Pikmin 2
di
No limits.
Rimanendo in tema di novità, è apprezzabile la scomparsa del limite del tempo relativo all'avventura che nel precedente titolo (soprattutto per ragioni narrative) era di 30 giorni. L'assenza di questo limite, consente al giocatore di trascorrere le giornate con più tranquillità e soprattutto permette di esplorare senza alcun patema di natura tempistica le varie ambientazioni, dei veri e propri omaggi nei confronti della natura. E proprio analizzando per bene le varie locazioni non potremo non imbatterci in misteriose cavità sotterranee, dungeon, ricchissimi di combattimenti e soprattutto di oggetti. Prima di entrare in ognuna di queste caverne, ci converrà portarci una squadra di Pikmin ben nutrita, all'interno di queste grotte non vi è infatti nessuna "cipolla" in grado di riprodurre i nostri amici. Sono presenti però dei particolari fiori che consentono, a seconda del colore, di trasformare alcuni dei nostri Pikmin canonici (rossi, gialli e blu per intenderci) in quelli bianchi o viola. Questo è l'unico modo per poter disporre di queste due "razze", e data la loro rarità dovremo cercare di preservarli il più possibile da ogni pericolo. Questo è un problema però che si pone però anche per gli altri colori, perché nonostante siano praticamente un centinaio i Pikmin che potremo comandare tutti insieme, ci si affezionerà davvero ad ognuno di loro, vederne uno affogare o essere mangiato da una delle tante creature, genera un sincero sentimento di tristezza. Mentre in altri strategici l'esercito viene considerato come una sorta di carne da macello, qui è diverso, i Pikmin meritano infatti un destino migliore che ripaghi la loro fedeltà nei nostri confronti, la loro disponibilità e la loro fanciullesca spensieratezza. Ci seguiranno infatti praticamente ovunque, con un semplice fischio saranno sotto il nostro controllo e potremo suddividerli con X per gestirli meglio, ed indirizzarli con A o con lo stick analogico di verso i vari obiettivi.
Per quel riguarda il gameplay, si assiste dunque ad un ulteriore perfezionamento della già ottima formula del predecessore: la mancanza di un tempo limite per l'avventura, la presenza di un nuovo personaggio giocabile e l'introduzione dei dungeon, nonostante soffrano di un certo disequilibrio del binomio esplorazione/combattimento a favore di quest'ultimo, sono delle ottime e gradite novità, anche se la mancanza di una modalità multigiocatore in cooperativa, si fa ancora sentire. In realtà il multiplayer non manca, ma sì "limita" ad una sorta di sfida a "cattura bandiera" o ad una cooperazione tra due giocatori per recuperare velocemente degli oggetti. Graficamente Pikmin2 non è il titolo che stupisce per i suoi miliardi di poligoni o per i suoi super effetti, ma nonostante ciò il risultato finale è armonicamente ineccepibile. Le ambientazioni sono vaste, realistiche e naturalisticamente spettacolari grazie soprattutto all'implementazione di texture davvero pulitissime ed in grado di esaltare l'ottima scelta cromatica. Inoltre sono letteralmente vive, dato che pullulano letteralmente di insetti ed altri animali di ogni tipo, che pur semplici come modelli, sono animati in maniera naturale e realistica. La fluidità è incollata sui 60 frame al secondo anche in presenza di tantissimi elementi in movimento, mentre le inquadrature ben si comportano e possono essere quasi completamente gestibili dal giocatore. Stessa cura è stata riservata anche al sonoro, che può vantare sia musiche molto ispirate, e sia quel tipico e melodioso sottofondo naturalistico, inoltre non mancano grandi tocchi di classe uno fra tutti i Pikmin che canticchiano mentre ci seguono in una delle nostre tante "scampagnate". Pikmin2, rappresenta un ulteriore passo avanti rispetto al già ottimo predecessore, migliorandolo nei pochi difetti e apportandogli alcune aggiunte di spessore, che lo rendono in definitiva uno dei migliori giochi disponibili per il Gamecube, nonché uno dei più fulgidi esempi della tanto discussa Nintendo difference.
