Pokemon Smeraldo

di Stefano Guzzetti
Nintendo è sempre stata sinonimo di semplicità, dolcezza e divertimento immediato, proprio perché fedele al proprio credo politically correct e alla propria attenzione rivolta soprattutto verso il mondo dei piccini. Ma il bello della casa di Kyoto però, è che dietro un'apparente innocenza dei propri personaggi essa ha sempre celato dei giochi solidi e robusti che nel corso dei decenni non hanno invecchiato mai. Prendete un qualsiasi titolo platform di Mario (o anche Wario o Yoshi), una qualsiasi avventura di Link e Zelda, un qualsiasi shooter di Metroid; avrete sempre tra le mani un titolo tra i migliori esponenti del proprio genere. Ma fino alla metà degli anni '90 mancava in casa Nintendo una saga degna del genere dei giochi di ruolo; fu così che nel 1997 (o giù di lì) fece la comparsa su Game Boy il primo episodio dei Pokèmon al quale ne seguirono ancora altri con cadenza più o meno regolare.


Il perché dell'onnipresenza di questi titoli è presto detto: ogni avventura dedicata ai 'mostri tascabili' di Nintendo è un ottimo rpg che davvero difficilmente tende a mostrare i propri limiti, anche a distanza di parecchi anni. Dietro un'apparente semplicità e innocenza del gioco in sé, come dicevamo poc'anzi, è puntualmente celato un gioco di ruolo che presto diventa una droga quotidiana per l'utente e che dura più o meno un'eternità (ovvero finisce quando il 'giocatore-intossicato da Pokèmon' porta il proprio party a livello 100). In ogni avventura dedicata ai Pokèmon comunque la prassi è sempre la stessa; in una sfavillante grafica 2d (degna del miglior Super NES) impersonerete un allenatore di Pokemon (che è l'abbreviazione di 'Pocket Monsters', appunto ';Mostri Tascabili') che, una volta ottenuta la sua Pokè Ball (la sfera tascabile dove custodire i propri mostrilli da accudire con cura) raccoglierà gli esemplari a lui più congeniali e, facendoli sfidare con le razze più disparate incontrate durante la storia, li porterà al massimo della loro crescita ed evoluzione. Cosa che avviene anche tramite combinazioni (che sono innumerevoli) e attraverso combattimenti con razze anche rare da trovare (e da qui la strategia per scovare ogni singolo mostro).


A dire il vero di questo titolo più o meno tutti sanno tutto ciò che c'è da sapere e soprattutto si sa che ogni volta che una persona inizia un'avventura di Pikachu e compagnia, difficilmente si separerà presto dal proprio Game Boy, perché la voglia di ottenere tutte le razze è sempre più forte, nonché la bramosia di sfidare i propri amici e rubare loro le proprie razze allevate con tanto amore. Già, ma come avviene ora questa sfida da Pokè-maniaci? Se prima per sfidare un nostro amico avevamo bisogno di un normalissimo cavo-link, ora grazie all'introduzione (con il titolo 'Pokèmon Verde Foglia') del Wireless Adapter potremo sfidare anche decine di amici e senza alcun minimo ingombro o distanza accorciata. Inoltre i mostri allevati in questa cartuccia potranno essere esportati in titoli come Pokèmon Colosseum e Pokèmon XD Tempesta Oscura. Per concludere possiamo dire che Pokèmon Smeraldo è senza dubbio consigliato a chi non ha mai giocato un'avventura dedicata ai mostri della casa di Mario. Se invece avete già bighellonato nel mondo di Pokèmon Zaffiro o Rubino, beh, allora avrete già visto più o meno tutto e acquistare questa cartuccia sarebbe davvero superfluo. A voi la scelta. Qualora decideste di giocare a Pokèmon Smeraldo, ricordate sempre che esiste anche la vita sociale.

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