Pokemon Pinball

Vedere associato al nome dei Pokémon un videogame basato sul flipper potrebbe apparire alquanto strano alla luce delle meccaniche di gioco agli estremi opposti che contraddistinguono i due generi, anche se, a onor del vero, questo non è il primo videogioco che vede affiancare al nome dei Pokémon un gioco di flipper; nel 1999 uscì il Pokémon Pinball per GameBoy Color. Alla struttura classica sulla quale si appoggiano i titoli dei Pokémon, incentrata sulle meccaniche del gioco di ruolo e sulla caccia sfrenata agli esemplari più o meno rari fino al completamento del Pokédex, si contrappone la meccanica del flipper, sorretta da un sistema tanto semplice quanto divertente: normalmente, l'unico obiettivo è quello di collezionare il maggior numero di punti respingendo una palla di metallo che tende a cadere verso il basso, utilizzando allo scopo due asticelle comandate da altrettanti bottoni. Nella tavola da flipper classica sono disseminati un certo numero di respingenti e di percorsi con i quali è possibile innescare bonus stratosferici se attivati nella giusta sequenza. Due meccaniche di gioco così diverse, quindi, ma che trovano un punto di incontro nello slogan rappresentativo della serie scaturita dalla fervida mente di Satoshi Tajiri. Quel "acchiappali tutti" che costituirà anche in questo caso il filo conduttore del gioco.


Pokémon Pinball permette al giocatore di destreggiarsi su due tavole differenti, una dedicata a Rubino e l'altra a Zaffiro, la struttura delle quali è pressoché identica a quella classica che siamo abituati a ritrovare in un normale tavolo da flipper. È subito evidente che non sarà sufficiente giocare esclusivamente in una tavola se si vorrà completare il Pokédex al 100%; alcune specie di Pokémon potranno essere scovate esclusivamente nel flipper dedicato a Rubino, altre solo in quello dedicato a Zaffiro, per un totale di 200 specie differenti. Due tavole diverse, quindi, ma accomunate da un sistema di gioco simile. Il tutto ruota attorno alla pallina, rappresentata, in questo caso, da una Poké Ball che potremo poi upgradare attivando le giuste sequenze di bonus. Per poter catturare i Pokémon sarà innanzitutto necessario farli uscire allo scoperto e, per poterli stanare sarà doveroso apprendere due tecniche differenti. La prima delle quali consiste nell'utilizzare il particolare potere che contraddistingue in modo unico ogni tavola. Nel caso di Rubino ci potremo affidare al potere di Sharpedo, mentre sarà Wailmer a supportarci quando giocheremo nella tavola dedicata a Zaffiro. In entrambi i casi sarà necessario lanciare la Poké Ball per due volte lungo il giro della morte che percorre i flipper in senso antiorario. La seconda tecnica, invece, consiste nel far dischiudere l'uovo, che beatamente "riposa" sul flipper, fornendogli la giusta quantità di calore andando a colpire per tre volte un respingente posto nei pressi dell'uovo stesso. Il risultato delle due tecniche sarà che un Pokémon comincerà a vagare per la tavola; per poterlo catturare sarà necessario colpirlo per tre volte con la Poké Ball, andando così ad aggiungere un nuovo esemplare al Pokédex. Ma il Pokédex potrà essere completato al 100% soltanto facendo evolvere i Pokémon; a tal fine sarà necessario mandare la Pokéball al centro evoluzione, colpire una serie di respingenti per completare la sequenza di evoluzione, ed infine spedire la Poké Ball nella buca che si aprirà al centro della tavola.