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Rimanendo in tema di novità, è apprezzabile la scomparsa del limite del tempo relativo all'avventura che nel precedente titolo (soprattutto per ragioni narrative) era di 30 giorni. L'assenza di questo limite, consente al giocatore di trascorrere le giornate con più tranquillità e soprattutto permette di esplorare senza alcun patema di natura tempistica le varie ambientazioni, dei veri e propri omaggi nei confronti della natura. E proprio analizzando per bene le varie locazioni non potremo non imbatterci in misteriose cavità sotterranee, dungeon, ricchissimi di combattimenti e soprattutto di oggetti. Prima di entrare in ognuna di queste caverne, ci converrà portarci una squadra di Pikmin ben nutrita, all'interno di queste grotte non vi è infatti nessuna "cipolla" in grado di riprodurre i nostri amici. Sono presenti però dei particolari fiori che consentono, a seconda del colore, di trasformare alcuni dei nostri Pikmin canonici (rossi, gialli e blu per intenderci) in quelli bianchi o viola. Questo è l'unico modo per poter disporre di queste due "razze", e data la loro rarità dovremo cercare di preservarli il più possibile da ogni pericolo. Questo è un problema però che si pone però anche per gli altri colori, perché nonostante siano praticamente un centinaio i Pikmin che potremo comandare tutti insieme, ci si affezionerà davvero ad ognuno di loro, vederne uno affogare o essere mangiato da una delle tante creature, genera un sincero sentimento di tristezza. Mentre in altri strategici l'esercito viene considerato come una sorta di carne da macello, qui è diverso, i Pikmin meritano infatti un destino migliore che ripaghi la loro fedeltà nei nostri confronti, la loro disponibilità e la loro fanciullesca spensieratezza. Ci seguiranno infatti praticamente ovunque, con un semplice fischio saranno sotto il nostro controllo e potremo suddividerli con X per gestirli meglio, ed indirizzarli con A o con lo stick analogico di verso i vari obiettivi.
Per quel riguarda il gameplay, si assiste dunque ad un ulteriore perfezionamento della già ottima formula del predecessore: la mancanza di un tempo limite per l'avventura, la presenza di un nuovo personaggio giocabile e l'introduzione dei dungeon, nonostante soffrano di un certo disequilibrio del binomio esplorazione/combattimento a favore di quest'ultimo, sono delle ottime e gradite novità, anche se la mancanza di una modalità multigiocatore in cooperativa, si fa ancora sentire. In realtà il multiplayer non manca, ma sì "limita" ad una sorta di sfida a "cattura bandiera" o ad una cooperazione tra due giocatori per recuperare velocemente degli oggetti. Graficamente Pikmin2 non è il titolo che stupisce per i suoi miliardi di poligoni o per i suoi super effetti, ma nonostante ciò il risultato finale è armonicamente ineccepibile. Le ambientazioni sono vaste, realistiche e naturalisticamente spettacolari grazie soprattutto all'implementazione di texture davvero pulitissime ed in grado di esaltare l'ottima scelta cromatica. Inoltre sono letteralmente vive, dato che pullulano letteralmente di insetti ed altri animali di ogni tipo, che pur semplici come modelli, sono animati in maniera naturale e realistica. La fluidità è incollata sui 60 frame al secondo anche in presenza di tantissimi elementi in movimento, mentre le inquadrature ben si comportano e possono essere quasi completamente gestibili dal giocatore. Stessa cura è stata riservata anche al sonoro, che può vantare sia musiche molto ispirate, e sia quel tipico e melodioso sottofondo naturalistico, inoltre non mancano grandi tocchi di classe uno fra tutti i Pikmin che canticchiano mentre ci seguono in una delle nostre tante "scampagnate". Pikmin2, rappresenta un ulteriore passo avanti rispetto al già ottimo predecessore, migliorandolo nei pochi difetti e apportandogli alcune aggiunte di spessore, che lo rendono in definitiva uno dei migliori giochi disponibili per il Gamecube, nonché uno dei più fulgidi esempi della tanto discussa Nintendo difference.