Persona 3
Cominciamo col dire che il giorno é composto da 25 ore... no, non siamo impazziti: é questo il presupposto alla base della “realtà” di Persona 3: il fatto che ogni giorno, a partire da mezzanotte, tutti noi persone “normali” veniamo trasformati in bare per sessanta minuti e strani mostri chiamati “Shadows” (ombre) strisciano tra di noi in cerca dei pochi “eletti” che hanno la sfortuna di non trasformarsi. Tra questi, però, alcuni possiedono la capacità sovrannaturale di condensare la loro psiche sottoforma di entità ultrapotenti chiamate “Persona”, ed evocarle tramite un'arma chiamata “Evoker” (da puntarsi rigorosamente contro il cervello) per combattere le Shadows persino nel loro regno di Tartarus.
La nostra storia comincia quando un ragazzo (a cui toccherà a noi dare il nome) scopre di possedere questo potere, e da allora avrà la grave incombenza di cercare insieme ai suoi compagni d'avventura il modo per porre definitivamente la parola fine alla minaccia delle Shadows, senza per questo tralasciare la vita di tutti i giorni. La saga di Persona, che in origine coincideva in toto con quella di Megami Tensei (ora allargata con Lucifer's Call e i due Digital Devil Saga), si é sempre contraddistinta per essere particolarmente esotica ed esoterica, proponendo JRPG fuori dagli schemi e contornati da tematiche piuttosto pesanti. P3 non fa eccezione, a partire da una dualità di base che in effetti distingue il gioco in due fasi primarie: la vita di tutti i giorni e l'esplorazione della torre di Tartarus.
Durante la prima, il protagonista avrà il compito di accrescere con varie attività le sue caratteristiche sociali di Charme, Istruzione e Coraggio, requisiti necessari per poter così instaurare dei rapporti di amicizia con altri personaggi, i cosiddetti “Social Link”, sottoforma di interessi in comune (lo sport, lo studio, persino un gioco online) o anche semplice confidenza ed amicizia, e perché no amore. All'instaurazione di un nuovo Social Link, ed al potenziamento dello stesso con la frequentazione del personaggio relativo, il nostro eroe acquisirà affinità con una determinata carta dei tarocchi, evento che gli garantirà dei bonus quando cercherà di evocare nuovi Persona. La sua caratteristica principale a renderlo differente dagli altri membri del gruppo sarà infatti quella di non essere legato ad un singolo Persona, ma di poterne adottare diversi nel suo cuore e addirittura fonderli tra loro in moda da crearne di nuovi, tutto ciò tramite l'aiuto della misteriosa Sala di Velluto e del grottesco spirito gobbo di nome Igor.
La pianificazione della giornata sarà un elemento delicato di P3, giacché i “periodi” in cui essa é suddivisa sono ben circoscritti ed in ciascuno di essi potremo compiere una sola attività (e fortunatamente fare spese non implica il consumo di tempo).
Ovviamente, però, tutto questo risulta infine propedeutico alla fase esplorativa vera e propria, quella in cui formeremo un gruppo di massimo quattro personaggi e ci addenteremo nel Tartarus, che altro non é poi se non la trasformazione della scuola durante “l'ora oscura”. Cominciamo col dire che la torre in questione é suddivisa in “blocchi”, separati tra di loro e accessibili man mano che la trama principale va avanti, solitamente in corrispondenza delle notti di Luna Piena.
Ciascun blocco é inoltre diviso in piani, alcuni dei quali pre-impostati e contenenti i boss e i semi-boss, tutti gli altri generati con una routine casuale ogni qualvolta vi accederete (e saranno pertanto ri-esplorabili in cerca di esperienza e tesori). Nella mappa esplorativa guiderete il protagonista, e vedrete i nemici sottoforma di ombre striscianti che si muovono guardinghe: capitare su di esse porterà ad un incontro, ma a seconda del fatto che riusciate a sorprenderle alle spalle o, viceversa, esse vi balzino addosso varierà l'iniziativa del primo turno di battaglia.
