Persona 4: Dancing All Night
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Tutto é pronto per il ritorno sulle scene di Rise, la Idol originaria di Inaba che si esibirà al “Love Meets Bond Festival” con un corpo di ballo d'eccezione formato dai compaesani suoi amici (ossia gli altri sette protagonisti di Persona 4); oltre a lei si esibirà anche il gruppo delle Kanamin Kitchen: 5 talentuose ragazze vestite da cameriere di Fast-Food. Ma una nuova minaccia sovrannaturale si palesa, annunciata da un'inquietante clip che il sito dell'evento trasmette solo a mezzanotte in cui si vede danzare una Idol defunta da tempo…
Dopo il picchiaduro Arena, Persona 4 Dancing All Night é il nuovo Spin-Off dell'ottimo JRPG di Atlus e questa volta si tratta di un Rhythm Game. La storia di cui vi abbiamo accennato é infatti il pretesto scelto per “costringere” i protagonisti a esibirsi in prove di ballo: senza rovinarvi in alcun modo la trama, diremo solo che nel misterioso “Midnight Stage” nessuno può ferire o essere ferito e che “esprimere la propria personalit” tramite il ballo é l'unico modo per evitare di essere sopraffatti dall'oscurità.
Va da sé che la trama della modalità Storia si dipanerà in una serie di dialoghi in cui avrete poca o nessuna capacità decisionale – giusto qualche scelta multipla che influenzerà gli eventi in maniera minima – finché non vi troverete a dover sostenere la prova della pista. Il sistema di controllo del Rhythm Game prevede a prescindere della difficoltà l'utilizzo di ben sei tasti e degli stick analogici: dal centro dello schermo partiranno delle icone/stella che, procedendo in linea retta, si dirigeranno verso i lati e verso icone fisse rappresentanti i tasti in questione, siano essi figure o direzioni della croce: sono esclusi i tasti “Quadrato” e “Destra”.
Ovviamente, lo scopo del gioco é quello di premere un tasto nel momento in cui la stella raggiunge l'icona corrispondente, cercando di azzeccare il momento esatto seguendo il ritmo della musica per ottenere combo e migliori punteggi. Talvolta due icone saranno unite da una striscia rosa: si tratta di note “doppie”, che naturalmente si eseguono premendo simultaneamente due tasti; altre volte le note saranno evidenziate da una “coda” verde, il ché comporta una pressione prolungata del tasto.
Infine, oltre alle stelle compariranno dei “cerchi” che si estenderanno per tutta l'ampiezza dello schermo: si tratta di note “Scratch”, eseguibili agendo su uno qualsiasi dei due stick analogici. Le note scratch sono “extra” che se ignorate non contano come errore; alcune di esse però saranno multicolori e andranno raccolte per sbloccare la modalità “Fever”: quando questo accade, il ballerino di turno viene spesso raggiunto da un partner per alcuni passi di coppia, e naturalmente il conta-punti sale.
Al di là del mero accumulo di punteggio, lo scopo di ciascuna esibizione sarà quello di mantenere elevato l'indicatore di euforia del pubblico: agire con particolare tempismo lo farà crescere, mentre commettere errori lo farà calare. Se questo scende sotto una determinata soglia, o comunque non arriva a un buon livello alla fine del brano, la “missione” é fallita; viceversa, completare l'esibizione con euforia elevata permetterà di chiamare in campo il Persona del ballerino, che chiuderà lo stage con un a-solo.
Tecnicamente, il gioco propone una grafica d'ottimo livello per PS Vita, ed é evidentemente pensato con in mente anche le possibilità di PS TV: i modelli e gli ambienti delle esibizioni sono ricchi di dettaglio, le animazioni praticamente perfette, la fluidità senza alcuna incertezza, la sincronia col sonoro allo stato dell'arte. Anche il comparto audio – e non potrebbe essere altrimenti in un Rhythm Game – é d'ottimo livello, con musiche ottimamente orchestrate e buoni effetti sonori. I dialoghi sono disponibili nella sola lingua inglese, così come i sottotitoli, ed i doppiaggi sono di ottima qualità.
