Pilgrim
di
Anno Domini 1208. Era finita oramai da quattro anni anche la quarta crociata, ma ancora gli effetti di queste guerre si facevano sentire. In questo periodo crebbe Simone, figlio di Adalardo di Lancorix, uomo misterioso e riservato persino con suo figlio. Il padre di Simone si era purtroppo gravemente ammalato dopo l'arrivo di uno straniero di nome Marco, uomo che spirò poco dopo la visita al castello. Conscio che la sua ora stava arrivando e consapevole che comunque aveva una missione da compiere, decise quindi di chiamare Simone al suo cospetto per comunicargli le sue ultime volontà. Chiese a suo figlio di recuperare per lui un manoscritto che gli fu consegnato da Marco prima che anche quest'ultimo passasse a miglior vita, documento che aveva gelosamente nascosto nella stanza segreta della libreria. "Chi era Marco e cos'era quel manoscritto?" fu il primo pensiero del giovane Simone. Suo padre intuì e volle chiarire i suoi dubbi: Marco era un templare, e al ritorno dall'ultima crociata fu sorpreso da un'imboscata nella quale rimase gravemente ferito. Sapeva che con tali lesioni non avrebbe avuto molto tempo a disposizione per mettere al sicuro il manoscritto che aveva recuperato in guerra, e così decise di affidare tale oggetto a Adalardo. Sapeva anche che il libro era un documento importante e allo stesso tempo pericolosissimo: molte prove lo indicavano come il vangelo perduto di San Giovanni. Adalardo proseguì nel racconto, rivelando alcuni dettagli della sua vita oscuri a suo figlio: era il capo di una setta segreta di ispirazione cristiana chiamata "La Tradizione". Dato che oramai le forze lo stavano lasciando, disse a Simone di dirigersi a Tolosa con il prezioso reperto e di cercare una persona chiamata Pietro, suo vecchio amico e appartenente alla setta. Quindi spirò. Recuperato il manoscritto, Simone decise di mettersi in viaggio, tormentato da oscuri sogni e ben conscio che la chiesa di Roma avrebbe mandato contro di lui un inquisitore pur di evitare che tale manoscritto potesse giungere a destinazione, compromettendo così i piani politico-economici dello stato pontificio