Phoenix Wright: Justice For All
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I nostri lettori ricorderanno, ormai quasi un anno fa, la recensione di Ace Attorney, il primo episodio per Nintendo Ds delle avventure dell'ormai celebre Phoenix Wright, allora avvocato alle prime armi, oggi un professionista decisamente più affermato e sicuro di sé.
Per coloro che non lo conoscano o non abbiamo mai giocato il prequel, il gioco di cui ci troviamo a trattare è una avventura grafica piuttosto classica, completamente imperniata sul mondo della giustizia e coerentemente ambientata fuori e dentro le aule del tribunale.
Ciò che la rende originale e particolare, oltre al character design accattivante, capace di rendere in men che non si dica i personaggi molto carismatici e simpatici di fronte al giocatore, è l'utilizzo piuttosto estensivo delle peculiarità hardware della console su cui gira, a partire dal duplice schermo fino ad arrivare all'uso, magistrale, del pennino e del microfono.
Justice For All vedrà l'affermato avvocato Phoenix Wright e la sua medium spirituale Maya Fei alle prese con una serie di casi, via via sempre più articolati e difficoltosi, da risolvere; al principio dell'avventura il protagonista riceverà una botta in testa che gli farà perdere completamente la memoria e grazie all'ausilio fondamentale della sua comprimaria riuscirà pian piano a riacquisirla. E' questo in buona sostanza il tutorial che vi accompagna per mano alla scoperta della struttura di gioco, svelandovene gradualmente meccaniche e trucchetti vari. Il gioco vero e proprio comincerà infatti solo dal secondo capitolo, quando, riacquisita la memoria e con essa le vostre capacità, vi potrete dedicare anima e corpo a tentare di risolvere un nuovo caso di omicidio. Alla scopo, come sarà presto evidente, risulterà fondamentale il dialogo coi vari personaggi che incontrerete nelle diverse location, attività questa che vi porterà in più di una occasione ad addentrarvi in discorsi a volte criptici, a volte basati su doppi sensi, che richiederanno tutta la vostra capacità di interpretazione per essere correttamente tradotti in una serie di elementi utili per la risoluzione dei casi. Oltre agli interrogatori che, come visto, vi forniranno indizi fondamentali su cui impegnare le vostre doti di sintesi, scoprirete quanto sia fondamentale analizzare dettagliatamente la scena del delitto e vari altri punti di interesse, alla ricerca, col vostro fido pennino, di ogni prova che vi possa aiutare nella formulazione di una ipotesi di reato.
Una delle innovazioni fondamentali di questo nuovo episodio è rappresentata dall'utilizzo del cosiddetto Magatama. Si tratta del curioso amuleto a forma di 9 che la vostra partner porta al collo e che presenta misteriosi poteri magici. Nella fattispecie vi sarà di estrema utilità nel cercare di infrangere le cosiddette Serrature Psichiche, ovvero i tentativi da parte degli indagati di nascondervi dettagli importanti nella risoluzione dei casi. Questo significa che le parti relative agli interrogatori non si terranno più esclusivamente a porte chiuse ma anche in ambiente aperto. Quando ne avrete la possibilità ovvero quando avrete raccolto indizi a sufficienza, potrete aprire l'opzione di conversazione e procedere quindi all'interrogatorio. Come già accadeva nel primo episodio, anche in questo ogni volta che commetterete degli errori, sia in fase di interrogazione sia in tribunale, verrete penalizzati e ciò si concretizzerà nell'accorciamento di una sorta di barra di energia verde la quale, una volta terminata, vi porterà al più classico dei game over. Ovviamente, nello stesso modo in cui atteggiamenti errati diminuiranno la vostra "energia" d'altro canto risposte corrette la riempiranno nuovamente. Sfortunatamente questo interessante meccanismo non è stato implementato anche per gli interrogatori incrociati a cui si parteciperà in tribunale alla presenza del giudice. Questo significherà, nei casi più criptici e oscuri, ripetere una serie di volte gli stessi passi di gioco, imboccando strade diverse fino ad azzeccare quella giusta. Poter contare su un bonus dell'energia a vostra disposizione nel caso di risposte corrette anche in questi frangenti sarebbe stato decisamente preferibile e avrebbe evitato molta della frustrazione in cui irrimediabilmente si tenderà ad incappare in alcune particolari situazioni.
