico completamente svincolato dalla ricerca del realismo e più vicino, invece, allo stile utilizzato su Nintendo 64 da quel Perfect Dark che ha ammaliato il pubblico fedele alla grande N con un prodotto di elevatissima fattura e classe cristallina.
Questo episodio "0", infatti, è da intendersi come un prequel di quanto visto su Nintendo 64 alle origini dell'eterno conflitto tra Joanna Dark, protagonista indiscussa della serie e la DataDyne, la corporazione ideatrice del "deathmatch" (il nome è tutto un programma) che ha tra le sue mire, come da copione, il dominio del mondo. Nel corso delle 13 missioni previste Joanna sarà impegnata ad intaccare le stesse fondamenta della DataDyne, impegnata direttamente con il suo fondatore al recupero del Sacro Graal. Il gioco ci porterà ad operare in diverse parti del mondo che faranno da sfondo alle attività della bella cacciatrice di taglie, coadiuvata sul campo dal padre e da Chandra, personaggio che aiuta i due direttamente dalla base operativa. Una figura importante, questa, che nel corso delle missioni fungerà inizialmente da voce fuori campo a mò di tutorial e in seguito, utilissima nel tracciare sotto i nostri occhi il percorso ideale per raggiungere i vari obbiettivi sensibili delle missioni.
Ovviamente l'agente Dark sarà aiutata nelle sue operazioni non solo da un'arsenale di tutto rispetto, ma anche da una serie di gadgets tecnologici che faranno invidia alla dotazione di Sam Fisher. Il riferimento all'agente della Third Echelon non è casuale, dal momento che anche Joanna dovrà cercare per quanto possibile di evitare gli scontri diretti con gli avversari. La ricerca dell'approccio stealth sarà fondamentale in diverse situazioni, soprattutto per la netta inferiorità numerica con cui la nostra agente si troverà ad operare nella maggior parte delle occasioni. L'approccio più dimesso, però, non riuscirà ad evitare comunque i furiosi scontri a fuoco in cui Joanna dovrà dare fondo alle proprie capacità balistiche nel tentativo di avere la meglio sui numerosi avversari che spesso sembrano essere prodotti "a cottimo" dal sistema. Fortuna vuole che il basso tasso d'intelligenza artificiale avversaria sia un vero invito al massacro che nella maggior parte delle volte vedrà i nostri oppositori nelle vesti di bersagli mobili che ci si pararenno davanti al giocatore con l'unico scopo di essere abbattuti. La doppia veste Stealth-Action, però, potrebbe scontentare un po' tutti dal momento che nelle vesti più dimesse, Joanna soffre per una struttura dei livelli che spesso dimostra di non essere stata progettata per tale scopo (senza gli aiuti dall'esterno si farà fatica anche a scovare gli obbiettivi della missione) e per una fase più action che visto il basso tasso di sfida si risolve in una mattanza sistematica che si trascina lungo tutto l'arco delle 10 ore necessarie per arrivare al "The End".
Va da sé che gli spunti interessanti di Perfect Dark 0 si "riducono" ad una trama discreta, ricca di colpi di scena e ben sviluppata nel corso delle missioni, ad un tema musicale azzecatissimo (alcune arie riprendono quelle del Nintendo 64) e ad un primo scorcio di quello che può essere lo sviluppo della tecnologia sulla macchina Microsoft. Rimarchiamo "primo scorcio", perché non ci sentiamo, onestamente, di abbandonarci a facili entusiasmi sul lato tecnico di Perfect Dark 0, perché se è vero che il prodotto Rare presenta strutture poligonalmente complesse, a cui sono state applicate texture di pregevole fattura ed effetti di luce realistici, altrettanto vero è che lasciano l'amaro in bocca alcune pecche tecniche viste nella nostra lotta alla Datadyne e una più generale confusione nell'applicare in modo coerente l'enorme potenza di calcolo della console Microsoft. Basterà dare un'occhiata, per esempio, ai modelli poligonali di personaggi per accorgersi di come ad una realizzazione poligonale tutto sommata buona ma che non fa certo urlare al miracolo, siano state associate texture che rendono "lucidi" non solo la pelle dei personaggi, ma anche i loro stessi abiti, ottenendo un generale senso di "plasticoso" che non giova certo al quadro complessivo.
