Post Mortem
Quando il cursore del mouse passerà su un elemento con cui è possibile interagire la sua grafica cambierà di conseguenza, indicandoci se è possibile usarlo, raccoglierlo, zoomare l'inquadratura, parlarci, spostarvisi eccetera, il tutto cliccando col tasto sinistro. Nel caso di un altro personaggio, si aprirà la finestra di dialogo, in cui potremo scegliere le battute da dire tra un elenco che si verrà a creare e modificare durante il gioco.
Cliccando col tasto destro apriremo, per così dire, la valigetta di Guss, ed al suo interno troveremo l'inventario degli oggetti raccolti, una cartina di Parigi (utile per raggiungere istantaneamente un'altra locazione) ed un taccuino (tramite il quale accederemo alle opzioni di gioco, compreso il salvataggio e il caricamento delle partite).
Molti degli enigmi che McPherson dovrà superare per giungere al bandolo della matassa avranno più di un metodo di risoluzione: può darsi pertanto che alcuni elementi che attireranno la vostra curiosità possano poi rivelarsi inutili, così come alcuni oggetti che potrete ricevere o raccogliere (poiché avete superato l'enigma a cui sono legati in altro modo). Il gioco modifica comunque la sua struttura in modo che sia sempre possibile andare avanti e nel contempo eliminando gli oggetti non ancora trovati che in seguito non vi serviranno più.
REALIZZAZIONE TECNICA
La realizzazione grafica degli ambienti è molto ben realizzata e dettagliata: in verità non ho mai visto un utilizzo così gradevole del sistema grafico di Myst, che finalmente non dà l'impressione di essere all'interno di una "sfera" (anche nel più recente Atlantis3 era così) ma trasmette veramente l'impressione ottica di un ambiente tridimensionale. Complice di questo successo è anche la scelta di non implementare come elementi mobili dei "mini-filmati" ma dei veri e proprio modelli 3D, che in linea di massima si fondono discretamente con l'ambiente 2D, anche se è consigliabile attivare l'antialiasing per diminuire un'insuperabile effetto "stridio" tipico della fusione 2D-3D.
I modelli 3D, purtroppo, sono pochi e poco dettagliati: se si escludono alcuni personaggi chiave, pure non realizzati in maniera eccelsa, la maggior parte dei soggetti sono proprio insipidi e sembrano appena usciti da programmi di modelling molto commerciali ma poco professionali.
Le cose migliorano notevolmente in presenza di animazioni, visto che sono state tutte realizzate direttamente sul motore grafico originale (e quindi in vero 3D) ma grazie alle telecamere fisse ed alle aree riprese molto limitate mantengono un elevatissimo grado di fluidità. Le cinematiche, infine, sono ben realizzate dal punto di vista degli ambienti e delle animazioni, ma piuttosto bruttine come soggetti visto che sono comunque realizzate sui modelli stessi del gioco. Tutta la mole grafica (filmati compresi) è realizzato alla non sgradevole (ma neppure eccelsa) risoluzione di 800x600.
Post Mortem
7.5
Voto
Redazione
Post Mortem
Post Mortem è un'avventura grafica complessa, avvincente e sicuramente ben curata dal punto di vista di trama, intreccio e personaggi. Il lato tecnico è forse più discutibile, causa alcune imprecisioni o delle leggerezze di troppo, ma in generale il gioco si comporta in maniera gradevole, mentre gli enigmi daranno del filo da torcere anche ai più esperti. Peccato per la sua brevità...