Persona 4 Golden, la recensione!
Persona 4 Golden: dal passato riemerge una gemma!
So bene cosa state pensando, visto che siamo in tanti a crederlo: il mercato dei videogame è ormai letteralmente invaso da remake, remastered, riedizioni e via dicendo, e probabilmente gli articoli che parlano di videogiochi sono letteralmente invasi della frase che avete appena letto. Eppure continuiamo a ripetere che ci sono remake e remake, ecco perché siamo qui a farvi leggere la nostra recensione di Persona 4 Golden! Il titolo è disponibile su PlayStation 4, Personal Computer, Xbox One e Xbox Series X/S a un prezzo di 19,90 euro e sin dal lancio è compreso nel servizio in abbonamento GamePass. Stiamo parlando di uno dei migliori JRPG Atlus che sin dalla sua prima uscita nel 2008 ha saputo conquistare pubblico e critica, affinando il sistema di gioco distintivo della saga che ha avuto un picco di fama con le varie versioni di Persona 5. Vi assicuriamo, però, che Persona 4 Golden non ha davvero nulla da invidiare al suo successore, se non alcune scelte stilistiche differenti (e qui dipende dai vostri gusti) e l'ovvio miglioramento grafico dovuto alla differenza di potenza delle macchine su cui i due giochi sono nati. Andiamo quindi a scoprire perché gli amanti dei giochi di ruolo giapponesi non dovrebbero lasciarsi scappare questa nuova versione del gioco.
Partiamo con il dire che la trama di Persona 4 Golden è ancora oggi estremamente intrigante e si colloca in un impianto narrativo impeccabile. Il protagonista che impersoniamo si ritrova a dover lasciare per un anno la grande città dove vive, per andare a stare con lo zio nella cittadina rurale di Inaba, proprio nel momento in cui stanno per intrecciarsi alcuni fatti a dir poco misteriosi. Inaba è la classica provincia che si scontra con l'inizio degli anni 2000, dove i giovani sognano le grandi metropoli e gli adulti sono schiacciati dall’avanzare delle novità, con i mastodontici centri commerciali che iniziano a fagocitare i tradizionali negozietti di quartiere, nel malcontento generale. Chissà poi perché, tutti si lamentano sempre a riguardo, ma il centro commerciale Junes brulica di persone mentre gli esercizi della vecchia strada commerciale rimangono semi deserti. In realtà tutti conosciamo la risposta a questa domanda: al Junes ci sono le ultimissime novità, puoi trovare qualsiasi cosa tu voglia e i prezzi sono molto più bassi, e poco importano i meccanismi che permettono di acquistare la TV dei tuoi sogni a un prezzo conveniente. Andiamo tutti al Junes, canticchiamo il suo onnipresente jingle pubblcitario, ma critichiamo pesantemente la figlia di due commercianti storici perché invece di aiutare la morente attività dei genitori, si trova costretta per sbarcare il lunario a lavorare proprio al Junes.
Perché tutte queste parole per un fattore che potrebbe sembrare solo un contorno della trama di Persona 4 Golden? Perché è lo specchio di ognuno di noi e mostra le innumerevoli maschere che tutti indossiamo: pensiamo davvero quello che diciamo davanti agli altri o anche a noi stessi? Il nostro protagonista, insieme agli amici che conoscerà nella sua nuova vita scolastica e non, andrà ad affrontare un anno di crescita, scoperta e accettazione delle proprie maschere e dei lati suoi più nascosti, ma non per questo più veri, del proprio io. Qui sta la grandezza e la bellezza della trama di Persona 4 Golden e oltre all'"eroe" ogni elemento del nostro party, e non solo, dovrà affrontare tutto questo. Siamo davvero gli individui che tutti credono o nascondiamo inclinazioni che difficilmente ammetteremmo anche davanti allo specchio? Le nostre amicizie e i nostri legami sono realmente dettati da ciò che crediamo o che vogliamo far credere o dietro a ogni facciata si nasconde qualcosa di più meschino? Riuscireste a rispendere qa questa domanda a cuor leggero?
