Port Royale 3

di Fabio Fundoni
Tutti a Port Royale!
Con lo sviluppo di Gaming Minds e la produzione di Kalypso arriva, finalmente, Port Royale 3. Gli amanti della strategia e della gestione conoscono già questo nome e, con vero piacere, da oggi potranno conoscerlo anche gli utenti che giocano unicamente su console. Il titolo si ripropone di prendere il giocatore e di metterlo nei panni di un comandante di una vascello gettato nel complicato mondo del sedicesimo secolo con ambientazione coloniale, più precisamente nel Nuovo Mondo. Nelle Americhe, si, dove chiunque poteva fare fortuna... a patto di avere una nave e uno spiccato senso per gli affari. Nemmeno la capacità di combattere da un pontile sarebbe stata negativa e, ve lo assicuriamo, anche su questi lidi dovrete dimostrare di saper gestirvi tra abbordaggi, virate e palle di cannone.

Port Royale 3, nella versione da noi testata, vuole quindi riportare su console un sistema già apprezzato su personal computer, facendolo passare attraverso ad una cura “snellente” capace di renderlo abbastanza immediato da risultare gradevole e gestibile attraverso il gamepad. Ed eccoci qui, in una ambientazione caraibica sempre affascinante e colma di spunti narrativi, dove si intrecciano le vicende e gli interessi economici di alcune tra le più importanti nazioni europee, affannosamente interessate a sfruttare il più possibile le nuove colonie, ancora “vergini” e pronte ad offrire ingenti quantità di materie prime vitali per ogni economia che si rispetti. Tranquilli: nessuno si aspetta che siate, a priori, dei lupi di mare pronti a sostenere qualsiasi intemperia. Tutto può iniziare attraverso due campagne che, a conti fatti, fungono da tutorial, quantomeno nelle fasi iniziali. Con una parvenza di trama comunque gradevole, potrete imboccare due strade differenti: una votata all'apprendimento delle tecniche di commercio, l'altra alla gestione delle meccaniche più dirette e avventurose, tra scoperte e combattimenti contro temibili pirati.



A dire la verità, la fase di tutorial si esaurisce abbastanza in fretta, per poi lanciarsi in quelle che risultano come due avventure parallele (giocando capirete il perché), basate sulle stesse fondamenta: partire al comando di un singolo galeone per iniziare a farsi un nome tramite lo sfruttamento intelligente del commercio tra una colonia e l'altra. Il fulcro é abbastanza semplice: recarsi in un porto, comprare materie prime a basso costo, andare in un porto differente e vendere a prezzo elevato quel che viene richiesto dal mercato locale. Potrebbe sembrare un incipit ludico abbastanza semplice, ma da questo punto si dirama la gestione di un universo gestionale di tutto rispetto. Da una sola nave può nascere molto. Una flotta, ad esempio, pronta a moltiplicare le possibilità di guadagno, ma non solo. Migliorare la propria situazione economica, in un mondo dove i soldi sono potere, può aprire tantissime porte, alcune talmente importanti e sfarzose che nemmeno potreste immaginarle...

L'oro del capitano
Come é ovvio che sia, il perno di tutto é la gestione economico commerciale del proprio patrimonio, puntando ad ingrandirlo sempre di più tramite una oculata rete d'investimento. Come dicevamo, si parte dal gestire i mercati e le varie oscillazioni dei prezzi dei materiali, cercando di fare mente locale sui prezzi che troveremo applicati nei vari porti disponibili (una sessantina). Non pensate che queste siano cifre fisse, perché varieranno in base a diversi elementi. Principalmente ci saranno le produzioni locali: comprare caffé e tabacco nei luoghi di produzione sarà il modo migliore per pagarli meno, in attesa di rivendere in cittadine dove la loro quotazione sarà migliore. Come é giusto che sia, però, anche la quantità delle scorte farà proprio ruolo a riguardo. Se le riserve di un produttore di zucchero saranno scarse, anche quest'ultimo vorrà vendere quanto rimastogli a prezzi alti, mentre anche il mercato più desideroso di rum sarò disposto a pagarlo poco quando i magazzini saranno colmi e gli avventori delle taverne già sbronzi.

