Platoon

di Redazione Gamesurf

Era l'anno 1986 quando nella sale cinematografiche usci un film che fece scalpore è rese celebre il suo regista Oliver Stone, stiamo parlando ovviamente di Platoon.
Sicuramente la capacità del regista di raccontare quelle che sono state le ambiguità e le ferite causate da quella guerra, spazzarono una volta per tutte quel modo superficiale di rappresentare la guerra del Vietnam, alla Rambo per intenderci, fino ad allora imperante.
Proprio queste tematiche così complesse in cui la guerra viene vista da più punti di vista, deve aver convinto i programmatori ungheresi della Digital Reality ad ambientare il loro nuovo titolo nelle afose foreste del Vietnam.
Il gioco si basa sulla licenza ufficiale del film da cui prende spunto per raccontare quelli che sono stati i fatti salienti di questo terribile conflitto.

Questo nuovo strategico ripercorre le gesta delle truppe americane dislocate nel Vietnam sin dai primi giorni del conflitto (parliamo della prima metà del 1965), fino al suo epilogo intorno al 1968.
Nello sviluppo del gioco i programmatori della Digital Reality hanno potuto avvalersi di un quantità di materiale davvero invidiabile come documenti e rapporti ufficiale dell' esercito americano che ha permesso addirittura di implementare nel gioco, delle operazioni realmente verificatesi durante il conflitto, quali la baionetta luccicante e la Campagna Pieiku.
Protagonista principale nonché narratore delle aspetti più aspri del conflitto sarà il soldato Martin Lionsdale, un giovane soldato americano come tanti altri che un bel giorno sarà chiamato a difendere gli interessi della patria (e a lasciare senza troppi complementi la giovane moglie in dolce attesa).

Il ruolo del nostro baldo Lionsdale non si limiterà alla semplice narrazione degli eventi (che si potranno leggere durante i caricamenti da una missione all'altra) ma parteciperà attivamente quale comandante di una delle divisioni impegnate negli scontri a fuoco contro i Vietcong.
Per la precisione egli rappresenta un' eroe (parleremo meglio di tale figura nello sviluppo del gioco) che oltre ad avere capacità superiori rispetto al resto della truppa ha anche un'altra piccola ma significativa caratteristica: se muore durante una delle missioni si torna a casa! (o meglio il gioco termina).
Quindi il giocatore dovrà guidare il nostro eroe (facendo particolarmente attenzione alla sua incolumità fisica) in quello che si preannuncia come un nuovo strategico in tempo reale.
Sulla falsariga di Ground Controll, questo nuovo strategico concentra l'azione di gioco principalmente sulla tattica, quindi ciò significa che il giocatore non dovrà preoccuparsi di produrre o gestire risorse di alcun tipo.
Infatti in ogni missione il giocatore dovrà guidare un manipolo di uomini che varia a seconda della missione stessa e concentrarsi esclusivamente sull'obbiettivo affidato senza doversi preoccupare di gestire o difendere eventuali risorse.