Dal punto di vista grafico Justice For All, così come il suo predecessore, riesce pienamente nell'intenzione di essere molto gradevole pur senza stupire sfoggiando particolari virtuosismi tecnici. Bontà probabilmente dell'ottimo character design e delle ambientazioni curate e dettagliate, un mix sapiente che permette al giocatore, anche a quello più smaliziato, di calarsi perfettamente nell'atmosfera dell'avventura che il gioco tenta, con successo, di ricreare. Ci troviamo di fronte ad una sorta di cartone animato interattivo, contraddistinto da animazioni piuttosto statiche ma non per questo meno efficaci nel sottolineare tutto il pathos che le varie situazioni fanno emergere progressivamente. Anche il comparto sonoro svolge in maniera ottima il suo compito, sottolineando in maniera perfetta tutte le situazioni importanti e accompagnando sempre il giocatore in ogni altro frangente, generalmente sempre contribuendo a creare l'atmosfera giusta.
Come già accennato tutto il gioco può essere controllato tramite pennino mentre per mezzo del microfono potrete richiamare l'attenzione del giudice in aula, pronunciando la classica esclamazione "Obiezione!" proprio davanti al vostro DS.
Rispetto alla prima release, che anche in Italia era disponibile soltanto in lingua inglese, Justice For All, probabilmente anche per merito del successo di vendite del prequel, viene presentato adattato anche in italiano e, salvo qualche sporadico errore di ortografia, si tratta in generale di una traduzione più che discreta, con buona pace di coloro che amano giocare nella propria lingua quando possibile.
Come forse alcuni non sapranno, anche Justice For All così come il prequel è un remake di un titolo uscito nel paese del Sol Levante per Gameboy Advance. Mentre il primo però poteva contare su un quinto capitolo creato apposta per la sua uscita su Ds, l'episodio qui recensito consta degli stessi quattro capitoli della versione Gba. Fortunatamente comunque la longevità resta buona e sarà in grado di assicurare diverse ore di sano divertimento, alla scoperta di tutte le gag e le situazioni, a volte esilaranti, che saprà dispensare in larghe dosi.
Per coloro che non lo conoscano o non abbiamo mai giocato il prequel, il gioco di cui ci troviamo a trattare è una avventura grafica piuttosto classica, completamente imperniata sul mondo della giustizia e coerentemente ambientata fuori e dentro le aule del tribunale.
Ciò che la rende originale e particolare, oltre al character design accattivante, capace di rendere in men che non si dica i personaggi molto carismatici e simpatici di fronte al giocatore, è l'utilizzo piuttosto estensivo delle peculiarità hardware della console su cui gira, a partire dal duplice schermo fino ad arrivare all'uso, magistrale, del pennino e del microfono.
Justice For All vedrà l'affermato avvocato Phoenix Wright e la sua medium spirituale Maya Fei alle prese con una serie di casi, via via sempre più articolati e difficoltosi, da risolvere; al principio dell'avventura il protagonista riceverà una botta in testa che gli farà perdere completamente la memoria e grazie all'ausilio fondamentale della sua comprimaria riuscirà pian piano a riacquisirla. E' questo in buona sostanza il tutorial che vi accompagna per mano alla scoperta della struttura di gioco, svelandovene gradualmente meccaniche e trucchetti vari. Il gioco vero e proprio comincerà infatti solo dal secondo capitolo, quando, riacquisita la memoria e con essa le vostre capacità, vi potrete dedicare anima e corpo a tentare di risolvere un nuovo caso di omicidio. Alla scopo, come sarà presto evidente, risulterà fondamentale il dialogo coi vari personaggi che incontrerete nelle diverse location, attività questa che vi porterà in più di una occasione ad addentrarvi in discorsi a volte criptici, a volte basati su doppi sensi, che richiederanno tutta la vostra capacità di interpretazione per essere correttamente tradotti in una serie di elementi utili per la risoluzione dei casi. Oltre agli interrogatori che, come visto, vi forniranno indizi fondamentali su cui impegnare le vostre doti di sintesi, scoprirete quanto sia fondamentale analizzare dettagliatamente la scena del delitto e vari altri punti di interesse, alla ricerca, col vostro fido pennino, di ogni prova che vi possa aiutare nella formulazione di una ipotesi di reato.