Più barili di materiali vorrete portare, più navi vi serviranno e più affari potrete siglare. Messo da parte un discreto gruzzoletto potrete pensare di espandervi e iniziare a crearvi un vero impero fatto di magazzini cittadini e strutture di ogni tipo, per dedicarvi non solo all'import-export, ma anche alla produzione diretta. Se sarete particolarmente bravi potrete conquistarvi la stima e il rispetto di architetti e governatori delle varie città sino a giungere nelle grazie dei vice re. Vi si apriranno molte possibilità per migliorare la vostra situazione sociale e, chissà, potreste persino riuscire a nobilitare il vostro nome con un matrimonio da mille e una notte. Importantissimo sarà quindi tenere d'occhio la reputazione che vi sarete fatti in ogni luogo, senza scordare i rapporti politici tra le varie nazioni impegnate nell'opera coloniale, Francia, Spagna, Inghilterra e Olanda non saranno sempre di convivenza pacifica e stare dall'una o dall'altra parte potrebbe crearvi tanti amici quanti nemici.



Non per nulla, oltre alla parte mercantile, dovrete imparare a gestire anche quella più d'azione. Ogni nave rappresenta una succulenta preda per i pirati, ma non solo! Potreste finire in battaglia o decidere di attaccare per primi, nella speranza di guadagnare qualche doblone o, nel migliore dei casi, di abbordare un vascello e farlo vostro... a patto di avere armi ed equipaggio capace di riuscirci. Una volta ingaggiato il duello navale avrete la possibilità di combattere manualmente o in automatico. Quest'ultima possibilità sarà, ovviamente, la più semplice e adeguata per chi non vorrà perdere tempo e darà risultati abbastanza “matematici”, considerando i valori messi in campo dai due schieramenti per dare un risultato finale razionale. Scegliendo l'approccio manuale ci troveremo a districarci in quella che risulta essere la situazione meno riuscita del gioco. Combattere é abbastanza noioso e complicato, facendoci tornare presto la voglia di dedicarci solo alle nostre velleità da mercanti.

Rum per tutti, offre il capitano!
Doppia faccia, quindi, per il gameplay che, come detto, offre alcuni cali di qualità assieme momenti ben migliori. Per fortuna del giocatore sono decisamente maggiori le occasioni in cui il lavoro degli sviluppatori si rivela interessante, con una giocabilità che, tendenzialmente semplificata rispetto ai precedenti capitoli su pc, riesce a sposarsi bene con l'utilizzo del gamepad, portando tutto a portata di mano, sebbene sarà necessario mettere da conto la necessità di dedicarsi ai tutorial e leggere, preferibilmente, il manuale di istruzioni del gioco. Alcuni elementi non sono, infatti, chiarissimi e si dovranno fare alcuni tentativi per decidere le migliori strategie da utilizzare in varie occasioni. Bisogna comunque dire che, sebbene le variabili e le cose da fare siano tante, Port Royale 3 tende
a riproporre schemi un po' troppo rigidi e prevedibili sul lungo periodo, facendo perdere un certo interesse verso il portare avanti le partite che, comunque, hanno un buon numero di opzioni da selezionare in base alle proprie esigenze.

Tecnicamente ci troviamo davanti ad un prodotto poco più che sufficiente, sia per quanto riguarda la grafica che il sonoro. Intendiamoci, tutto é estremamente funzionale alla situazione e non ci sono problemi legati alla fluidità o altro, ma l'impatto visivo é decisamente povero e non sempre ispirato. Ad esempio le città si somiglieranno tutte, lasciandoci un po' di amaro in bocca. Stessa cosa per il sonoro, dove musiche e effetti si limiteranno al necessario. Segnaliamo poi i frequenti caricamenti, motivo che ci porta a consigliare, qualora abbiate una console con hard drive, ad installare i contenuti del disco. La longevità non si discute: due campagne e le partite libere offrono decine e decine (e decine... ) di ore di divertimento, ma la totale mancanza di una modalità multiplayer é un discreto fallo.

Ad ogni modo non possiamo che considerare riuscito questo primo approccio del brand di Port Royale al mondo console, tanto che ci chiediamo se questo terzo capitolo non sia stato appositamente snellito per trovarsi più a proprio agio a contatto con gamepad e hardware fissi. Sebbene alcuni elementi siano sottotono, il prodotto ha il pregio di sfruttare un sistema economico capace di intrigare l'utente alla ricerca di una esperienza gestionale, cosa abbastanza rara su Xbox 360. La via per conquistare le colonie dei Caraibi non é tutta lastricata d'oro, ma potrebbe regalarvi più di una soddisfazione.