Phantasy Star Universe
di
Intorno al sole del sistema Gurhal orbitano tre pianeti e una stazione spaziale, abitati da Umani e da tre razze che da questi derivano: i tecnologici Cast, gli spirituali Neuman e i ferini Beast. Per cinquecento anni le popolazioni si sono mosse guerra l'un l'altra, ma dopo la formazione di un governo centrale si è potuta finalmente godere una pace di circa un secolo. Ora, però, dallo spazio giunge una nuova minaccia: i misteriosi organismi noti col nome di "Seed" (semi) si schiantano sui pianeti propagando come un virus delle emanazioni mutagene che rendono le creature locali più grosse, forti ed aggressive del normale; contemporaneamente, vengono rinvenute sempre più rovine di civiltà perdute a cui questi Seed sembrerebbero in qualche modo legati. In questo contesto facciamo conoscenza con Ethan, un ragazzo cresciuto nella stazione spaziale il quale, dopo essersi trovato suo malgrado a dover affrontare le mutazioni dei Seed, dopo un breve periodo di maturazione deciderà di arruolarsi nei "Guardians", la forza di difesa civile del sistema.
Phantasy Star Universe raccoglie, a distanza di qualche anno, la bandiera della serie Phantasy Star che dopo i due episodi "online" non aveva più fatto parlare di sé. Siamo fondamentalmente al cospetto di un Gioco di Ruolo, per quanto questo peculiare prodotto (complice un particolare andamento dello sviluppo anche presso altre software house) cerchi di unire in sé elementi propri sia del filone "giapponese" sia di quello "americano". Nella modalità Storia guideremo il buon Ethan attraverso una vicenda suddivisa in dodici capitoli, o per meglio dire "episodi" giacché all'inizio ed al termine di ciascuno di essi ci saranno le sigle di testa e di coda come ogni cartone animato che si rispetti (non mancano neppure le anticipazioni sulla puntata successiva!). l'ambientazione, la trama, lo stile grafico ed i cliché dei personaggi saranno di scuola tipicamente giapponese, ma il sistema di gioco vero e proprio non mancherà di strizzare l'occhio a prodotti Action di stampo più occidentale.
Nella modalità Extra e nella modalità Online, invece, saremo chiamati a creare da zero il nostro "Guardiano", potendo scegliere tra le quattro razze e tra una gran numero di parametri estetici, talmente numerosi da fare concorrenza a Oblivion e sufficienti a credere che sarà piuttosto improbabile l'eventualità di incontrare un personaggio identico al proprio; la modalità Extra, fondamentalmente, offre la stesso tipo di gioco dell'Online, con la differenza che all'aiuto degli altri giocatori dovremo sostituire alcuni personaggi non giocanti. In tutte le sue modalità, il gioco è comunque costituito da "missioni": per quanto quelle della trama in modalità Storia siano particolarmente lunghe ed intervallate da cinematiche (e punti di salvataggio), la sostanza sarà sempre e comunque quella di un action-game in cui dovremo superare delle zone infestate da mostri, spesso con un rilievo cronometrico che determinerà le ricompense finali, fino all'obiettivo della missione, sovente un boss vero e proprio.
Il nostro alter-ego andrà naturalmente equipaggiato prima della missione, e in questo contesto entra in campo la scelta della classe, la quale determinerà quali armi saranno più indicate per il personaggio, quali meno e quali addirittura proibite; la classe potrà essere cambiata tra una missione e l'altra, lasciando a voi la possibilità di scegliere tra un eroe equilibrato o uno specializzato. Avrete a disposizione due tasti d'azione, corrispondenti di norma all'attacco semplice ed all'utilizzo della mossa speciale implementata; alcune armi, però, si comporteranno diversamente: è il caso, per esempio, delle pistole che avranno un solo tipo di attacco, o dei bastoni "Tech" che non saranno utilizzabili in mischia ma andranno equipaggiati con due differenti attacchi speciali (insomma: due incantesimi). Nel gioco è inoltre presente la possibilità di operare l'upgrade delle armi e delle armature, oppure di crearle autonomamente mediante il sistema di "sintesi", anche se quest'ultimo tende ad essere fastidiosamente "bloccato" dalla necessità di rinvenire ingredienti spesso più unici che rari.
Tecnicamente PSU si presenta piuttosto bene, ma in seguito ci si accorge che non è tutto rose e fiori. L'impatto grafico, ad esempio, è notevole, complice l'alta risoluzione ed una pregevole realizzazione di ambienti molto vasti, vari, complessi e ricchi di particolari.
