Pool Paradise
di
Alessandro 'Alenet' Cossu
Non mancano all'appello Zombie, licantropi, un tizio che somiglia a Spawn, una fotocopia dello Zio Bill Cancelli (!), la Mummia, il cannibale e via discorrendo, in un crescendo di umorismo al limite del ridicolo e decisamente buffo. Nonostante ciò, devo riconoscere che il giochino in questione pecca molto sulla difficoltà. Davvero troppo elevata anche con l'avversario più banale il primo che sbaglia un tiro una volta su cinque. Ho provato a giocare contro Godzilla e il risultato è stato che, al mio primo errore, il simpatico mostro ha iniziato a mettere in buca una pallina dietro l'altra, fino a vincere il match senza commettere neanche uno sbaglio. Questo è stato decisamente frustrante: in primo luogo, la noia mortale di vedere la IA del computer giocare da sola, mettendo in buca tutte le palle, poi lo smacco di essere sconfitto da una lucertola...ma transeat.
Ad una difficoltà intrinsecamente troppo elevata si aggiunge comunque un gameplay decisamente vario e qualche locazione degna di nota. Infatti, giocheremo sempre all'aperto nell'isola, oppure in qualche bar da dove potremmo ammirare l'oceano, un tramonto, o godere della luce della luna mentre ci sforziamo di fare un tiro di sponda. Inoltre, oltre ai classici tavoli da biliardo, ci sono una serie di trial collaterali alle competizioni, sui tavoli più disparati. Si va dal tavolo a L, al tavolo esagonale, passando per il tavolo quadrato e finendo con il minitavolo e il tavolo...da hockey sul ghiaccio! Sono presenti moltissime modalità di gioco: si va dal classico 8 e 15, passando per il trickshot, il Pool Britannico, 6 palle, 9 palle, 15 palle, 15 Americano e via cosi.
Inoltre, vincendo le varie sfide contro i nostri avversari, oltre a sbloccare quelli successivi, guadagneremo bei dollari sonanti che ci permetteranno di accedere alla sala giochi, dove potremo cimentarci nel gioco delle freccette, la caccia al tesoro, un match ad una sorta di Space Invaders, una specie di bowling con i cannoni e, inoltre, potremo andare in un negozio e comperare ammennicoli di varia natura, quali ad esempio stecche nuove che aumentano la precisione del tiro ed altre amenità.
Graficamente, come già accennato, PP non fa certo gridare al miracolo, anzi si mostra in linea generale decisamente sotto la media dello standard attuale (un'occhiata al box dei requisiti vi farà capire tutto), ma nonostante ciò, quando ci si trova davanti al tavolo da biliardo, non si può dire che i programmatori non abbiano fatto un buon lavoro. Un discreto numero di poligoni, unito ad un'ottima fisica delle palline, fanno di PP un prodotto che sicuramente ingolosirà gli amanti del biliardo e non solo. La telecamera è pienamente gestibile dal giocatore, l'ambiente 3D ottimamente riprodotto, non vi sono limiti di tempo ed esiste la possibilità di registrare le partite e rivederle, cliccando sull'apposita icona a forma di videocamera. Tuttavia, se si è alla ricerca di un prodigio del comparto grafico, meglio volgere altrove lo sguardo.
Sul fronte audio , mancando totalmente il parlato, si rilevano sound fx piacevoli ed una leggera e mai invasiva colonna sonora che ci farà compagnia durante le nostre scorribande a fil di stecca. Quello che maggiormente farà storcere il naso ai giocatori è la pessima localizzazione del titolo in Italiano. A fronte di un manuale perfetto, tutti i menù di gioco, tutte le scritte informative e le varie opzioni mostrano allucinanti orrori di ortografia, alcuni anche divertenti ed equivoci, soprattutto nelle schede informative dei personaggi...! Prima di imbucarci nel commento finale, ricordo a tutti che PP manca di qualsivoglia modalità multigiocatore.
Pool Paradise
6
Voto
Redazione
Pool Paradise
Pool Paradise attualmente, è la sola simulazione di biliardo degna di questo nome. Con la sua impostazione spensierata, con i suoi toni molto soft, uniti comunque ad una anche troppo rigida osservanza delle regole e con una difficoltà intrinsecamente alta, appare un titolo che mi sento di consigliare a tutti coloro che amano il mondo del biliardo. Per tutti gli altri, giocare a PP risulterà probabilmente decisamente ostico e, forse, anche poco divertente, data come detto l'eccessiva osservanza di tutti i dogmi del verde tavolo.