Pokemon Colosseum

di Stefano 'Miyazaki' Guzzetti

Dark Monsters
Benvenuti nel nuovo mondo 3d dedicato ai Pokèmon; se avete ancora impressa nella memoria l'arena dei vari Pokèmon Stadium, beh, dateci un taglio, perché ora la Nintendo ha fatto le cose in grande. Oltre al passaggio da Stadium a Colosseum (più un passaggio di parole che non altro), la vera novità sta nella presenza di una corposa modalità storia, del tutto inesistente negli episodi a 64 bit. E non abbiamo ancora finito: ora i Pokèmon possono sfidarsi in gruppi di due contro due e, soprattutto, essi possono anche appartenere ad una nuova razza. Ebbene si, una razza che ancora non era apparsa in nessun episodio, i Pokèmon Ombra, mostri capaci di vere nefandezze, descritti nel gioco come creature alle quali è stata chiusa la porta del cuore, e che dovrete pian piano purificare a accogliere nella vostra cara collezione. Insomma, come è giusto che le consoles crescano e diventino più grandi (tecnologicamente) e mature (come contenuti e feeling) anche la serie dei Pokèmon ha voluto fare questo balzo stilistico e ci presenta un setting veramente accattivante: atmosfere dark e cupe la fanno da padrone in un paesaggio desertico e soprattutto desolante. Insomma, tanti ingredienti, tanta carne al fuoco, ci si aspetterebbe un gran bel titolo, ma... c'è un ma?! Ebbene si, e ora ne parleremo...


Mi sento un po' piatto...
Il GameCube è, come tutti saprete, l'ultima console casalinga di casa Nintendo, insomma, un concentrato di tecnologia niente male (secondo solo a Xbox di Microsoft) che ha saputo creare vere e proprie favole interattive come The Legend of Zelda: Wind Waker o Metroid Prime; come minimo ciò che ci si aspetterebbe dalla realizzazione tecnica di un titolo dalla levatura di Pokèmon Colosseum è una notevole attenzione nei dettagli, una maniacalità come quelle che Nintendo ci ha sempre abituati a ricevere. Appena giocherete invece noterete tutto il contrario; i modelli poligonali sono semplificati e le textures non danno il massimo. Il tutto non dà certo al giocatore il feedback emozionale che ci si sarebbe aspettati, soprattutto in una modalità, la Story appunto, che dovrebbe catapultare l'utente in un mondo tutto nuovo e meraviglioso da scoprire. Questo scelta minimalista (perché di scelta preferiamo pensare) non è certo la più azzeccata e senz'altro essa si concretizza in un'occasione mancata nel fare sfolgorare in tutta la sua bellezza il brand dei Pokèmon. Se proprio dibbiamo fare un paragone possiamo parlare di un titolo per Dreamcast o per Nintendo 64 ultra definito. Questa piattezza nella realizzazione tecnica della modalità story si perpetua anche nella trama stessa del titolo; se vi aspettavate una trama degna di un titolo Square o del mondo di Link, ahimè, scordatevela. Il tutto è spesso molto lineare e gli enigmi stessi sono semplificati al massimo; se questa scelta è stata fatta per compiacere un utenza anagraficamente medio-bassa ciò è incomprensibile, dato che stilisticamente si è voluto dare al titolo un taglio maturo e cupo, e quindi destinato a un'utenza invece anagraficamente medio-alta.

Gotta steal'em all!
Bene, ora basta con le notizie cattive, controbilanciamo la questione e iniziamo a parlare delle cose belle... Avete presente quando avete giocato a un qualsiasi titolo per GB o GBA e un allenatore ha un bellissimo Pokèmon che voi vorreste avere? Qual'era il vostro primo istinto? Dai, ammettetelo, anche voi avrete cercato di rubarlo, senza riuscirci ovviamente, perché ciò non è mai stato ammesso. Bene, ora esultate, perché un'altra succosa novità è proprio questa: siamo finalmente abilitati a rubare i Pokèmon altrui. In un mondo corrotto e viziato come quello in cui è ambientato Pokèmon Colosseum la cosa più naturale che si possa fare, evidentemente, è sottrare indebitamente le cose altrui! Hurrà! A parte tutto, ciò conferisce al gioco un feeling del tutto inedito e comunque da provare. Inoltre, tra le cose rubabili, segnaliamo il fatto che, acquistando il gioco al prezzo canonico (55 euro circa), ruberete (si fa per dire eh!) alla Nintendo una memory card 59 nuova di zecca con tanto di etichette dedicate a Pokèmon Colosseum.

Le redini del party
Per ciò che concerne l'interfaccia dei comandi dobbiamo ammettere che Nintendo (o meglio Genius Sonority Inc.) ha fatto un ottimo lavoro; tutto è abbastanza intuitivo e semplice con il solito tasto A per conermare e il tasto B per annullare le scelte. Anche l'implementazione del d-pad è azzeccata e i dorsali si rivelano utili in più di un occasione. La sensazione è di comfort totale e le cose che vengono in mente sono due: o il joypad del GameCube è di ottima concezione (cosa altamente probabile) o i programmatori hanno fatto un'interfaccia ad hoc.