Pilgrim
di
Redazione Gamesurf
LO SFORTUNATO SIMONE
Inizia così il lungo viaggio del pellegrino Simone di Lancroix verso Tolosa. Ovvio che Simone incapperà in imprevisti di vario stampo e genere prima di giungere a Tolosa, e anche dopo aver consegnato il libro, il susseguirsi degli eventi lo trascinerà in nuove e (non proprio) esaltanti avventure. Pilgrim si presenta come una classica avventura punta e clicca in prima persona: tutto il mondo che vi circonda sarà visto attraverso gli occhi di Simone, sotto forma di diapositive. Le varie schermate infatti risultano tutte terribilmente statiche, fatta eccezione per pochissimi elementi (l'acqua di un ruscello é più simile a un tappeto steso male che ad acqua vera e propria). E fin qui poco male. Qualche problema in più invece lo crea l'assenza di una qualsiasi forma di animazione che accompagni il movimento di Simone nell'area di gioco: se per caso deciderete di muovervi in avanti, la schermata corrente sarà sostituita bruscamente da una nuova. Questo crea lo spiacevole inconveniente di spostarsi e non capire dove si arriva. Per fortuna dopo che si é esplorato completamente un'intera area, questo difetto diventa molto meno fastidioso, ma inizialmente crea ben più di un grattacapo. Le prime vere sorprese si incontrano invece proprio quando si incontrano i primi enigmi. L'interfaccia é divisa in tre sezioni: borsa, persone e oggetti. Nella prima sezione potrete visualizzare una lista di tutte le cianfrusaglie che avrete raccolto, nella seconda sono memorizzati i volti delle persone che avete incontrato o di cui avete sentito parlare, mentre nella terza compariranno gli oggetti che avete avvistato nell'area di gioco. Se vi state chiedendo quale sia lo scopo delle ultime due sezioni, é presto detto: selezionando un oggetto o una persona da una di quest'ultime e poi cliccando su un personaggio nell'area di gioco, gli chiederete informazioni riguardo a tale oggetto o persona (sempre che abbia il buon gusto di rispondervi). Se invece la vostra intenzione é quella di utilizzare un oggetto nella vostra borsa con qualche elemento del mondo, il procedimento é il medesimo, solo che dovrete utilizzare la prima sezione. Da notare che non é possibile combinare due oggetti che abbiamo raccolto. Il problema sorge quando si inizia effettivamente a interagire con il mondo. Ci sono moltissime combinazioni che non restituiranno al giocatore alcun messaggio o indizio per informarlo se l'azione é andata a buon fine o meno, senza contare che a volte anche lo stesso tentativo di parlare con una persona può cadere nel vuoto, cosa ancora più irritante dato che sarebbe logico aspettarsi almeno una frase del tipo "adesso non ho tempo per parlare con te". I problemi non terminano qui, e ciò che più risente della superficialità che avvolge il gioco sono proprio gli enigmi, tutti permeati di una certa inconsistenza: in più di un momento sarà necessario compiere azioni senza avere la più pallida idea del perché dovrete farle
Inizia così il lungo viaggio del pellegrino Simone di Lancroix verso Tolosa. Ovvio che Simone incapperà in imprevisti di vario stampo e genere prima di giungere a Tolosa, e anche dopo aver consegnato il libro, il susseguirsi degli eventi lo trascinerà in nuove e (non proprio) esaltanti avventure. Pilgrim si presenta come una classica avventura punta e clicca in prima persona: tutto il mondo che vi circonda sarà visto attraverso gli occhi di Simone, sotto forma di diapositive. Le varie schermate infatti risultano tutte terribilmente statiche, fatta eccezione per pochissimi elementi (l'acqua di un ruscello é più simile a un tappeto steso male che ad acqua vera e propria). E fin qui poco male. Qualche problema in più invece lo crea l'assenza di una qualsiasi forma di animazione che accompagni il movimento di Simone nell'area di gioco: se per caso deciderete di muovervi in avanti, la schermata corrente sarà sostituita bruscamente da una nuova. Questo crea lo spiacevole inconveniente di spostarsi e non capire dove si arriva. Per fortuna dopo che si é esplorato completamente un'intera area, questo difetto diventa molto meno fastidioso, ma inizialmente crea ben più di un grattacapo. Le prime vere sorprese si incontrano invece proprio quando si incontrano i primi enigmi. L'interfaccia é divisa in tre sezioni: borsa, persone e oggetti. Nella prima sezione potrete visualizzare una lista di tutte le cianfrusaglie che avrete raccolto, nella seconda sono memorizzati i volti delle persone che avete incontrato o di cui avete sentito parlare, mentre nella terza compariranno gli oggetti che avete avvistato nell'area di gioco. Se vi state chiedendo quale sia lo scopo delle ultime due sezioni, é presto detto: selezionando un oggetto o una persona da una di quest'ultime e poi cliccando su un personaggio nell'area di gioco, gli chiederete informazioni riguardo a tale oggetto o persona (sempre che abbia il buon gusto di rispondervi). Se invece la vostra intenzione é quella di utilizzare un oggetto nella vostra borsa con qualche elemento del mondo, il procedimento é il medesimo, solo che dovrete utilizzare la prima sezione. Da notare che non é possibile combinare due oggetti che abbiamo raccolto. Il problema sorge quando si inizia effettivamente a interagire con il mondo. Ci sono moltissime combinazioni che non restituiranno al giocatore alcun messaggio o indizio per informarlo se l'azione é andata a buon fine o meno, senza contare che a volte anche lo stesso tentativo di parlare con una persona può cadere nel vuoto, cosa ancora più irritante dato che sarebbe logico aspettarsi almeno una frase del tipo "adesso non ho tempo per parlare con te". I problemi non terminano qui, e ciò che più risente della superficialità che avvolge il gioco sono proprio gli enigmi, tutti permeati di una certa inconsistenza: in più di un momento sarà necessario compiere azioni senza avere la più pallida idea del perché dovrete farle
Pilgrim
Pilgrim
Quando qualcosa viene fatto con superficialità i risultati si vedono, e Pilgrim non è certo un'eccezione. Questo è un vero peccato, perché l'idea alla base della trama è intrigante. Purtroppo però la noncuranza dedicata allo sviluppo del titolo appare evidente in ogni elemento, dall'interfaccia fino agli enigmi, passando anche attraverso la traduzione e minando irrimediabilmente l'esperienza ludica che il gioco poteva offrire. Inutile quindi ribadire che Pilgrim non regge il confronto con nessuno dei titoli appartenenti alla categoria. Peccato.