Pokémon Scarlatto & Violetto: Nome in codice: Open World
Nonostante ritenga Pokémon Spada e Scudo come la miglior incarnazione grafica di Nintendo Switch al momento, resto sulla mia e confermo che quella di Eevee e Pikachu Go! è forse il modo migliore di intendere qualcosa di esteticamente carino, cartoonoso, ma appagante, dati i limiti di un console che ormai sta mostrando sempre di più il fianco ad un invecchiamento che è andato ben oltre il periodo di “scadenza” naturale. Se Arceus mi ha acceso la mente per le tantissime introduzioni, non lo si poteva considerare – come per altro Spade e Scudo – un vero open world, fino all’avvento di Violetto e Scarlatto.
Fingendo quindi che di problemi non ce ne siano – tratterò la cosa nel prossimo capitolo – vi dirò in cosa Violetto e Scarlatto risaltano. Partiamo dalla “tera cristallizzazione”, ovvero un modo veloce, ma da dosare tatticamente, di avere una trasformazione di un Pokémon in un (bellissimo) simil-Swarovski per potenziarne gli attacchi, ma da ricaricare ad un centro Pokémon dopo l’uso ed impiegabile una sola volta in battaglia e solo su una creatura… ed è fantastico.
Vi verrà voglia di girare senza sosta nei vari biomi, tutti concatenati tra loro, per trovare mostriciattoli, ma anche oggetti e piccoli segreti, oltre al fatto che le vostre quest – come i capi palestra – sono ovviamente disseminati in giro per Paldea – sì, questo mondo si chiama così -. Ad aiutarci, come in Arceus, non sono più presenti vari Pokémon da richiamare, in base al terreno da solcare, bensì un unico leggendario depotenziato (e acciaccato) di cui dovremo prenderci cura e che migliorerà la nostra “navigazione” nel corso dell'avventura.
Oltre alle quest e i power-up è ovvio che un vero allenatore vorrà trovare tutti i 400 elementi della fauna, che popolano questa vastissima regione, catturarli, farli maturare, incrementare le statistiche e massimizzare le tecniche di lotta. Tutta l’interfaccia dei menù è stata riscritta ed è più snella, chiara da leggere in portabilità e su schermo, ci sono forse dei caricamenti di troppo a volte, ma nel complesso il lavoro è davvero ottimo, così come la resa di tutti i Pokémon in cui compare anche una pelliccia per alcuni o una pelle in cui rispecchia un realismo organico nettamente più avanzato.
Tutti in moto...con una gomma a terra
Se siete già andati a sbirciare il voto è ovvio che le problematiche segnalate abbiano penalizzato la mia valutazione, anche se vi posso assicurare che tutto ciò non frenerà la smania che porta il giocatore a non staccarsi mai dai joy-con grazie ad un gameplay ancora più raffinato e una “caccia” iper-divertente. I bug però sono una marea, tra glitch, compenetrazioni, frame tagliati nei movimenti dei personaggi più lontani (e fin qui tutto accettabile), a vistosi cali di frame rate e pop-up, o quei terribili caricamenti di texture (che talvolta nemmeno avvengono) o di elementi in-game che appaiono dal nulla o le aree totalmente spoglie… che incidono sicuramente nella piacevolezza del puro girovagare in libertà.
Si può anche avvertire che fosse lecito aspettarsi qualche scelta più coraggiosa – come la cattura automatica in stile Arceus (sostituita però dai combattimenti autonomi), per quanto sia stato aggiunto il combattimento automatico o le quest secondarie di Arceus – e qualche decisione meno conservativa sulla struttura generale. Considerate anche che perfino il concetto stesso di open world è in realtà limitato dal fatto che i Pokémon selvaggi sono dotati di un livello tale che vi impedirà di non seguire le quest principali, o non avrete la capacità fisica di contrastarli sul campo, fino a quando non riuscirete a crescere in modo adeguato e a questo punto… viva la linearità.