Trama stupenda, gameplay raffinato: difficile chiedere di più!
Forse, il vero protagonista di Persona 4 Golden è la personalità umana sempre in bilico tra coscienza e subcoscienza, il tutto narrato con una qualità difficile da trovare altrove, con i personaggi che rispecchiano alla perfezione la loro adolescenza saltando tra battute di spirito, cotte tipiche della loro età e la scoperta di quanto descritto poco sopra. Il meccanismo scatenante è quello che sembrerebbe essere l’arrivo di un serial killer a Inaba, con i nostri che scopriranno un mondo parallelo a cui accedere passando attraverso gli schermi delle tv che, narra una leggenda urbana, alla mezzanotte delle giornate piovose, trasmettono messaggi inquietanti. In questa strampalata dimensione incontreremo Teddy, l’iconica mascotte del gioco e troveremo le pericoloso ombre, ma potremo contare sul potere delle Personae, queste rappresentazioni delle nostre maschere sociali legate alle figure delle carte dei tarocchi: evocandole in battaglia le potremo usare esattamente come i famosissimi stand delle Bizzarre Avventure di JoJo.
Il gameplay di Persona 4 Golden è a tutt’oggi raffinatissimo e estremamente bilanciato e si basa sulla doppia vita dei protagonisti che si svolge a Inaba tra scuola e varie zone della città e il mondo dietro al Canale di Mezzanotte. Tutto quello che faremo nel nostro tempo, scegliendo come impiegare i vari momenti della giornata, avrà un peso nella crescita e nell’evolversi delle nostre statistiche e degli importantissimi “link” sociali, cioè i rapporti con le altre figure del gioco, che andranno a pesare direttamente sulle qualità delle Personae che troveremo o che creeremo nell’hub “interdimensionale” della Stanza Velluto dell’immancabile Igor. I combattimenti sono a turni e guideremo noi stessi, potendo dare indicazioni ai compagni sul come comportarsi e dovremo naturalmente stare attenti a gestire le varie tipologie di colpi a nostra disposizione rispetto alle resistenze e debolezze delle ombre avversarie, anche perché quando tutti i nemici saranno storditi potremo scatenare un assalto che potrebbe fare la differenza tra vittoria e sconfitta. I livelli di difficoltà disponibili sono tanti e chiunque potrà godersi l’ottimamente calibrato combat system. I dungeon sono procedurali, quindi creati dalla cpu in maniera random a ogni partita, un ottimo sistema per favorire la rigiocabilità, ma sicuramente si perde qualche punto rispetto al design ricercato visto in Persona 5. Graditissima la presenza di un salvataggio rapido per salvaguardare i propri progressi in ogni occasione.
La remastered è fedele nei contenuti ed è diretta evoluzione dell’edizione per Personal Computer del 2020, con la grafica, comunque di stampo PlayStation 3, ripulita nel gioco vero e proprio e i sempre ottimi filmati di stampo anime che anche oggi danno del filo da torcere alle produzioni più moderne e famose. Il comparto audio è di altissimo livello, esattamente come all’epoca, con musiche memorabili e un doppiaggio in giapponese di gran qualità. Inoltre l’arrivo dei testi a schermo in italiano è una manna, in quanto i temi trattati non sono certo semplici e anche chi mastica l’inglese si sarebbe potuto far scappare qualche passaggio o sfumatura e per fortuna la traduzione è più che buona. Parlando di aggiunte segnaliamo anche la possibilità di vedere le scelte degli altri giocatori, così da avere un indizio su come muoversi durante le nostre giornate. Il quadro finale è chiaro: Persona 4 Golden è davvero imperdibile per chi ama i JRPG e poco importa che la grafica in game non sia all’ultimo grido e che i dungeon procedurali non siano per tutti, perché trama e gameplay vi faranno vivere una esperienza che ben pochi titoli riusciranno a fare, anche tra quelli appartenenti a marchi ben più blasonati.