Una delle innovazioni fondamentali di questo nuovo episodio è rappresentata dall'utilizzo del cosiddetto Magatama. Si tratta del curioso amuleto a forma di 9 che la vostra partner porta al collo e che presenta misteriosi poteri magici. Nella fattispecie vi sarà di estrema utilità nel cercare di infrangere le cosiddette Serrature Psichiche, ovvero i tentativi da parte degli indagati di nascondervi dettagli importanti nella risoluzione dei casi. Questo significa che le parti relative agli interrogatori non si terranno più esclusivamente a porte chiuse ma anche in ambiente aperto. Quando ne avrete la possibilità ovvero quando avrete raccolto indizi a sufficienza, potrete aprire l'opzione di conversazione e procedere quindi all'interrogatorio. Come già accadeva nel primo episodio, anche in questo ogni volta che commetterete degli errori, sia in fase di interrogazione sia in tribunale, verrete penalizzati e ciò si concretizzerà nell'accorciamento di una sorta di barra di energia verde la quale, una volta terminata, vi porterà al più classico dei game over. Ovviamente, nello stesso modo in cui atteggiamenti errati diminuiranno la vostra "energia" d'altro canto risposte corrette la riempiranno nuovamente. Sfortunatamente questo interessante meccanismo non è stato implementato anche per gli interrogatori incrociati a cui si parteciperà in tribunale alla presenza del giudice. Questo significherà, nei casi più criptici e oscuri, ripetere una serie di volte gli stessi passi di gioco, imboccando strade diverse fino ad azzeccare quella giusta. Poter contare su un bonus dell'energia a vostra disposizione nel caso di risposte corrette anche in questi frangenti sarebbe stato decisamente preferibile e avrebbe evitato molta della frustrazione in cui irrimediabilmente si tenderà ad incappare in alcune particolari situazioni.
Dal punto di vista grafico Justice For All, così come il suo predecessore, riesce pienamente nell'intenzione di essere molto gradevole pur senza stupire sfoggiando particolari virtuosismi tecnici. Bontà probabilmente dell'ottimo character design e delle ambientazioni curate e dettagliate, un mix sapiente che permette al giocatore, anche a quello più smaliziato, di calarsi perfettamente nell'atmosfera dell'avventura che il gioco tenta, con successo, di ricreare. Ci troviamo di fronte ad una sorta di cartone animato interattivo, contraddistinto da animazioni piuttosto statiche ma non per questo meno efficaci nel sottolineare tutto il pathos che le varie situazioni fanno emergere progressivamente. Anche il comparto sonoro svolge in maniera ottima il suo compito, sottolineando in maniera perfetta tutte le situazioni importanti e accompagnando sempre il giocatore in ogni altro frangente, generalmente sempre contribuendo a creare l'atmosfera giusta.
Come già accennato tutto il gioco può essere controllato tramite pennino mentre per mezzo del microfono potrete richiamare l'attenzione del giudice in aula, pronunciando la classica esclamazione "Obiezione!" proprio davanti al vostro DS.
Rispetto alla prima release, che anche in Italia era disponibile soltanto in lingua inglese, Justice For All, probabilmente anche per merito del successo di vendite del prequel, viene presentato adattato anche in italiano e, salvo qualche sporadico errore di ortografia, si tratta in generale di una traduzione più che discreta, con buona pace di coloro che amano giocare nella propria lingua quando possibile.
Come forse alcuni non sapranno, anche Justice For All così come il prequel è un remake di un titolo uscito nel paese del Sol Levante per Gameboy Advance. Mentre il primo però poteva contare su un quinto capitolo creato apposta per la sua uscita su Ds, l'episodio qui recensito consta degli stessi quattro capitoli della versione Gba. Fortunatamente comunque la longevità resta buona e sarà in grado di assicurare diverse ore di sano divertimento, alla scoperta di tutte le gag e le situazioni, a volte esilaranti, che saprà dispensare in larghe dosi.