Portal Knights
Di titoli sandbox ne abbiamo sentito parlare tantissimo negli ultimi tempi, complice indubbiamente il successo mondiale ottenuto da Minecraft, che ha generato al suo seguito una serie di cloni più o meno apprezzati dal pubblico, in grado di spaziare in creatività e stile di ambientazione.
Pensare dunque a un titolo come Portal Knights, sviluppato dalla tedesca Keen Games in collaborazione con 505, senza tener conto delle sue controparti non è certo semplice, ma la componente ruolistica impiantata al suo interno, munita peraltro di quel pizzico di action-adventure decisamente marcato, fanno di questo mondo tridimensionale a forma di cubetti un titolo particolarmente originale.
E la sua uscita simultanea sul mercato multipiattaforma, anche se su Steam ha viaggiato parecchio nella zona degli Early Access, denota una certa sicurezza da parte dei publisher nei confronti del progetto. Sarà ben riposta?
Cubetti. Cubetti ovunque!
Quando un antico cataclisma, noto come la Frattura, ha alterato l’universo di pianeti presenti in Portal Knights, tocca ad una schiera di valenti eroe prendere in mano la situazione e porvi rimedio, recuperando i materiali magici utili a riattivare i portali magici così da ripristinare, una volta per tutte, il transito delle persone da un mondo a un altro.
L’eroe in questione altri non è che il giocatore, il quale si trova molto presto a dover creare un proprio alter ego scegliendo tra le tre classi disponibili più gettonate nella sfera dei giochi di ruolo (Guerriero, Ranger, Mago), previa una semplice quanto immediata customizzazione del proprio avatar in gioco. Dopo aver quindi reso credibile il nostro guerriero dei portali, avremo l’occasione di scegliere le dimensioni del mondo esplorabile per la nostra avventura, facendo attenzione al fatto che quest’ultime sono direttamente proporzionali alle performance del nostro PC casalingo.
Pochi semplici mosse, ed il dado è tratto. Sarete dunque pronti per iniziare la vostra avventura partendo dalla Collina degli Eroi, un mondo verdeggiante che funge da semplice tutorial per farvi imparare le basi del gioco, sviscerando maggiormente la configurazione dei tasti proposta, lo stile di gioco bilanciato tra offerta sandbox, un buon action-adventure di ruolo, accompagnato sul finale da una breve infarinatura dell’anima crafting del titolo.
Il mondo a cubetti di Portal Knights può essere plasmato interamente dal giocatore, seguendo le regole basiche dei titoli sandbox, dove ogni parte visibile dal terreno alle piante, passando per i minerali ed i mostri, può procurarci un prodotto necessario a costruire qualcosa di utile. Che siano dei blocchi di terriccio, o del buon legno di faggio, ogni materia prima trova la sua ragion d’essere in una scheda interattiva piena di ricette, visionabile mediante la consultazione del menù dedicato (tasto E). Tale pannello permette inoltre di controllare le informazioni relative all’eroe, come i punteggi di caratteristica, la scheda abilità e l’inventario. Il quick menù, presente in sovraimpressione sull’interfaccia di gioco, servirà invece a farvi utilizzare gli oggetti più comuni, alternandoli chiaramente a seconda delle necessità quando andrete ad esplorare la mappa oppure vi fermerete a costruire.
La raffinazione delle materie racimolate può avvenire nei modi più disparati, magari usando l’arma primaria o le semplici mani nude, ma la maggior parte degli oggetti avanzati proviene dalle stazioni di creazione, più semplicemente definibili come banco da lavoro, fornace, incudine e molto altro ancora.
Al fine di rendere ogni isola utile all’esplorazione, sono state introdotte delle regole ruolistiche piuttosto basilari che accomunano la natura del luogo (desertico, paludoso, verdeggiante, etc.) ad un ventaglio di prodotti ottenibili solo in quel determinato contesto. Tale modus operandi incentiva lo sforzo del giocatore nel sbloccare i portali, il quale si vede appunto motivato ad andare avanti al fine di sbloccare le stazioni di livello più alto, ottenendo quindi materiali e ricompense decisamente superiori.
Esplorare mondi desertici aventi giacimenti minerari ricchi di rubini, ad esempio, vi permetterà di ottenere le materie prime utili a costruire armi magiche aventi quel preciso tipo di danno elementale. Ognuno dei materiali univoci ottenibili, in una determinata isola, vengono visualizzati nella mappa generale (tasto M), insieme ad una serie di informazioni legate ai mostri che la popolano.
Piccoli eroi crescono
Lo sviluppo del nostro alter ego avviene mediante una struttura prettamente ruolistica, basata sul semplice reperimento di punti esperienza ottenibili dall’uccisione dei mostri. Ogni avversario ha un suo pattern caratteristico, facilmente prevedibile una volta studiatone il movimento durante il combattimento.
Bisogna infatti ammettere che il gameplay, sotto questo punto di vista, cerca di restare il più basico possibile. Grazie al tasto destro del mouse il giocatore può effettuare un lock sul bersaglio, ottenendo quindi una funzione di mira automatica che permette di muoversi senza pensieri, concentrandosi solamente sulle schivate (barra spaziatrice) quando si prevede l’arrivo di un colpo.
Mentre un guerriero potrà contare sulla forza dei propri attacchi in mischia, un ranger ed un mago potranno mantenere il focus dello scontro sulla lunga distanza, gestendolo il tutto con una serenità disarmante. Oltre ai punti esperienza, citati poc’anzi, il loot comprende anche qualche moneta d’oro, elementi per il crafting ed eventuali frammenti di gemme magiche, utilissime per comporre i cubetti che serviranno a ripristinare il potere dei portali.
L’esplorazione della mappa di gioco, nella sua interezza, promette anche di passare qualche piccola avventura in compagnia di dungeon sotterranei (con forziere ricompensa alla fine), accompagnati da una serie di missioni secondarie ottenibili da diversi NPG, sparsi all’interno del gioco, ed alcune boss-fight divertenti e appariscenti.
Giocare in autonomia permette di mantenere il ritmo di gioco molto più rilassato, ma se volete divertirvi in compagnia vi basterà pescare dalla vostra lista amici per lanciare partite multigiocatore con un massimo di quattro partecipanti. L’esperienza in questo caso acquista intensità, soprattutto quando ci si riesce a coordinarsi per costruire fantastiche opere architettonica di qualsivoglia tipologia.
Prendi un cubetto, trattalo bene
Anche se a lungo andare l’interesse all’esplorazione può venir meno, soprattutto per una ripetitività dei compiti difficilmente trascurabile sulla lunga, il titolo si affaccia sul mercato dei sandbox con un’idea del tutto nuova, nonché particolarmente originale.
Tecnicamente parlando ogni texture del gioco risplende grazie ad un motore grafico stabile, che riesce a riprodurre sul nostro calcolatore bellissimi scorci cartooneschi, capaci di restituire piacevoli sensazioni al giocatore che ne esplora l’ambientazione. Qualora venisse seguito doverosamente, il gioco potrebbe rappresentare una validissima alternativa alle produzioni già presenti sul mercato (avete visto, tanto per dirvene una, il recentissimo Astroneer?).