Persona 3
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Dall'altro lato abbiamo una realizzazione di modelli 3D piuttosto semplificata, che salvo nel caso di Boss o mostri particolarmente grossi risulta per lo più essenziale, persino nei personaggi giocanti, con l'unica eccezione forse del protagonista, senza contare che alcuni modelli (quelli di molti Persona soprattutto) sono presi pari pari da precedenti capitoli della saga.
Non che tutto ciò sia esattamente “brutto”: comunque é garantito un impatto discreto, ma spesse volte ci siamo ritrovati a pensare come con pochi o nessun adattamenti tutto questo potrebbe probabilmente girare su PSP. Niente da eccepire per quanto concerne l'ampio ed abbondante utilizzo degli effetti speciali.
Anche nel comparto sonoro, P3 esce dagli schemi canonici, proponendo temi musicali molto “giovanili”, basati soprattutto sul RAP, l'Hip-Hop ed il Funky, generi molto in voga nel Giappone adolescenziale, specie quello che strizza l'occhio agli States. Persino la musica dei combattimenti é cantata, e solo il tema esplorativo conserva una parvenza di “classicità” con i suoi toni lugubri ed angoscianti. Anche in questo caso, però, le soluzioni proposte vincono e convincono, e la musica diventa parte integrante della vicenda e vi accompagna in tutte le sue fasi. Ottimi i doppiaggi, anche se purtroppo limitati alla lingua Inglese, così come i testi su schermo.
Il concept di P3, a causa della sua dualità, probabilmente non é adatto ai giocatori occasionali, ed anche i puristi di JRPG potrebbero non trovarlo esattamente di loro gusto. La motivazione é che se siete alla ricerca di un gioco “semplice”, anche se il livello di difficoltà più basso potrebbe esservi d'aiuto, comunque P3 vi impegnerà per vaste fette di tempo, complici i savepoint non sempre raggiungibilissimi, e con una routine di combattimento da non sottovalutare (basta un banale errore nell'attivazione del Persona per trasformare uno scontro semplice in un vero e proprio disastro).
Se invece pensate di trovarvi al cospetto del “solito” JRPG in cui la trama principale, a meno di sotto-quest, risulta essere il legante per una serie di esplorazioni e di combattimenti eventualmente interminabili, siete in forte errore: le esplorazioni del Tartarus sono infatti limitate sia dalla trama (le fasi successive si aprono ad ogni plenilunio) sia singolarmente nel tempo, sottoforma di “affaticamento” dei personaggi. Ecco pertanto che magari voi vorreste procedere spediti nel mega-dungeon solo per poi dovervi fermare davanti ad una porta irrimediabilmente chiusa (é troppo presto) oppure per affaticamento del party; o ancora, viceversa, vorreste prendervi un po' di tempo per fare scontri e potenziare i personaggi, ma non potete farlo perché questi sono stanchi o, peggio ancora, il plenilunio si avvicina ed é meglio raggiungere il successivo blocco.
Se però riuscite a metabolizzare questo schema, scoprirete una cosa interessante: P3 riesce veramente a ricreare il ritmo di vita del personaggio di un Manga, impegnato alternativamente nella vita sociale e nelle battaglie contro il male. Certo, la vicenda é ovviamente surreale, totalmente frutto di fantasia, ma nella sua ambientazione si può addirittura definire “verosimile”: se vogliamo, P3 é “verosimile nella sua impossibilità”. I ritmi pressanti delle lunazioni, ma anche la necessità di addestrarsi, così come le scadenze degli studi e delle situazioni sociali, ma anche la possibilità di instaurare nuovi rapporti, approfondirli e da questi trarne vantaggio, nonché il bisogno di tanto in tanto di prendersi delle pause riposanti... sono tutte attività tra loro perfettamente interconnesse, che rendono P3 un prodotto decisamente unico nel suo genere.
A questo aggiungiamo un monte di ore di gioco veramente massiccio, dato che molto spesso non potrete limitarvi a “far scorrere” i giorni senza far nulla e non faticherete a capire che sarà più che consigliabile riempire tutti gli spazi con qualche attività piuttosto che mirare esclusivamente alle lunazioni. Come se non bastasse, una volta terminato P3 potrebbe addirittura essere rigiocato da capo, anche solamente per cambiare qualche scelta fatta e con essa la politica di crescita dei Persona. Un gioco per palati particolari, indubbiamente, ma sicuramente un bel gioco.