Point Blank DS

di Marco Del Bianco
Point Blank è stata una saga di giochi da sala discretamente fortunata. Anche la sua trasposizione su Playstation non è stata da meno. Entrambe queste versioni però sfruttavano una periferica fondamentale per il suo successo: la pistola. La light gun era parte integrante dell'attrattiva del gioco, portando magari a sottovalutare alcune altre pecche, legate a una varietà d'azione di gioco non certo trascendentale.
Point Blank è in fondo uno spassoso e gigantesco tiro al bersaglio, una evoluzione tecnologica del classico gioco da luna park. Il semplicissimo concept è poi sviluppato attraverso una discreta quantità di minigiochi, che provano a focalizzarsi su elementi diversi della mera attività dello "sparare a qualcosa". Alcuni vorranno la massima precisione, altri vi richiederanno di avere riflessi pronti e occhio sveglio per individuare bersagli che appaio per pochi attimi, altri ancora vorranno che riversiate il maggior numero di colpi verso il vostro obiettivo nel minor tempo possibile.
Il dubbio, avvicinandosi alla versione per Nintendo Ds è legittimo. Riusiranno pennino e touch screen a sostituire il divertimento e il senso di coinvolgimento dato da un controller così particolare come un light gun? Per i programmatori della Bandai non è stato comunque un salto totalmente nel buio. Il mondo dei palmari, settore in cui touch screen e scrittura graffiti si sono fatti le ossa, annovera numerosi tentativi amatoriali e professionali di shoot 'em up che vedevano il pennino in luogo della pistola.


La modalità classica di gioco vi vedrà selezionare uno dei quattro livelli di difficoltà. A questo punto dovrete affrontare un numero variabile di prove, scelte casualmente ma in modo da coprire tutte le diverse tipologie di schema offerte. Ogni prova avrò un obiettivo da raggiungere, in termini di obiettivi centrati. Se non raggiungerete il vostro obiettivo o se, nel tentativo di farlo, colpirete uno dei bersagli vietati, perderete una vita. La vostra missione sarà quella di finire tutti gli schemi proposti, con il maggior risultato possibile.
Questa modalità riprende perfettamente quello che era lo schema del gioco da bar. Non vi viene quindi offerta la possibilità di selezionare un profilo nel quale salvare i vostri risultati ma potrete soltanto inserire le vostre iniziali nella hall of fame finale.
In alternativa potete concentrarvi sui singoli minigiochi, dei quali potrete anche qui settare di ognuno la difficoltà, e concentrarvi sul battere i vostro record.
La modalità più originale, molto influenzata dal successo del dottor Kawashima, è il Brain Massage. Per "stimolare il vostro cervello" potrete sottoporvi ogni giorno a un test, rappresentato anche qua da una serie di schemi selezionati in modo automatico. Dopo averli affrontati vi verrà dato un responso su quanto siete reattivi in quel giorno. Il risultato verrà determinato dalla vostra percentuale di precisione al tiro e dal tempo impiegato. Modalità questa potenzialmente carina, ma che sembra solo vagamente abbozzata e realizzata in troppa fretta. Troppi infatti i particolari, soprattutto in termini di storicizzazione dei risultati, che potevano essere inseriti e che invece mancano o sono stati solo abbozzati.
E' anche possibile un multiplayer in locale con un altro giocatore, senza che questo debba per forza possedere una copia del gioco. La sfida a due è parte integrante dell'originale Point Blank, molti schemi infatti prevedono due colori di bersagli proprio perché ci si debba incrociare, stando attenti a colpire i propri obiettivi e non quelli dell'avversario.

Lo stile grafico è molto cartoon. Essendo un titolo indirizzato anche al pubblico dei più giovani, tutti gli elementi sono stati studiati per limitare al massimo la componente cruenta. Ecco quindi la caratterizzazione da luna park, dove i bersagli, quando non sono veri e propri piattelli, sono pupazzi o altri oggetti. Anche quegli schemi che vi vedranno puntare a obiettivi dalle fattezze umane, in realtà saranno rappresentati dai classici cartonati che vediamo nei film per le esercitazioni di polizia. Per tutto quanto detto, la resa grafica è buona e riproduce fedelmente quella dell'originale. A onor del vero bisogna dire che il risultato è raggiunto senza spingere al massimo le potenzialità del Ds. La maggior parte degli schemi sono bidimensionali e anche quando l'elemento della profondità è presente, lo è sempre in modo molto blando.
Point Blank mantiene quasi intatti tutti i pregi e i difetti dell'originale, riportato qui pari pari con pochissime modifiche e implementazioni. La sostituzione della pistola con il pennino è indubbio che tolga parte dell'intrigo, però è altresì vero che il Ds è l'unica console capace di proporne una versione portatile, peraltro di buona fattura e che mantiene una discreta dose di divertimento e coinvolgimento. Un giochino leggero e divertente che apre la strada a tutta una nuova serie di conversioni sul piccolo di casa Nintendo.