Quello che potrebbe costituire una sorta di “ostacolo” per chi é in cerca sostanzialmente di un Rhythm Game é proprio il fattore “dialoghi”: fedeli alla loro tradizione, i ragazzi di Atlus si sono soffermati tantissimo sul lato narrativo della vicenda, e se questo é indubbiamente un vantaggio dal punto di vista della storia, dall'altro diluisce nel tempo le parti effettivamente giocabili. E' pur vero che le tracce sono tutte reperibili in Free-mode, cosa che permette a chi cerca semplicemente un gioco di ballo di potersi dilettare senza doversi “sorbire” tutta la parte narrativa; é però un peccato che non si sia trovato un migliore equilibrio, specie quando alcune parti di trama risultano, nella struttura, ripetitive. D'altro canto é pur vero che i dialoghi possono essere skippati…
Il gioco fa comunque del suo meglio per eccellere nel conteso del gameplay: la necessità di padroneggiare sei tasti (più lo scratch) può inizialmente causare un senso di dispersione, così come sembra “uno spreco” non aver sfruttato le caratteristiche del touchscreen, ma la collocazione posizionale rende il sistema molto intuitivo e una volta presa confidenza le dita “danzano” letteralmente sui comandi. Le oltre 20 tracce proposte offrono inoltre una discreta varietà: se é vero che Atlus ci ha abituato da tempo alla sua preferenza per il genere Hip-Hop, che ritroviamo nei brani di Chie o di Yosuke, la soundtrack spazia dal RAP e la Breakdance di Kanji al J-Pop da tipicamente “da Idol” di Rise e Kanami (il nuovo personaggio creato appositamente per il capitolo). Quando poi scendono in pista Yu o Teddie, aspettatevi di tutto.
I tre livelli di difficoltà e la necessità di rigiocare le varie tracce per sbloccare nuove feature (come diversi partner per la modalità Fever) o semplicemente per migliorare il punteggio o ancora per accumulare credits da spendere nel negozio completano la panoramica di quanto il gioco ha da offrire, al netto di DLC contenenti nuove tracce, costumi, ballerini e così via. Nel complesso il gioco si é dunque dimostrato molto valido, offrendo una meccanica intuitiva ma impegnativa, una buona varietà nelle tracce, una realizzazione tecnica allo stato dell'arte e una storia originale. Consigliato tanto ai fan di Rhythm Game quanto a quelli di Persona 4, meglio ancora se di entrambi.
Dopo il picchiaduro Arena, Persona 4 Dancing All Night é il nuovo Spin-Off dell'ottimo JRPG di Atlus e questa volta si tratta di un Rhythm Game. La storia di cui vi abbiamo accennato é infatti il pretesto scelto per “costringere” i protagonisti a esibirsi in prove di ballo: senza rovinarvi in alcun modo la trama, diremo solo che nel misterioso “Midnight Stage” nessuno può ferire o essere ferito e che “esprimere la propria personalit” tramite il ballo é l'unico modo per evitare di essere sopraffatti dall'oscurità.
Va da sé che la trama della modalità Storia si dipanerà in una serie di dialoghi in cui avrete poca o nessuna capacità decisionale – giusto qualche scelta multipla che influenzerà gli eventi in maniera minima – finché non vi troverete a dover sostenere la prova della pista. Il sistema di controllo del Rhythm Game prevede a prescindere della difficoltà l'utilizzo di ben sei tasti e degli stick analogici: dal centro dello schermo partiranno delle icone/stella che, procedendo in linea retta, si dirigeranno verso i lati e verso icone fisse rappresentanti i tasti in questione, siano essi figure o direzioni della croce: sono esclusi i tasti “Quadrato” e “Destra”.
Ovviamente, lo scopo del gioco é quello di premere un tasto nel momento in cui la stella raggiunge l'icona corrispondente, cercando di azzeccare il momento esatto seguendo il ritmo della musica per ottenere combo e migliori punteggi. Talvolta due icone saranno unite da una striscia rosa: si tratta di note “doppie”, che naturalmente si eseguono premendo simultaneamente due tasti; altre volte le note saranno evidenziate da una “coda” verde, il ché comporta una pressione prolungata del tasto.