Lo scontro vero e proprio si svolgerà a turni, all'inizio di ciascuno dei quali impartirete i comandi al vostro personaggio. Gli altri membri del party, se presenti, non saranno mai comandabili direttamente, ma andranno piuttosto gestiti con degli ordini di massima, come “aspetta”, “affronta un particolare nemico”, “effettua guarigioni e operazioni di supporto” o non ultimo “agisci liberamente”: per il resto, verranno gestiti completamente dall'IA, con delle routine a dire il vero decisamente efficienti (una volta tanto i gregari combattono BENE).
Tra le altre cose, sarà nostro compito quello di curare l'equipaggiamento di tutto il gruppo, oltre ovviamente ai cambi di Persona del protagonista: questi ultimi non solo garantiranno poteri speciali, ma addirittura andranno ad influenzare le statistiche di forza, agilità, magia e così via, nonché le resistenze e le debolezze del personaggio. Una caratteristica peculiare della saga é quella, infatti, che colpire un nemico con un elemento contro cui é “debole” ci conferisca turni d'attacco extra, mentre viceversa ci farà perdere tempo l'utilizzo di elementi contro cui é “forte” (e questo vale naturalmente anche per gli attacchi portati contro di noi).
Così come la struttura di gioco, anche la realizzazione grafica di P3 ha una natura duale: da un lato abbiamo il pregevole lavoro del Chara-designer, che ha realizzato i bozzetti e le varie espressioni dei personaggi con uno stile ottimo, più “rotondo” e meno “alieno” di quello a cui ci ha in precedenza abituati, dando al tutto l'aspetto di un vero e proprio Manga. L'apice di questo studio sono i filmati di gioco, veri e propri Anime di ottima qualità, degni della migliore produzione televisiva nipponica – tra l'altro in questi mesi sta venendo trasmesso nel paese del sol levante un anime intitolato proprio “Persona – Trinity Soul” che alla saga si appoggia non poco.
La nostra storia comincia quando un ragazzo (a cui toccherà a noi dare il nome) scopre di possedere questo potere, e da allora avrà la grave incombenza di cercare insieme ai suoi compagni d'avventura il modo per porre definitivamente la parola fine alla minaccia delle Shadows, senza per questo tralasciare la vita di tutti i giorni. La saga di Persona, che in origine coincideva in toto con quella di Megami Tensei (ora allargata con Lucifer's Call e i due Digital Devil Saga), si é sempre contraddistinta per essere particolarmente esotica ed esoterica, proponendo JRPG fuori dagli schemi e contornati da tematiche piuttosto pesanti. P3 non fa eccezione, a partire da una dualità di base che in effetti distingue il gioco in due fasi primarie: la vita di tutti i giorni e l'esplorazione della torre di Tartarus.
Durante la prima, il protagonista avrà il compito di accrescere con varie attività le sue caratteristiche sociali di Charme, Istruzione e Coraggio, requisiti necessari per poter così instaurare dei rapporti di amicizia con altri personaggi, i cosiddetti “Social Link”, sottoforma di interessi in comune (lo sport, lo studio, persino un gioco online) o anche semplice confidenza ed amicizia, e perché no amore. All'instaurazione di un nuovo Social Link, ed al potenziamento dello stesso con la frequentazione del personaggio relativo, il nostro eroe acquisirà affinità con una determinata carta dei tarocchi, evento che gli garantirà dei bonus quando cercherà di evocare nuovi Persona. La sua caratteristica principale a renderlo differente dagli altri membri del gruppo sarà infatti quella di non essere legato ad un singolo Persona, ma di poterne adottare diversi nel suo cuore e addirittura fonderli tra loro in moda da crearne di nuovi, tutto ciò tramite l'aiuto della misteriosa Sala di Velluto e del grottesco spirito gobbo di nome Igor.
La pianificazione della giornata sarà un elemento delicato di P3, giacché i “periodi” in cui essa é suddivisa sono ben circoscritti ed in ciascuno di essi potremo compiere una sola attività (e fortunatamente fare spese non implica il consumo di tempo).