Impossibile poi tacere su alcuni errori grossolani a cui abbiamo assistito, tra cui annoveriamo il clipping (misteriosamente salito a bordo del treno della next-gen), personaggi "ancorati" alle pareti e cadaveri che davanti ai nostri occhi hanno iniziato a svolazzare allegramente da una parte all'altra della stanza. Non convince nemmeno il motore fisico utilizzato da Rare che a buoni effetti di ragdoll associa un "peso" degli oggetti presenti in scena decisamente poco credibile e coerente. Perfect Dark 0, quindi, si configura come un discreto titolo votato maggiormente all'azione pura e "ignorante", mosso da un motore grafico che asseconda pregevolmente quanto raffigurato su schermo, con sporadici rallentamenti nel frame rate in casi di particolari sovraffollamenti, ma che manca di quel particolare appeal che lo possa porre di diritto tra i primi, veri, capolavori di questo iniziale scorcio di next-gen. Capitolo a parte lo merita il comparto audio che seppure alimentato da un'ottima soundtrack "a tema", è purtroppo penalizzato da un doppiaggio in italiano che riporta indietro di qualche anno i recenti progressi visti proprio in questo settore. Un vero peccato.
Insomma, prendere il comando in prima persona di Joanna Dark, per quanto questo sia ben assecondato dal nuovo pad Microsoft, e portare a termine le missioni assegnate lascerà comunque un certo senso di insoddisfazione, soprattutto a causa di un basso tasso di sfida e di un gameplay reso poco intrigante da un'azione di gioco decisamente poco intrigante. Fortuna vuole che Pd0 decolli nel multigiocatore che, ben architettato per le arene Live, riesce a proporre un gameplay frenetico e divertente anche se non esente da pecche. Capiterà che su server con una forte presenza di bot (che andranno a colmare gli slot vuoti) l'azione risulterà particolarmente rallentata, segno che il sistema non riesce a gestire adeguatamente i movimenti della IA dei bot.
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Questo episodio "0", infatti, è da intendersi come un prequel di quanto visto su Nintendo 64 alle origini dell'eterno conflitto tra Joanna Dark, protagonista indiscussa della serie e la DataDyne, la corporazione ideatrice del "deathmatch" (il nome è tutto un programma) che ha tra le sue mire, come da copione, il dominio del mondo. Nel corso delle 13 missioni previste Joanna sarà impegnata ad intaccare le stesse fondamenta della DataDyne, impegnata direttamente con il suo fondatore al recupero del Sacro Graal. Il gioco ci porterà ad operare in diverse parti del mondo che faranno da sfondo alle attività della bella cacciatrice di taglie, coadiuvata sul campo dal padre e da Chandra, personaggio che aiuta i due direttamente dalla base operativa. Una figura importante, questa, che nel corso delle missioni fungerà inizialmente da voce fuori campo a mò di tutorial e in seguito, utilissima nel tracciare sotto i nostri occhi il percorso ideale per raggiungere i vari obbiettivi sensibili delle missioni.
Ovviamente l'agente Dark sarà aiutata nelle sue operazioni non solo da un'arsenale di tutto rispetto, ma anche da una serie di gadgets tecnologici che faranno invidia alla dotazione di Sam Fisher. Il riferimento all'agente della Third Echelon non è casuale, dal momento che anche Joanna dovrà cercare per quanto possibile di evitare gli scontri diretti con gli avversari. La ricerca dell'approccio stealth sarà fondamentale in diverse situazioni, soprattutto per la netta inferiorità numerica con cui la nostra agente si troverà ad operare nella maggior parte delle occasioni. L'approccio più dimesso, però, non riuscirà ad evitare comunque i furiosi scontri a fuoco in cui Joanna dovrà dare fondo alle proprie capacità balistiche nel tentativo di avere la meglio sui numerosi avversari che spesso sembrano essere prodotti "a cottimo" dal sistema. Fortuna vuole che il basso tasso d'intelligenza artificiale avversaria sia un vero invito al massacro che nella maggior parte delle volte vedrà i nostri oppositori nelle vesti di bersagli mobili che ci si pararenno davanti al giocatore con l'unico scopo di essere abbattuti. La doppia veste Stealth-Action, però, potrebbe scontentare un po' tutti dal momento che nelle vesti più dimesse, Joanna soffre per una struttura dei livelli che spesso dimostra di non essere stata progettata per tale scopo (senza gli aiuti dall'esterno si farà fatica anche a scovare gli obbiettivi della missione) e per una fase più action che visto il basso tasso di sfida si risolve in una mattanza sistematica che si trascina lungo tutto l'arco delle 10 ore necessarie per arrivare al "The End".