Altresì molto particolareggiati sono i volti dei personaggi, con picchi di eccellenza nei protagonisti della storia ma un livello decisamente elevato anche nelle semplici "comparse". Guardando meglio, però, si scorgono delle mediocrità, o comunque sufficienze puerili: le ombre sono semplici e circolari, i modelli non abbondano per numero di poligoni ed anche la texturizzazione, se si fa eccezione per le "strisce luminose" presenti in tutti i vestiti, non raggiunge particolari livelli. Inoltre, in situazioni di combattimento concitate, soprattutto in presenza di molteplici nemici e effetti grafici che si sovrappongono, il motore tende ad arrancare, con conseguente calo di frame-rate.
Il sonoro è decisamente più soddisfacente: le musiche sono gradevoli e adatte alle varie situazioni, nonché ben orchestrate. Gli effetti sonori sono ben realizzati e vari, e i doppiaggi più che discreti, nonostante il passaggio dal giapponese all'americano abbia mandato a farsi benedire il timing delle animazioni. Ottimo soprattutto il sistema di pitch nella scelta della voce durante la creazione di un nuovo personaggio. Il gioco è interamente in lingua americana, sia nel sonoro sia nei sottotitoli, i quali sono anche leggermente riassunti per permettere la rapida lettura anche di lunghe discussioni.
Il sistema di gioco, essendo improntato sull'azione e sulla gestione critica di appena due tasti, è sicuramente immediato; in modalità storia, quand'anche cominceranno ad entrare in ballo parametri come l'upgrade e la sintesi delle armi, probabilmente potreste anche disinteressarvene e limitarvi ad andare avanti con la classe iniziale (Hunter) semplicemente comprando sempre l'arma più forte disponibile presso i vari negozi. Per quanto tenere sotto controllo questi parametri favorisca l'avere un'esperienza di gioco più completa, ovviamente sarà soprattutto nel gioco Extra e nel MultiPlayer Online che gli esperimenti e la fantasia dei giocatori faranno la differenza tra i vari personaggi. L'IA dei compagni di squadra e dei mostri non è il massimo della complessità, ma svolge bene il suo ruolo: per quanto non manchino delle pecche, di base i nemici non si limitano a venirci addosso come imbecilli ma applicano delle basilari tattiche da battaglia come l'accerchiamento o la ritirata strategica.
I dubbi, però, sono di altro genere: le missioni disponibili in queste modalità non sono altro che parti di missione che si affrontano durante la trama; considerando che sono comunque disponibili in modalità storia come "free mission", la modalità Extra risulta essere più che altro una "revisione del gioco" in cui possiamo avere un personaggio differente dall'"Umano" Ethan. Ma una volta terminata la Storia (e non è che dodici capitoli siano poi così lunghi: si parla si e no di una decina di ore), e dopo aver provato qualche missione con le varie combinazioni di razza-classe, quanto può durare ancora il gioco in Extra? Alla fin fine, questo nasce come "contentino" per chi non ha la possibilità di connettersi oppure, meglio ancora, come banco di prova per un personaggio da utilizzare Online. Ma considerando che, tirando le somme, il gioco è sempre lo stesso, vale veramente la pena di pagare un abbonamento specifico (in aggiunta a XboxLive) per giocare online a un titolo a conti fatti tra il sufficiente e il discreto? Ai posteri l'ardua sentenza.
Phantasy Star Universe raccoglie, a distanza di qualche anno, la bandiera della serie Phantasy Star che dopo i due episodi "online" non aveva più fatto parlare di sé. Siamo fondamentalmente al cospetto di un Gioco di Ruolo, per quanto questo peculiare prodotto (complice un particolare andamento dello sviluppo anche presso altre software house) cerchi di unire in sé elementi propri sia del filone "giapponese" sia di quello "americano". Nella modalità Storia guideremo il buon Ethan attraverso una vicenda suddivisa in dodici capitoli, o per meglio dire "episodi" giacché all'inizio ed al termine di ciascuno di essi ci saranno le sigle di testa e di coda come ogni cartone animato che si rispetti (non mancano neppure le anticipazioni sulla puntata successiva!). l'ambientazione, la trama, lo stile grafico ed i cliché dei personaggi saranno di scuola tipicamente giapponese, ma il sistema di gioco vero e proprio non mancherà di strizzare l'occhio a prodotti Action di stampo più occidentale.
Nella modalità Extra e nella modalità Online, invece, saremo chiamati a creare da zero il nostro "Guardiano", potendo scegliere tra le quattro razze e tra una gran numero di parametri estetici, talmente numerosi da fare concorrenza a Oblivion e sufficienti a credere che sarà piuttosto improbabile l'eventualità di incontrare un personaggio identico al proprio; la modalità Extra, fondamentalmente, offre la stesso tipo di gioco dell'Online, con la differenza che all'aiuto degli altri giocatori dovremo sostituire alcuni personaggi non giocanti. In tutte le sue modalità, il gioco è comunque costituito da "missioni": per quanto quelle della trama in modalità Storia siano particolarmente lunghe ed intervallate da cinematiche (e punti di salvataggio), la sostanza sarà sempre e comunque quella di un action-game in cui dovremo superare delle zone infestate da mostri, spesso con un rilievo cronometrico che determinerà le ricompense finali, fino all'obiettivo della missione, sovente un boss vero e proprio.
