Persona3 FES
Una delle peculiarità della Atlus é quella di sviluppare i titoli della serie Persona (spin-off della saga Megami Tensei) facendoli seguire poco tempo dopo da una versione “maggiorata”: successe così infatti per il primo Persona e l'evento si ripeté con P2. Poteva forse esimersi P3 (nonostante già si parli del 4)? Naturalmente no, ed ecco pertanto arrivare anche in Europa Persona3 FES, dove quella particella finale di tre lettere va probabilmente interpretata come il diminutivo nipponico del termine Festival. Per chi non avesse mai sentito parlare di P3, non possiamo far altro che rimandarvi alla nostra recensione, preferendo dedicare questo spazio alle varie modifiche apportate in FES.
Cominciamo col dire che P3F non é una “espansione” di P3: non é necessario possedere il primo lavoro per giocarci, ed anzi questo ne é completamente contenuto all'interno. Si tratta insomma di una revisione arricchita ed allungata in parecchie sue parti, a partire dall'inserimento di un terzo livello di difficoltà “Hard” appositamente studiato per mettere alla prova i giocatori più scafati, soprattutto considerando il fatto che sarà possibile importare diverse cose da un eventuale salvataggio di P3: stiamo parlando del Compendium dei Persona e dei livelli acquisiti nei Social Skill, tutti elementi di gioco che é laborioso accumulare e comodo ritrovarsi sin dall'inizio.
Ovviamente non ci fermiamo qui: la trama del gioco originale, ora denominata “The Journey” (il viaggio) costituisce ancora il corpus principale, ma ad essa si affianca ora un nuovo capitolo intitolato “The Answer” (la risposta) ambientato dopo la fine della vicenda originale. Sui contenuti di questa nuova storia non ci sbilanciamo in quanto costituirebbe un grosso spoiler anche soltanto sulla trama di The Journey (dopotutto inizia più o meno dove questa finisce), ma sappiamo che aggiunge all'incirca altre 30 ore alla già considerevole longevità del titolo. Per giocare a The Answer non é necessario aver finito The Journey, ma naturalmente é consigliabile, giacché anche la difficoltà intrinseca é maggiore.
Nelle meccaniche proprie del gioco assistiamo a qualche innovazione: innanzitutto é stato incrementato il numero di Persona presenti (ora circa 170), così come le quest che Elizabeth ci presenterà nella Velvet Room - tra le altre, alcune divertentissime in cui la “segretaria” di Igor ci chiederà di farle visitare il mondo dei mortali. Ciliegina sulla torta sarà la possibilità di recasi al negozio di antiquariato e lì fondere i Persona nelle armi in modo da conferire loro caratteristiche peculiari - questo ovviamente dopo che il negozio avrà aperto i battenti, ovviamente.
Non mancheranno anche le modifiche di natura prettamente estetica: per quanto la grafica del gioco sia totalmente immutata, ovviamente fatta eccezione per i nuovi Persona e i nuovi ambienti da esplorare in The Answer, gli sviluppatori si sono per così dire divertiti a variare l'aspetto dei personaggi, prima immutabile, nel momento in cui indossano particolari armature. Vi siete sempre chiesti per quale motivo Yukari si vergognasse tanto ad indossare la “High-cut armor”? Ora potrete vederlo coi vostri occhi...
Per il resto vale in toto quanto già detto per Persona3, essendo il gioco sostanzialmente lo stesso, ed anche la valutazione registra “solamente” un giusto incremento nel giudizio di Longevità (che già di per sé considerevole). Se eravate intenzionati ad acquistare la versione originale del gioco é abbastanza chiaro che dovreste optare piuttosto su questa nuova: non perdereste assolutamente nulla della vicenda di base ed avrete in più svariate nuove features, oltre a un'intera nuova avventura. Se già possedeste P3, invece, dovreste chiedervi in cuor vostro se veramente é il caso di acquistare un gioco che già possedete in virtù di alcuni add-on e di un capitolo aggiuntivo - per i veri appassionati, coloro che hanno insomma AMATO P3, questo non sarà sicuramente un problema, ma per i jrpg-isti occasionali forse potrebbe risultare una spesa futile...
