Persona 2: Eternal Punishment
di
Redazione Gamesurf
LEGGENDE METROPOLITANE
Molti Giochi di Ruolo giapponesi tendono a focalizzare la componente di gioco vero e proprio unicamente sul combattimento rendendo il giocatore un semplice spettatore. Nel gioco Atlus non mancano certo le cose da fare al di fuori delle battaglie, per esempio é possibile influenzare il mondo circostante diffondendo voci e leggende metropolitane. A causa della distorsione creata dagli eventi in corso il destino é soggetto a un paradosso continuo, quindi un "rumor" (così vengono definiti nel gioco) una volta diffuso largamente diviene realtà. Avete bisogno di armi? Bene, basta recarsi in un bar cercando il classico raccontaballe (chiamati "Rumormonger") nei bar e diffondere il rumor a cui si é interessati per trasformare un tranquillo ristorante in uno spaccio d'armi! Questa funzione ha una sua utilità anche nella storia e pone dei bivi che influenzano il progredire dell'avventura. Non mancano poi sottogiochi e sezioni pseudo investigative utili per comprendere appieno la trama rendendo l'esplorazione del mondo circostante una caratteristica ben più che accessoria
IN DEFINITIVA
I meriti di Persona 2 Eternal Punishment dal punto di vista dello schema di gioco si vanno a scontrare nettamente con i demeriti della realizzazione tecnica. Si può dire che la Atlus abbia ottimi concept designer, ma a livello di programmazione non sono certo delle cime e basta vedere le animazioni dei personaggi per rendersene conto. Gli sprite peraltro sono disegnati abbastanza bene, ma vengono letteralmente uccisi dai movimenti del tutto innaturali che sono al limite del ridicolo. I fondali sono discontinui dal punto di vista dei dettagli e si passa da ambienti realizzati accuratamente ad aree completamente spoglie, tanto che in alcuni momenti si ha il sospetto di girare in tondo, sensazione priva di fondamento data dalla troppa omogeneità di alcune zone
Non parliamo poi dei combattimenti che avvengono tutti sul medesimo pseudo fondale come nel vetusto Phantasy Star 2. Sicuramente l'inserimento di cinque personaggi contemporaneamente nel party ha reso questo compromesso consequenziale, ma onestamente non é che la complessità grafica sia esattamente insostenibile... E' un peccato che il character design di Kazuma Kaneko non sia stato rappresentato digitalmente in maniera valida e trovi solo spazio nei ritratti e nelle ottime sequenze animate. Kaneko era uno dei "cloni" più promettenti di Yoshitaka Amano e ora sta raggiungendo la sua vera maturità artistica come testimoniano gli artwork realizzati per Persona 2 Innocent Sin e per Eternal Punishment che denotano un distacco dallo stile che aveva usato per i personaggi del primo Persona. Non mancano comunque citazioni al "maestro" come, per esempio, alcuni primi piani di Tatsuya che richiamano alla mente i primi lavori in animazione di Amano per la Tatsunoko Productions. Venendo al comparto bisogna dire che é triste vedere un gioco con una simile atmosfera mancare di musiche all'altezza della situazione. Di fatto, il commento sonoro spazia dal mediocre all'ininfluente stonando in maniera terribile con il gioco.
Molti Giochi di Ruolo giapponesi tendono a focalizzare la componente di gioco vero e proprio unicamente sul combattimento rendendo il giocatore un semplice spettatore. Nel gioco Atlus non mancano certo le cose da fare al di fuori delle battaglie, per esempio é possibile influenzare il mondo circostante diffondendo voci e leggende metropolitane. A causa della distorsione creata dagli eventi in corso il destino é soggetto a un paradosso continuo, quindi un "rumor" (così vengono definiti nel gioco) una volta diffuso largamente diviene realtà. Avete bisogno di armi? Bene, basta recarsi in un bar cercando il classico raccontaballe (chiamati "Rumormonger") nei bar e diffondere il rumor a cui si é interessati per trasformare un tranquillo ristorante in uno spaccio d'armi! Questa funzione ha una sua utilità anche nella storia e pone dei bivi che influenzano il progredire dell'avventura. Non mancano poi sottogiochi e sezioni pseudo investigative utili per comprendere appieno la trama rendendo l'esplorazione del mondo circostante una caratteristica ben più che accessoria
IN DEFINITIVA
I meriti di Persona 2 Eternal Punishment dal punto di vista dello schema di gioco si vanno a scontrare nettamente con i demeriti della realizzazione tecnica. Si può dire che la Atlus abbia ottimi concept designer, ma a livello di programmazione non sono certo delle cime e basta vedere le animazioni dei personaggi per rendersene conto. Gli sprite peraltro sono disegnati abbastanza bene, ma vengono letteralmente uccisi dai movimenti del tutto innaturali che sono al limite del ridicolo. I fondali sono discontinui dal punto di vista dei dettagli e si passa da ambienti realizzati accuratamente ad aree completamente spoglie, tanto che in alcuni momenti si ha il sospetto di girare in tondo, sensazione priva di fondamento data dalla troppa omogeneità di alcune zone
Non parliamo poi dei combattimenti che avvengono tutti sul medesimo pseudo fondale come nel vetusto Phantasy Star 2. Sicuramente l'inserimento di cinque personaggi contemporaneamente nel party ha reso questo compromesso consequenziale, ma onestamente non é che la complessità grafica sia esattamente insostenibile... E' un peccato che il character design di Kazuma Kaneko non sia stato rappresentato digitalmente in maniera valida e trovi solo spazio nei ritratti e nelle ottime sequenze animate. Kaneko era uno dei "cloni" più promettenti di Yoshitaka Amano e ora sta raggiungendo la sua vera maturità artistica come testimoniano gli artwork realizzati per Persona 2 Innocent Sin e per Eternal Punishment che denotano un distacco dallo stile che aveva usato per i personaggi del primo Persona. Non mancano comunque citazioni al "maestro" come, per esempio, alcuni primi piani di Tatsuya che richiamano alla mente i primi lavori in animazione di Amano per la Tatsunoko Productions. Venendo al comparto bisogna dire che é triste vedere un gioco con una simile atmosfera mancare di musiche all'altezza della situazione. Di fatto, il commento sonoro spazia dal mediocre all'ininfluente stonando in maniera terribile con il gioco.
Persona 2: Eternal Punishment
Persona 2: Eternal Punishment
Persona 2 Eternal Punishment è un ottimo gioco, ma di certo non tutti riusciranno ad apprezzarlo appieno. Di fatto, alle splendide atmosfere a metà tra JoJo e Phantasm si contrappone una realizzazione tecnica grossolana assolutamente non all'altezza del prodotto. Fortunatamente questo non basta per danneggiare irreparabilmente i tanti aspetti positivi del gioco della Atlus che dimostra una solidità strutturale invidiabile, accompagnata da elementi che lo rendono dissimile da tutti i Giochi di Ruolo di recente produzione. Peraltro la componente narrativa riesce a essere valida e sufficientemente pronunciata evitando nel contempo di scalfire l'interattività complessiva, fornendo quindi un'esperienza di gioco molto intensa. Sfortunatamente le possibilità di una versione PAL sono tragicamente basse, ma se vi fornite da un negozio che tratta materiale import sappiate che, se c'è un gioco a cui va data una possibilità, questo è Persona 2.