Ovviamente, però, tutto questo risulta infine propedeutico alla fase esplorativa vera e propria, quella in cui formeremo un gruppo di massimo quattro personaggi e ci addenteremo nel Tartarus, che altro non é poi se non la trasformazione della scuola durante “l'ora oscura”. Cominciamo col dire che la torre in questione é suddivisa in “blocchi”, separati tra di loro e accessibili man mano che la trama principale va avanti, solitamente in corrispondenza delle notti di Luna Piena.
Ciascun blocco é inoltre diviso in piani, alcuni dei quali pre-impostati e contenenti i boss e i semi-boss, tutti gli altri generati con una routine casuale ogni qualvolta vi accederete (e saranno pertanto ri-esplorabili in cerca di esperienza e tesori). Nella mappa esplorativa guiderete il protagonista, e vedrete i nemici sottoforma di ombre striscianti che si muovono guardinghe: capitare su di esse porterà ad un incontro, ma a seconda del fatto che riusciate a sorprenderle alle spalle o, viceversa, esse vi balzino addosso varierà l'iniziativa del primo turno di battaglia.
Lo scontro vero e proprio si svolgerà a turni, all'inizio di ciascuno dei quali impartirete i comandi al vostro personaggio. Gli altri membri del party, se presenti, non saranno mai comandabili direttamente, ma andranno piuttosto gestiti con degli ordini di massima, come “aspetta”, “affronta un particolare nemico”, “effettua guarigioni e operazioni di supporto” o non ultimo “agisci liberamente”: per il resto, verranno gestiti completamente dall'IA, con delle routine a dire il vero decisamente efficienti (una volta tanto i gregari combattono BENE).
Tra le altre cose, sarà nostro compito quello di curare l'equipaggiamento di tutto il gruppo, oltre ovviamente ai cambi di Persona del protagonista: questi ultimi non solo garantiranno poteri speciali, ma addirittura andranno ad influenzare le statistiche di forza, agilità, magia e così via, nonché le resistenze e le debolezze del personaggio. Una caratteristica peculiare della saga é quella, infatti, che colpire un nemico con un elemento contro cui é “debole” ci conferisca turni d'attacco extra, mentre viceversa ci farà perdere tempo l'utilizzo di elementi contro cui é “forte” (e questo vale naturalmente anche per gli attacchi portati contro di noi).
Così come la struttura di gioco, anche la realizzazione grafica di P3 ha una natura duale: da un lato abbiamo il pregevole lavoro del Chara-designer, che ha realizzato i bozzetti e le varie espressioni dei personaggi con uno stile ottimo, più “rotondo” e meno “alieno” di quello a cui ci ha in precedenza abituati, dando al tutto l'aspetto di un vero e proprio Manga. L'apice di questo studio sono i filmati di gioco, veri e propri Anime di ottima qualità, degni della migliore produzione televisiva nipponica – tra l'altro in questi mesi sta venendo trasmesso nel paese del sol levante un anime intitolato proprio “Persona – Trinity Soul” che alla saga si appoggia non poco.
Persona 3
8.5
Voto
Redazione
Persona 3
Persona 3 é decisamente al di fuori dei normali schemi non solo dei Jrpg, ma addirittura della sua stessa saga patrona, col risultato di configurarsi come un gioco dalla duplice natura (jrpg, appunto, e simulatore di vita) perfettamente equilibrato ed armonizzato, tanto da poter tranquillamente essere definito come "verosimile nella sua impossibilità". Le esplorazioni del Tartarus, brevi e fiaccanti, si alternano infatti pregevolmente alla vita reale, in cui comunque ogni azione eseguita va ad influire sulla nostra relazione coi persona e non mai, pertanto, "tempo sprecato". Certo, la realizzazione grafica non é il top dei top (perlomeno nel 3D), e parimenti il gioco potrebbe far storcere il naso ai puristi o agli utenti occasionali, ma per chi cerca qualcosa di differente dalla massa Persona 3 costituisce indubbiamente un ottimo prodotto.