Cominciamo col dire che P3F non é una “espansione” di P3: non é necessario possedere il primo lavoro per giocarci, ed anzi questo ne é completamente contenuto all'interno. Si tratta insomma di una revisione arricchita ed allungata in parecchie sue parti, a partire dall'inserimento di un terzo livello di difficoltà “Hard” appositamente studiato per mettere alla prova i giocatori più scafati, soprattutto considerando il fatto che sarà possibile importare diverse cose da un eventuale salvataggio di P3: stiamo parlando del Compendium dei Persona e dei livelli acquisiti nei Social Skill, tutti elementi di gioco che é laborioso accumulare e comodo ritrovarsi sin dall'inizio.
Ovviamente non ci fermiamo qui: la trama del gioco originale, ora denominata “The Journey” (il viaggio) costituisce ancora il corpus principale, ma ad essa si affianca ora un nuovo capitolo intitolato “The Answer” (la risposta) ambientato dopo la fine della vicenda originale. Sui contenuti di questa nuova storia non ci sbilanciamo in quanto costituirebbe un grosso spoiler anche soltanto sulla trama di The Journey (dopotutto inizia più o meno dove questa finisce), ma sappiamo che aggiunge all'incirca altre 30 ore alla già considerevole longevità del titolo. Per giocare a The Answer non é necessario aver finito The Journey, ma naturalmente é consigliabile, giacché anche la difficoltà intrinseca é maggiore.
Nelle meccaniche proprie del gioco assistiamo a qualche innovazione: innanzitutto é stato incrementato il numero di Persona presenti (ora circa 170), così come le quest che Elizabeth ci presenterà nella Velvet Room - tra le altre, alcune divertentissime in cui la “segretaria” di Igor ci chiederà di farle visitare il mondo dei mortali. Ciliegina sulla torta sarà la possibilità di recasi al negozio di antiquariato e lì fondere i Persona nelle armi in modo da conferire loro caratteristiche peculiari - questo ovviamente dopo che il negozio avrà aperto i battenti, ovviamente.
Non mancheranno anche le modifiche di natura prettamente estetica: per quanto la grafica del gioco sia totalmente immutata, ovviamente fatta eccezione per i nuovi Persona e i nuovi ambienti da esplorare in The Answer, gli sviluppatori si sono per così dire divertiti a variare l'aspetto dei personaggi, prima immutabile, nel momento in cui indossano particolari armature. Vi siete sempre chiesti per quale motivo Yukari si vergognasse tanto ad indossare la “High-cut armor”? Ora potrete vederlo coi vostri occhi...
Per il resto vale in toto quanto già detto per Persona3, essendo il gioco sostanzialmente lo stesso, ed anche la valutazione registra “solamente” un giusto incremento nel giudizio di Longevità (che già di per sé considerevole). Se eravate intenzionati ad acquistare la versione originale del gioco é abbastanza chiaro che dovreste optare piuttosto su questa nuova: non perdereste assolutamente nulla della vicenda di base ed avrete in più svariate nuove features, oltre a un'intera nuova avventura. Se già possedeste P3, invece, dovreste chiedervi in cuor vostro se veramente é il caso di acquistare un gioco che già possedete in virtù di alcuni add-on e di un capitolo aggiuntivo - per i veri appassionati, coloro che hanno insomma AMATO P3, questo non sarà sicuramente un problema, ma per i jrpg-isti occasionali forse potrebbe risultare una spesa futile...
Persona3 FES
8.5
Voto
Redazione
Persona3 FES
Come se di suo non fosse già un gioco bello e, soprattutto, longevo, Persona3 si dà ai tempi supplementari uscendo nuovamente al pubblico nella versione FES, in pratica lo stesso gioco con in più un'espansione. Molteplici le aggiunte nel gameplaying del gioco nella vicenda standard, ma soprattutto appetibili il nuovo livello di difficoltà “Hard” e tutta la nuova avventura, una sorta di seguito della trama. Per chi ha già amato, oppure si é lasciato sfuggire, Persona3...