Peter Pan: Legend of never land
di
Alessandro 'Vegeta' Marongiu
La trama del gioco sarà molto semplicistica, come anche quelle del vecchio film disney, e ci troveremo a impersonare Peter Pan iniziando l'avventura da una spiaggia in cui ritroveremo Trilly che rapita poco prima da Capitan Uncino e dal suo fedele Spugna è stata privata di tutta la sua polvere di fata per riuscire a fermare i poteri del nemico.
Già, ancora una volta Uncino proverà a recuperare la polvere di fata per poter mettere alle corde Peter Pan e impedirgli di volare potendo così recuperare il tesoro della roccia del teschio grazie a una mappa ritrovata in una bottiglia all'inizio del gioco.
Oltre ad aver rapito Trilly, il vecchio filibustiere Uncino è riuscito a catturare anche tutti gli amici di Peter in modo da metterlo letteralmente alle strette
Detto questo, passo alla visione degli altri aspetti del gioco legati al controllo e alle prestazioni hardware della ps2 su schermo e come audio:
Dal punto di vista grafico questo titolo si assesta sicuramente in una fascia media poichè la smisurata potenza della ps2 è stata utilizzata qui solo per sfoggiare qualche fondale vagamente degno, in confronto a quello che alla fine può realmente fare questa fenomenale console, e per la creazione dei personaggi che risultano comunque poco dettagliati anche se si tratta di un gioco in cui si cerca di riprodurre un cartone animato.
Di sicuro la sensazione di ritrovarsi all'interno di un film di animazione disney è pienamente reso dall'impatto grafico ma è anche evidente che i programmatori non si sono occupati molto dei particolari, pensando anche giustamente che il gioco è comunque orientato a un utenza prettamente infantile.
La decisione di creare un gioco per una fascia di giocatori di età abbastanza bassa è anche visibile nel controllo del gioco che presenta alla fine poche varianti riassumibili in un platform che, nonostante la grafica in 3 dimensioni, interagisce alla fin fine quasi sempre in un unico piano permettendo di spostarsi solamente sulla strada che stiamo percorrendo, in più oltre a saltare e recuperare per il livello la nostra tanto ricercata polvere di fata avremo alcune sezioni di gioco in cui dovremo sfidare con il nostro amato pugnale pirati, cannibali, animali feroci e tutta una sorta di piccoli nemici che via via ci impediranno di raggiungere Capitan Uncino prima che compia il furto del tesoro.
Oltre a questi piccoli inconvenienti durante il nostro cammino dovremo sfidare alla fine di ogniuna delle quattro sezioni di gioco presenti il "Boss" di turno che ci permetterà di salvare una piccola parte dei nostri amici e ci metterà a conoscenza di alcune importanti dritte su come sfidare i seguenti boss.
Solo in queste occasioni di singolar tenzone ho potuto comunque osservare una certa complessità con le svariate mosse che può compiere Peter Pan sia di offesa che di difesa, anche se in fin dei conti potrete quasi sempre saltare il pirata che vi sbarrerà la strada evitando così lo scontro.
Peter Pan: Legend of never land
Peter Pan: Legend of never land
Peter Pan e la leggenda dell'isola che non c'è è sicuramente un titolo in purò stile Platform che riesce a portare chi lo gioca nella magnifica isola che non c'è dando una resa che, per uno stile cartooniano, è sicuramente di tutto rispetto.
Il basso numero di livelli, la scarsa difficoltà delle sessioni di gioco e la semplicità del controllo rendono però questo gioco sicuramente infantile e monotono e con delle doti apprezzabili unicamente da utenti di età molto bassa o da persone già più grandicelle ma con poca esperienza in campo video ludico che comunque potrebbero risentire parecchio della piattezza e della pesante monotonia che si avverte in alcuni punti del gioco.
Il basso numero di livelli, la scarsa difficoltà delle sessioni di gioco e la semplicità del controllo rendono però questo gioco sicuramente infantile e monotono e con delle doti apprezzabili unicamente da utenti di età molto bassa o da persone già più grandicelle ma con poca esperienza in campo video ludico che comunque potrebbero risentire parecchio della piattezza e della pesante monotonia che si avverte in alcuni punti del gioco.