Va da sé che gli spunti interessanti di Perfect Dark 0 si "riducono" ad una trama discreta, ricca di colpi di scena e ben sviluppata nel corso delle missioni, ad un tema musicale azzecatissimo (alcune arie riprendono quelle del Nintendo 64) e ad un primo scorcio di quello che può essere lo sviluppo della tecnologia sulla macchina Microsoft. Rimarchiamo "primo scorcio", perché non ci sentiamo, onestamente, di abbandonarci a facili entusiasmi sul lato tecnico di Perfect Dark 0, perché se è vero che il prodotto Rare presenta strutture poligonalmente complesse, a cui sono state applicate texture di pregevole fattura ed effetti di luce realistici, altrettanto vero è che lasciano l'amaro in bocca alcune pecche tecniche viste nella nostra lotta alla Datadyne e una più generale confusione nell'applicare in modo coerente l'enorme potenza di calcolo della console Microsoft. Basterà dare un'occhiata, per esempio, ai modelli poligonali di personaggi per accorgersi di come ad una realizzazione poligonale tutto sommata buona ma che non fa certo urlare al miracolo, siano state associate texture che rendono "lucidi" non solo la pelle dei personaggi, ma anche i loro stessi abiti, ottenendo un generale senso di "plasticoso" che non giova certo al quadro complessivo.
Impossibile poi tacere su alcuni errori grossolani a cui abbiamo assistito, tra cui annoveriamo il clipping (misteriosamente salito a bordo del treno della next-gen), personaggi "ancorati" alle pareti e cadaveri che davanti ai nostri occhi hanno iniziato a svolazzare allegramente da una parte all'altra della stanza. Non convince nemmeno il motore fisico utilizzato da Rare che a buoni effetti di ragdoll associa un "peso" degli oggetti presenti in scena decisamente poco credibile e coerente. Perfect Dark 0, quindi, si configura come un discreto titolo votato maggiormente all'azione pura e "ignorante", mosso da un motore grafico che asseconda pregevolmente quanto raffigurato su schermo, con sporadici rallentamenti nel frame rate in casi di particolari sovraffollamenti, ma che manca di quel particolare appeal che lo possa porre di diritto tra i primi, veri, capolavori di questo iniziale scorcio di next-gen. Capitolo a parte lo merita il comparto audio che seppure alimentato da un'ottima soundtrack "a tema", è purtroppo penalizzato da un doppiaggio in italiano che riporta indietro di qualche anno i recenti progressi visti proprio in questo settore. Un vero peccato.
Insomma, prendere il comando in prima persona di Joanna Dark, per quanto questo sia ben assecondato dal nuovo pad Microsoft, e portare a termine le missioni assegnate lascerà comunque un certo senso di insoddisfazione, soprattutto a causa di un basso tasso di sfida e di un gameplay reso poco intrigante da un'azione di gioco decisamente poco intrigante. Fortuna vuole che Pd0 decolli nel multigiocatore che, ben architettato per le arene Live, riesce a proporre un gameplay frenetico e divertente anche se non esente da pecche. Capiterà che su server con una forte presenza di bot (che andranno a colmare gli slot vuoti) l'azione risulterà particolarmente rallentata, segno che il sistema non riesce a gestire adeguatamente i movimenti della IA dei bot.
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