Pikmin
di
Redazione Gamesurf
Pikmin si risolve quindi in una sorta di gioco di esplorazione e gestione dei piccoli eserciti. Grazie e attraverso quelli che assomigliano a degli insetti antropomorfi, Olimar affronta i trenta giorni di permanenza caratterizzati dal ciclo quotidiano del sole, dall'alba al tramonto. Ogni momento é scandito dalla presenza delle creature avversarie da affrontare con tanto di pianificazione di attacco, senza dimenticare i pericoli portati dalla calata delle tenebre. Ogni giornata si chiude, come detto, con il tramonto, quando Olimar e le basi in cui si nutrono e riposano i Pikmin si proiettano nel cielo, per scampare ai feroci attacchi portati nottetempo da abnormi coccinelle, mostruosi "cosi" bigambuti, ragni dalle rinnovate capacità di offesa... fino a giungere alle sfiatate di strambi elefanti volanti presenti nell'ultima delle quattro ambientazioni
Come, poi, non citare l'onnipresente fungo Miyamoto-mariesco, per l'occasione tramutato in uno degli ostacoli di maggior spessore dell'intero gioco?
TRE MODI DI INTENDERE UNA CAROTA
Poco per volta, partita dopo partita, giorno dopo giorno, la simbiosi tra il giocatore e i Pikmin si compie in tutta la sua completezza. Sono tre i "modelli" di Pikmin esistenti, caratterizzati da altrettanti colori: rosso, giallo e blu. Quello che a prima vista potrebbe apparire semplicemente come l'ennesimo titolo dalle pretese fanciullesche si tramuta immediatamente in un gioco dalla profondità neanche lontanamente immaginabile finché si tengono le mani lontante dal bicornico pad del GameCube
Ogni razza di Pikmin ha i suoi punti deboli e i suoi assi nella manica: volete attaccare una specie di toro insettoso sputafuoco? Chiamate attorno a voi una ventina di Pikmin rossi e lanciateli contro il fellone, non patiranno il benché minimo sobbalzo di temperatura, oltre a essere naturalmente portati per gli scontri fisici. Se quel che vi serve é invece far raggiungere ai piccoli Pikmin altezze particolarmente elevate, scegliete la variante leggera gialla, capace inoltre di raccogliere delle strane rocce esplosive vitali per poter abbattere dei muri altrimenti invalicabili. Che dire poi degli insostituibili Pikmin blu? Come qualcuno di assai più celebre e osannato (in senso letterale diremmo) possono attraversare le acque senza pericolo di annegare, al contrario di quanto succederebbe ai loro fratellini gialli e rossi. Ma qualsiasi sia il loro colore, i Pikmin possono comunque essere presenti sotto tre forme di evoluzione, a seconda del tempo che vengono lasciati in "incubazione" nel terreno (i Pikmin nascono come semi dotati di una piccola foglia che ne testimonia all'esterno la presenza nel terreno)
Come, poi, non citare l'onnipresente fungo Miyamoto-mariesco, per l'occasione tramutato in uno degli ostacoli di maggior spessore dell'intero gioco?
TRE MODI DI INTENDERE UNA CAROTA
Poco per volta, partita dopo partita, giorno dopo giorno, la simbiosi tra il giocatore e i Pikmin si compie in tutta la sua completezza. Sono tre i "modelli" di Pikmin esistenti, caratterizzati da altrettanti colori: rosso, giallo e blu. Quello che a prima vista potrebbe apparire semplicemente come l'ennesimo titolo dalle pretese fanciullesche si tramuta immediatamente in un gioco dalla profondità neanche lontanamente immaginabile finché si tengono le mani lontante dal bicornico pad del GameCube
Ogni razza di Pikmin ha i suoi punti deboli e i suoi assi nella manica: volete attaccare una specie di toro insettoso sputafuoco? Chiamate attorno a voi una ventina di Pikmin rossi e lanciateli contro il fellone, non patiranno il benché minimo sobbalzo di temperatura, oltre a essere naturalmente portati per gli scontri fisici. Se quel che vi serve é invece far raggiungere ai piccoli Pikmin altezze particolarmente elevate, scegliete la variante leggera gialla, capace inoltre di raccogliere delle strane rocce esplosive vitali per poter abbattere dei muri altrimenti invalicabili. Che dire poi degli insostituibili Pikmin blu? Come qualcuno di assai più celebre e osannato (in senso letterale diremmo) possono attraversare le acque senza pericolo di annegare, al contrario di quanto succederebbe ai loro fratellini gialli e rossi. Ma qualsiasi sia il loro colore, i Pikmin possono comunque essere presenti sotto tre forme di evoluzione, a seconda del tempo che vengono lasciati in "incubazione" nel terreno (i Pikmin nascono come semi dotati di una piccola foglia che ne testimonia all'esterno la presenza nel terreno)
Pikmin
Pikmin
Per Gamesurf Pikmin si candida tranquillamente come aspirante al trono di Miglior Gioco del 2001. La vittoria, vista l'ottima annata, non è assolutamente data per scontata e forse neanche raggiungibile, ma per il titolo Nintendo tutte le carte sono in regola: freschezza, ispirazione, genialità, realizzazione, spirito, carisma... quello che traspare da Pikmin è la capacità di saper produrre giochi di un certo calibro, divertenti dal primo all'ultimo minuto, intriganti e continuamente sorprendenti. Forse troppo corto (ma non semplice) per qualche stakanovista del videogioco moderno, ma comunque da promuovere a pieni voti. Un miscuglio di strategia e puzzle game che, Nintendo lo ha già promesso, rivedremo in futuro tra le saghe classiche della grande N. E se non è un'assicurazione di valore questa...