Pikmin -PAL-
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La miniastronave - dalle dimensioni di un uovo di Pasqua - del capitano Olimar sta sorvolando un pianeta azzurro e marrone, del tutto simile alla nostra Terra. Improvvisamente, l'urto con un grande asteroide -in realtà non più grande di un pallone da calcio- fa perdere il controllo al nostro paffuto navigatore degli abissi. Risucchiato dall'atmosfera, la nave spaziale chiamata Dolphin (un voluto omaggio al nome provvisorio del Game Cube!) precipita, perdendo pezzi sulla superficie del pianeta straniero. Chiuso nello scafandro, Olimar si chiede come farà a tornarsene a casa: il suo ossigeno dura per trenta giorni (un giorno, dall'alba al tramonto corrispondono a circa quindici minuti di gioco reale), e per ripartire dovrà recuperare la maggior parte dei frammenti della sua astronave.
Un piccolo aiuto
Capirete come per un essere di esattamente 2 cm. (la metà di una memory card Nintendo, come indica il manuale), poco più comprendendo l'antenna della tuta, non è facile sopravvivere in un mondo dove i maggiolini sono grandi come carri armati, le mosche come bireattori e ogni pozzanghera diventa un profondo lago. Ma niente paura, ci sono loro a portare un aiuto inatteso, i Pikmin! Alti metà dell'astronauta protagonista, dal corpo gracile, con una foglia, un bocciolo o un fiore sul capo, i nostri piccoli protagonisti sporgono appena da terra come fossero tuberi.
Come accadeva per le rape in Super Mario Bros 2 per NES (ah, i corsi e ricorsi dell'universo nintendiano!), occorrerà sradicarli a forza dal terreno, tirandoli per la protuberanza che si portano sulla testa. Eccolo, il primo di questi gracili vegetali con le gambe, che ci guarda, curioso e impaurito, con gli enormi occhioni spalancati. Anche Omar si rende conto che affidar le proprie speme di salvezza a cotanta creaturina è impresa disperata. Ma siamo nel magico mondo Nintendo, dove l'unione fa la forza e i buoni, anche non sono baffuti idraulici italiani, riescono sempre a cavarsela.
Mondo vegetale in miniatura
Chi ha visto Microcosmo o Zeta la Formica sa quanto può essere sorprendente e pericoloso un giardino visto a poca distanza dal suolo. Ecco, con Pikmin il genio di Shigeru Miyamoto ha riproposto le stesse, profonde emozioni. Siamo in un universo naturale, vivo, dove grosse coccinelle brucano l'erba, dove gli steli dei fiori frusciano realistiche al nostro passaggio, moscerini infastiditi si alzano dal suolo, l'acqua cristallina - di gran lunga la più fotografica mai vista in un videogioco, gorgoglia allegra nei ruscelli, i tronchi nodosi degli alberi si alzano a precipizio, le gocce di rugiada scivolano dalle foglie e così via.
Il processore Ati e il processore PowerPc "Gekko" del Game Cube sono grandemente stressati per riprodurre un environment tanto complesso e movimentato, senza considerare che texture e design degli ambienti tende ad uno spiccato realismo, ignoto su piattaforma Nintendo dove prevalgono gli ambienti cartoon alla Super Mario.