Ma non c'é sottofondo migliore per un gioco come Pitfall 3D. Oddio, ci sarebbe, una bella colonnona sonora di quelle avventurose tutte stelle&striscie, ma i Cure londinesi garbano assai di più alle orecchie mie Bando alle ciance, ciancio alle bande (l'ho già detta vero?), Pitfall 3D é un gradito ritorno. Dopotutto la famiglia Pitfall ha scritto pagine importanti della storia dei videogiochi, da quando il celebre Harry si appese per la prima volta a una liana per nulla renderizzata. Dopo un vagone e mezzo di anni il figlio di tal Harry si é ripresentato sui nostri schermi in Pitfall: the Mayan Adventure, pubblicato verso la fine del '95 per PC, Megadrive e SNES. Il gioco convinse, non si trattava di un capolavoro ma neanche di un gioco che presentasse difetti particolarmente pronunciati Dida1 E così la Activision ci riprova: siamo nel '98 e il 2D nessuno sa più cos'é, quindi eccovi un nuovo membro della famigliola Pitfall, questa volta in veste tutta tridimensionale. Sebbene la gestazione di questo titolo sia stata più sofferta del solito (a un certo punto era anche scusabile essersi dimenticati dell'esistenza del gioco), Pitfall 3D é finalmente giunto nei negozi di mezzo mondo e l'attesa non é stata vana Intendiamoci, nessuno prendendo in mano il CD di Pitfall si aspettava un nuovo caposaldo, una pietra miliare, un gioco da ricordare in secula seculorum, ma semplicemente un gioco divertente e che ripresentasse quella frenesia del gioco originale, possibilmente accompagnato da una realizzazione tecnica soddisfacente La struttura di gioco di Pitfall 3D: Beyond the Jungle é piuttosto semplice, si tratta di un gioco che sfrutta tutte e tre le dimensioni in modo ampio, senza limitarsi ad aggiungere un po' di profoondità come in molti titoli simili. Diversamente da un Mario 64, il gioco della Activision si basa maggiormente sulla precisione millimetrica di salti da una mini-piattaforma all'altra, da una liana a quella successiva, nell'evitare spietati meccanismi assassini. Per questo i livelli sono si estesi, ma sono suddivisi in continue sezioni piuttosto strette e discontinue tra di loro, rispetto al titolo Nintendo
Pitfall 3D mi ha lasciato piacevolmente sorpreso nelle primissime partite, un po' deluso in quelle successive, ma comunque la sensazione è stata positiva in generale. La cura che è stata posta nella realizzazione del gioco si vede tutta. Controllo del personaggio quasi impeccabile e motore grafico pulito e preciso, soprattutto nella gestione delle visuali. La difficoltà un po' elevata in alcune sezioni tende a far arrabbiare il giocatore un po' troppo, ma poi la voglia di vedere cosa c'è dopo e l'istinto a scoprire ogni antro dei livelli piuttosto ampi, porta Pitfall a subire più di una morta indegna senza troppi problemi. Particolarmente riuscito è l'uso della profondità per estendere i livelli anche in quel senso. Così se vi appendete a una liana e non vedete davanti a voi nessun punto in cui atterrare, provate a mandare in alto...
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