Il gioco fa del suo meglio per eccellere nel gameplay
Infine, oltre alle stelle compariranno dei “cerchi” che si estenderanno per tutta l'ampiezza dello schermo: si tratta di note “Scratch”, eseguibili agendo su uno qualsiasi dei due stick analogici. Le note scratch sono “extra” che se ignorate non contano come errore; alcune di esse però saranno multicolori e andranno raccolte per sbloccare la modalità “Fever”: quando questo accade, il ballerino di turno viene spesso raggiunto da un partner per alcuni passi di coppia, e naturalmente il conta-punti sale.
Al di là del mero accumulo di punteggio, lo scopo di ciascuna esibizione sarà quello di mantenere elevato l'indicatore di euforia del pubblico: agire con particolare tempismo lo farà crescere, mentre commettere errori lo farà calare. Se questo scende sotto una determinata soglia, o comunque non arriva a un buon livello alla fine del brano, la “missione” é fallita; viceversa, completare l'esibizione con euforia elevata permetterà di chiamare in campo il Persona del ballerino, che chiuderà lo stage con un a-solo.
Tecnicamente, il gioco propone una grafica d'ottimo livello per PS Vita, ed é evidentemente pensato con in mente anche le possibilità di PS TV: i modelli e gli ambienti delle esibizioni sono ricchi di dettaglio, le animazioni praticamente perfette, la fluidità senza alcuna incertezza, la sincronia col sonoro allo stato dell'arte. Anche il comparto audio – e non potrebbe essere altrimenti in un Rhythm Game – é d'ottimo livello, con musiche ottimamente orchestrate e buoni effetti sonori. I dialoghi sono disponibili nella sola lingua inglese, così come i sottotitoli, ed i doppiaggi sono di ottima qualità.
Quello che potrebbe costituire una sorta di “ostacolo” per chi é in cerca sostanzialmente di un Rhythm Game é proprio il fattore “dialoghi”: fedeli alla loro tradizione, i ragazzi di Atlus si sono soffermati tantissimo sul lato narrativo della vicenda, e se questo é indubbiamente un vantaggio dal punto di vista della storia, dall'altro diluisce nel tempo le parti effettivamente giocabili. E' pur vero che le tracce sono tutte reperibili in Free-mode, cosa che permette a chi cerca semplicemente un gioco di ballo di potersi dilettare senza doversi “sorbire” tutta la parte narrativa; é però un peccato che non si sia trovato un migliore equilibrio, specie quando alcune parti di trama risultano, nella struttura, ripetitive. D'altro canto é pur vero che i dialoghi possono essere skippati…
Il gioco fa del suo meglio per eccellere nel gameplay
Il gioco fa comunque del suo meglio per eccellere nel conteso del gameplay: la necessità di padroneggiare sei tasti (più lo scratch) può inizialmente causare un senso di dispersione, così come sembra “uno spreco” non aver sfruttato le caratteristiche del touchscreen, ma la collocazione posizionale rende il sistema molto intuitivo e una volta presa confidenza le dita “danzano” letteralmente sui comandi. Le oltre 20 tracce proposte offrono inoltre una discreta varietà: se é vero che Atlus ci ha abituato da tempo alla sua preferenza per il genere Hip-Hop, che ritroviamo nei brani di Chie o di Yosuke, la soundtrack spazia dal RAP e la Breakdance di Kanji al J-Pop da tipicamente “da Idol” di Rise e Kanami (il nuovo personaggio creato appositamente per il capitolo). Quando poi scendono in pista Yu o Teddie, aspettatevi di tutto.
I tre livelli di difficoltà e la necessità di rigiocare le varie tracce per sbloccare nuove feature (come diversi partner per la modalità Fever) o semplicemente per migliorare il punteggio o ancora per accumulare credits da spendere nel negozio completano la panoramica di quanto il gioco ha da offrire, al netto di DLC contenenti nuove tracce, costumi, ballerini e così via. Nel complesso il gioco si é dunque dimostrato molto valido, offrendo una meccanica intuitiva ma impegnativa, una buona varietà nelle tracce, una realizzazione tecnica allo stato dell'arte e una storia originale. Consigliato tanto ai fan di Rhythm Game quanto a quelli di Persona 4, meglio ancora se di entrambi.