Pokémon Mystery Dungeon: I Portali sull'Infinito
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A questo si aggiunge una netta facilità rispetto al passato nel trovare gli oggetti in grado di ristabilire PV e PM, dato che saranno lasciati con maggior frequenza da nemici uccisi. Anche il farming ha subito una netta rivisitazione, con un grosso favore fatto ai giocatori che in caso di morte non vedranno i loro punti esperienza persi. Inoltre, uccidendo i nemici l'esperienza sarà sempre condivisa con il nostro partner.
In linea di massima dobbiamo quindi registrare una facilità di fondo decisamente più marcata rispetto al passato, con un'unica eccezione: le boss fight. Queste rimangono discretamente impegnative e sono le uniche che richiedono un minimo di pianificazione per essere affrontate.
La scelta di Nintendo se da una parte é comprensibile - molto piccoli amanti dei Pokemon avevano lamentato una difficoltà elevata nei giochi precedenti - dall'altra appiattisce, in una misura consistente, la profondità per i giocatori più esperti e navigati. L'inserimento di una serie di livelli di difficoltà o l'aggiunta di aiuti attivibabili o disattivabili a piacimento, sarebbe stata un scelta probabilmente più sensata.
Il gioco ovviamente sfrutta tutte le principali caratteristiche della console, offrendo feature alquanto particolari e gradite. Sfruttando la realtà aumentata potremo scandagliare l'ambiente circostante alla nostra area di gioco per scovare dei metaportali che ci porteranno in dungeon alternativi. Come se non bastasse, sfruttando un sistema già presente in Fire Emblem, é possibile scaricare missioni aggiuntive (sia gratuite che a pagamento) che aumentano ulteriormente la longevità del prodotto. Come già successo per i capitoli DS lo schermo inferiore della console serve principalmente come hub di controllo dei nostri oggetti oppure per avere una mappa del duongeon che si materializzerà man mano che lo esploreremo. Inutile sottolineare come vengano sfruttati anche spot pass e street pass per scambiare oggetti con altri giocatori che incontreremo.
Pokemon in tre dimensioni
Sotto l'aspetto puramente visivo il lavoro svolto dagli sviluppatori é assolutamente positivo, senza contare il fatto che é di ottimo auspicio per X e Y che usciranno ad ottobre. La rappresentazione tridimensionale dei mostri é pregevole, colorata e divertente. Gli stessi dungeon, per quanto non si possa dire che brulichino di particolari, grazie allo stile grafico utilizzato non stancano quasi mai. Poco marcato, anche se mai fastidioso, l'utilizzo dell'effetto stereoscopico, anche se, come avviene già per altri titoli, saranno più le ore che giocherete senza 3D che quelle con.
Discreta anche la localizzazione in lingua italiana, con il classico stile Nintendo che ormai abbiamo imparato a conoscere. Si poteva invece fare decisamente di più sotto l'aspetto audio/musicale, con una serie di musichette alquanto ripetitive in grado di stancare abbastanza velocemente le orecchie del giocatore.
Ottima invece la longevità che, come dicevamo in apertura, rasenta le venti ore di gioco, a cui si aggiungo una serie di obiettivi secondari da portare a termine, le missioni aggiuntive a pagamento, i metaportali e una serie di feature che veranno sbloccate una volta completato il titolo la prima volta.
Tirando le somme, possiamo affermare che Pokemon Mystery Dungeon: I portali sull'infinito non é un titolo malvagio. Quello che i giocatori devono capire é se la semplificazione messa in atto da Nintendo rende comunque appetibile il titolo al loro palato. Personalmente, nonostante le diverse problematiche evidenziate, noi ci siamo divertiti grazie ad una storia divertente e una componente tecnica che, sia sotto l'aspetto visivo che per quanto riguarda lo sfruttamento delle caratteristiche della console, invoglia il giocatore a continuare l'avventura. Se siete indecisi quindi, quello che vi consigliamo é una preventiva prova del gioco.
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In linea di massima dobbiamo quindi registrare una facilità di fondo decisamente più marcata rispetto al passato, con un'unica eccezione: le boss fight. Queste rimangono discretamente impegnative e sono le uniche che richiedono un minimo di pianificazione per essere affrontate.
La scelta di Nintendo se da una parte é comprensibile - molto piccoli amanti dei Pokemon avevano lamentato una difficoltà elevata nei giochi precedenti - dall'altra appiattisce, in una misura consistente, la profondità per i giocatori più esperti e navigati. L'inserimento di una serie di livelli di difficoltà o l'aggiunta di aiuti attivibabili o disattivabili a piacimento, sarebbe stata un scelta probabilmente più sensata.
Il gioco ovviamente sfrutta tutte le principali caratteristiche della console, offrendo feature alquanto particolari e gradite. Sfruttando la realtà aumentata potremo scandagliare l'ambiente circostante alla nostra area di gioco per scovare dei metaportali che ci porteranno in dungeon alternativi. Come se non bastasse, sfruttando un sistema già presente in Fire Emblem, é possibile scaricare missioni aggiuntive (sia gratuite che a pagamento) che aumentano ulteriormente la longevità del prodotto. Come già successo per i capitoli DS lo schermo inferiore della console serve principalmente come hub di controllo dei nostri oggetti oppure per avere una mappa del duongeon che si materializzerà man mano che lo esploreremo. Inutile sottolineare come vengano sfruttati anche spot pass e street pass per scambiare oggetti con altri giocatori che incontreremo.
Pokemon in tre dimensioni
Sotto l'aspetto puramente visivo il lavoro svolto dagli sviluppatori é assolutamente positivo, senza contare il fatto che é di ottimo auspicio per X e Y che usciranno ad ottobre. La rappresentazione tridimensionale dei mostri é pregevole, colorata e divertente. Gli stessi dungeon, per quanto non si possa dire che brulichino di particolari, grazie allo stile grafico utilizzato non stancano quasi mai. Poco marcato, anche se mai fastidioso, l'utilizzo dell'effetto stereoscopico, anche se, come avviene già per altri titoli, saranno più le ore che giocherete senza 3D che quelle con.
Discreta anche la localizzazione in lingua italiana, con il classico stile Nintendo che ormai abbiamo imparato a conoscere. Si poteva invece fare decisamente di più sotto l'aspetto audio/musicale, con una serie di musichette alquanto ripetitive in grado di stancare abbastanza velocemente le orecchie del giocatore.
Ottima invece la longevità che, come dicevamo in apertura, rasenta le venti ore di gioco, a cui si aggiungo una serie di obiettivi secondari da portare a termine, le missioni aggiuntive a pagamento, i metaportali e una serie di feature che veranno sbloccate una volta completato il titolo la prima volta.
Tirando le somme, possiamo affermare che Pokemon Mystery Dungeon: I portali sull'infinito non é un titolo malvagio. Quello che i giocatori devono capire é se la semplificazione messa in atto da Nintendo rende comunque appetibile il titolo al loro palato. Personalmente, nonostante le diverse problematiche evidenziate, noi ci siamo divertiti grazie ad una storia divertente e una componente tecnica che, sia sotto l'aspetto visivo che per quanto riguarda lo sfruttamento delle caratteristiche della console, invoglia il giocatore a continuare l'avventura. Se siete indecisi quindi, quello che vi consigliamo é una preventiva prova del gioco.