PlayStation All-Stars Battle Royale
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Molto spesso i videogiochi cercano di impegnarci su diversi piani: quello emotivo, quello cerebrale, quello percettivo, quello immaginifico, in generale quello dell'immedesimazione. Ma ci sono altri casi in cui ci chiedono semplicemente di “staccare il cervello” e goderci il divertimento grezzo senza alcun impegno al di fuori di quello strettamente legato alle meccaniche di Gameplay. É questo il caso di PlayStation All-Stars Battle Royale, il picchiaduro mash-up concepito da Sony sulla scia di altri titoli che hanno avuto un incoraggiante successo su macchine della concorrenza.
Il concetto alla base é semplice, talmente semplice da essere banale: chi é il personaggio più forte e potente dei videogiochi (limitatamente a console PlayStation, in questo caso)? “Kratos!” diranno alcuni; “no, Raiden!” faranno eco altri; “macché, é Dante!”, “tsk, indubbiamente il Big Daddy!” pontificheranno altri ancora, e perché no “e dove lo mettete Sackboy?”... e così via. Prendete dunque 20 (22 col DLC gratuito) di questi eroi che hanno accompagnato Sony dal 1994 ad oggi, mettetene quattro in un'arena bidimensionale a piattaforme, permettete loro di prendersi allegramente a mazzate sui denti, e voilà: il gioco é fatto (letteralmente)!
Il set di comandi ci mette a disposizione un tasto di salto (che può essere “doppio”) e tre tasti d'attacco, i quali possono in linea di massima essere riassunti in “colpo veloce”, “colpo potente” e “colpo speciale”, ma che variano sensibilmente da personaggio a personaggio: molti sono equipaggiati con armi da fuoco, altri hanno tecniche di parata attiva, altri ancora evocano temporaneamente servitori o oggetti speciali; ovviamente, ciascun tasto può essere utilizzato insieme al direzionale o in combo per variare l'attacco eseguito. Un altro tasto mette il personaggio in posizione di parata “passiva”: utilizzandolo in connubio con il comando di movimento si ottengono anche schivate e capriole che offrono un'istantanea invulnerabilità alla maggior parte degli attacchi.
Una delle caratteristiche più interessanti di PSASBR é il fatto che i lottatori non possiedano una “barra della vita”: potreste continuare a incassare attacchi dall'inizio alla fine dello scontro, con il vostro personaggio che vola e viene sbatacchiato da un lato all'altro dell'arena, senza che questo di per sé vi causi la sconfitta. Viceversa, sarà presente una barra della “Super” da caricare progressivamente sferrando attacchi ai nemici: quando questa barra sarà riempita sarà finalmente possibile effettuare una super-mossa la quale - questa si - risulterà immediatamente letale per tutti i nemici colpiti. Questi torneranno in gioco pochi istanti dopo, ma saranno questo genere di “uccisioni” a influire sul punteggio finale.
Volendo é possibile riempire ulteriormente la barra della Super, fino a due o massimo tre volte, abilitando così attacchi ancora più devastanti, ad esempio su vaste aree dell'arena o per un tempo prolungato: un giocatore abile può arrivare a ottenere anche 4-5 o forse addirittura 6 uccisioni utilizzando bene una Super di terzo livello. Il gioco può essere affrontato in tutti contro tutti o a squadre (non necessariamente di 2 contro 2); le condizioni di vittoria possono essere scelte tra il raggiungimento di un minimo di uccisioni oppure conteggiando il punteggio entro un tempo limite: in questo caso le uccisioni effettuate daranno 2 punti ciascuna, mentre quelle subite ridurranno il totale di 1.
Il concetto alla base é semplice, talmente semplice da essere banale: chi é il personaggio più forte e potente dei videogiochi (limitatamente a console PlayStation, in questo caso)? “Kratos!” diranno alcuni; “no, Raiden!” faranno eco altri; “macché, é Dante!”, “tsk, indubbiamente il Big Daddy!” pontificheranno altri ancora, e perché no “e dove lo mettete Sackboy?”... e così via. Prendete dunque 20 (22 col DLC gratuito) di questi eroi che hanno accompagnato Sony dal 1994 ad oggi, mettetene quattro in un'arena bidimensionale a piattaforme, permettete loro di prendersi allegramente a mazzate sui denti, e voilà: il gioco é fatto (letteralmente)!
Il set di comandi ci mette a disposizione un tasto di salto (che può essere “doppio”) e tre tasti d'attacco, i quali possono in linea di massima essere riassunti in “colpo veloce”, “colpo potente” e “colpo speciale”, ma che variano sensibilmente da personaggio a personaggio: molti sono equipaggiati con armi da fuoco, altri hanno tecniche di parata attiva, altri ancora evocano temporaneamente servitori o oggetti speciali; ovviamente, ciascun tasto può essere utilizzato insieme al direzionale o in combo per variare l'attacco eseguito. Un altro tasto mette il personaggio in posizione di parata “passiva”: utilizzandolo in connubio con il comando di movimento si ottengono anche schivate e capriole che offrono un'istantanea invulnerabilità alla maggior parte degli attacchi.
Una delle caratteristiche più interessanti di PSASBR é il fatto che i lottatori non possiedano una “barra della vita”: potreste continuare a incassare attacchi dall'inizio alla fine dello scontro, con il vostro personaggio che vola e viene sbatacchiato da un lato all'altro dell'arena, senza che questo di per sé vi causi la sconfitta. Viceversa, sarà presente una barra della “Super” da caricare progressivamente sferrando attacchi ai nemici: quando questa barra sarà riempita sarà finalmente possibile effettuare una super-mossa la quale - questa si - risulterà immediatamente letale per tutti i nemici colpiti. Questi torneranno in gioco pochi istanti dopo, ma saranno questo genere di “uccisioni” a influire sul punteggio finale.
Volendo é possibile riempire ulteriormente la barra della Super, fino a due o massimo tre volte, abilitando così attacchi ancora più devastanti, ad esempio su vaste aree dell'arena o per un tempo prolungato: un giocatore abile può arrivare a ottenere anche 4-5 o forse addirittura 6 uccisioni utilizzando bene una Super di terzo livello. Il gioco può essere affrontato in tutti contro tutti o a squadre (non necessariamente di 2 contro 2); le condizioni di vittoria possono essere scelte tra il raggiungimento di un minimo di uccisioni oppure conteggiando il punteggio entro un tempo limite: in questo caso le uccisioni effettuate daranno 2 punti ciascuna, mentre quelle subite ridurranno il totale di 1.