Perish: recensione del roguelike co-op che vi prende a calci
Perish ci riporta di peso ai vecchi Run & Gun che mancano da troppo tempo dai nostri schermi, ma i mezzi sono quelli che sono, purtroppo
ITEM42 è uno studio di sviluppo di videogiochi indipendenti, noto principalmente per il gioco che trovate in questa recensione ed è gestito da due fratelli che nelle loro interviste sostengono di volersi concentrare nelle loro produzioni fondamentalmente su gameplay reattivi e soddisfacenti; lore meticolosamente creata e basata su mitologia, lingua, storia e connessioni umane autenticamente ricercate; una visione ostinata per creare esperienze uniche, immense e piene di colpi di scena narrativi.
Da queste premesse piuttosto impegnative da concretizzare, saranno riusciti a trasmettere al giocatore lo stesso impatto?
E' importante non Perish nel gioco....
PERISH si svolge in ambienti ispirati alla mitologia classica, con una forte enfasi sulla creazione di un’atmosfera ricca e dettagliata. Esistono varie location in cui ci lasceremo coinvolgere come le scogliere bruciate di Teseo, che presentano un paesaggio arido e desolato, con sabbie nere e rocce spoglie che riflettono la natura inospitale del Purgatorio; nei templi fatiscenti di Orfeo, che altro non sono che rovine antiche, testimonianza di un tempo in cui la musica e la poesia di Orfeo erano onorate, ora però cadute in rovina e abbandonate.
Troviamo anche le fonderie vulcaniche di Efesto, caratterizzate da fiumi di lava e strutture metalliche, queste fonderie sono un tributo al dio del fuoco e della forgia, con un’atmosfera calda e opprimente, per poi passare ai labirinti crollanti, strutture una volta maestose, ora ridotte a intricati percorsi di rovine che mettono alla prova la determinazione di chi osa attraversarli. Cito anche i laghi di oro puro fuso, specchi d’acqua scintillanti che riflettono la luce in modo quasi ipnotico, ma con un pericolo che si nasconde sotto la loro superficie dorata e le montagne frantumate, distrutte da forze sconosciute, sono un simbolo della lotta eterna tra gli elementi e la volontà degli dei.
Perish è un vecchio Run & Gun
Nei fatti questo gioco si basa quasi tutto sul combattere orde di creature nelle sabbie bruciate del Purgatorio e vendere i loro cadaveri macchiati d’oro a preti avidi - robetta tranquilla insomma -.
Il titolo offre un gameplay dinamico e ricco di azione, sia in modalità singolo giocatore che multigiocatore. Il gioco è affrontabile da soli o in compagnia di amici, fin a tre giocatori si possono unire in co-op. Il combattimento può essere affrontato con armi melee o a distanza, in un tripudio granguignolesco brutale e sanguinario. Tutto questo può essere affrontato grazie ad un arsenale di tutto rispetto, che vanta elementi tra cui giavellotti, spade, archi e pistole, ognuna con capacità offensive uniche e migliorabili.
Dal punto di vista tecnico, la grafica si avvale di tecnologie avanzate come riflessi - che forniscono una rappresentazione accurata delle superfici, migliorando la realtà visiva del gioco - e ombre tramite il raytracing - che acuiscono la profondità e il realismo delle scene, rendendo l’illuminazione e le ombre più naturali -, oltre al supporto al DLSS 3. Tutto ciò contribuisce a creare un’esperienza visiva più immersiva e dettagliata, migliorando la qualità delle immagini e l’efficienza delle prestazioni.
Da ultimo, ma non meno importante, il mio apporto meno asettico ai dettagli di cui sopra e più personale al concetto di divertimento che ne deriva, posso affermare che, come da live, il gioco mi abbia fatto arrabbiare non poco. Fondamentalmente è stato pensato unicamente per il co-op, quindi ogni volta che si entra in azione da soli si rimarrà con un pugno di mosche, ma per i più audaci il premio arriva anche se un po' troppo tardivamente. Riuscire a portare a casa la pelle significa comunque conquistare delle monete, ma più ancora sbloccare ed incontrare certe armi permette di poterlo poi acquistare e sfruttare lungo il cammino.
Non è male il modo in cui sono pensati i nemici e le loro animazioni, anche se ci sono comunque l'IA non è esageratamente intelligente e oltretutto porta i nemici ad incastrarsi da soli negli scenari. Se quest'ultimo elemento fosse più bilanciato, se la difficoltà fosse un po' meno ricca di aculei avvelenati ad ogni singola run, sarebbe forse più interessante. In definitiva è un buon gioco, che pecca nel voler essere (troppo) un co-op - tenendo conto che non si trova praticamente mai nessuno online - e in solitaria è davvero troppo tosto (e pure sbilanciato), unito ad una serie di bug non sempre tollerabili tanto da volerlo abbandonare dopo poco, ma riesce comunque a regalare emozioni, nonostante tutti, per chi fosse tanto tenace da resistere.
Versione Testata: PC
Voto
Redazione
Perish
Perish è un roguelike piuttosto cattivo con il giocatore e anche molto sbilanciato. Punta un po' troppo sul co-op - anche se non c'è quasi mai nessuno - e il progresso ne è troppo dipendente. Riesce a dare soddisfazione, e non poca, quando funziona, ma il concetto di try-and-die è un po' troppo ostentato. Chi vorrà resistere però sarà premiato, le animazioni sono molto buone e anche graficamente è superiore alla media delle produzioni indie.