Il nostro alter-ego andrà naturalmente equipaggiato prima della missione, e in questo contesto entra in campo la scelta della classe, la quale determinerà quali armi saranno più indicate per il personaggio, quali meno e quali addirittura proibite; la classe potrà essere cambiata tra una missione e l'altra, lasciando a voi la possibilità di scegliere tra un eroe equilibrato o uno specializzato. Avrete a disposizione due tasti d'azione, corrispondenti di norma all'attacco semplice ed all'utilizzo della mossa speciale implementata; alcune armi, però, si comporteranno diversamente: è il caso, per esempio, delle pistole che avranno un solo tipo di attacco, o dei bastoni "Tech" che non saranno utilizzabili in mischia ma andranno equipaggiati con due differenti attacchi speciali (insomma: due incantesimi). Nel gioco è inoltre presente la possibilità di operare l'upgrade delle armi e delle armature, oppure di crearle autonomamente mediante il sistema di "sintesi", anche se quest'ultimo tende ad essere fastidiosamente "bloccato" dalla necessità di rinvenire ingredienti spesso più unici che rari.
Tecnicamente PSU si presenta piuttosto bene, ma in seguito ci si accorge che non è tutto rose e fiori. L'impatto grafico, ad esempio, è notevole, complice l'alta risoluzione ed una pregevole realizzazione di ambienti molto vasti, vari, complessi e ricchi di particolari.
Altresì molto particolareggiati sono i volti dei personaggi, con picchi di eccellenza nei protagonisti della storia ma un livello decisamente elevato anche nelle semplici "comparse". Guardando meglio, però, si scorgono delle mediocrità, o comunque sufficienze puerili: le ombre sono semplici e circolari, i modelli non abbondano per numero di poligoni ed anche la texturizzazione, se si fa eccezione per le "strisce luminose" presenti in tutti i vestiti, non raggiunge particolari livelli. Inoltre, in situazioni di combattimento concitate, soprattutto in presenza di molteplici nemici e effetti grafici che si sovrappongono, il motore tende ad arrancare, con conseguente calo di frame-rate.
Il sonoro è decisamente più soddisfacente: le musiche sono gradevoli e adatte alle varie situazioni, nonché ben orchestrate. Gli effetti sonori sono ben realizzati e vari, e i doppiaggi più che discreti, nonostante il passaggio dal giapponese all'americano abbia mandato a farsi benedire il timing delle animazioni. Ottimo soprattutto il sistema di pitch nella scelta della voce durante la creazione di un nuovo personaggio. Il gioco è interamente in lingua americana, sia nel sonoro sia nei sottotitoli, i quali sono anche leggermente riassunti per permettere la rapida lettura anche di lunghe discussioni.
Il sistema di gioco, essendo improntato sull'azione e sulla gestione critica di appena due tasti, è sicuramente immediato; in modalità storia, quand'anche cominceranno ad entrare in ballo parametri come l'upgrade e la sintesi delle armi, probabilmente potreste anche disinteressarvene e limitarvi ad andare avanti con la classe iniziale (Hunter) semplicemente comprando sempre l'arma più forte disponibile presso i vari negozi. Per quanto tenere sotto controllo questi parametri favorisca l'avere un'esperienza di gioco più completa, ovviamente sarà soprattutto nel gioco Extra e nel MultiPlayer Online che gli esperimenti e la fantasia dei giocatori faranno la differenza tra i vari personaggi. L'IA dei compagni di squadra e dei mostri non è il massimo della complessità, ma svolge bene il suo ruolo: per quanto non manchino delle pecche, di base i nemici non si limitano a venirci addosso come imbecilli ma applicano delle basilari tattiche da battaglia come l'accerchiamento o la ritirata strategica.
I dubbi, però, sono di altro genere: le missioni disponibili in queste modalità non sono altro che parti di missione che si affrontano durante la trama; considerando che sono comunque disponibili in modalità storia come "free mission", la modalità Extra risulta essere più che altro una "revisione del gioco" in cui possiamo avere un personaggio differente dall'"Umano" Ethan. Ma una volta terminata la Storia (e non è che dodici capitoli siano poi così lunghi: si parla si e no di una decina di ore), e dopo aver provato qualche missione con le varie combinazioni di razza-classe, quanto può durare ancora il gioco in Extra? Alla fin fine, questo nasce come "contentino" per chi non ha la possibilità di connettersi oppure, meglio ancora, come banco di prova per un personaggio da utilizzare Online. Ma considerando che, tirando le somme, il gioco è sempre lo stesso, vale veramente la pena di pagare un abbonamento specifico (in aggiunta a XboxLive) per giocare online a un titolo a conti fatti tra il sufficiente e il discreto? Ai posteri l'ardua sentenza.