Praetorians
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Rimembro ancora la gioia che provavo quando, durante i compiti in classe di latino, scoprivo che la versione da tradurre era tratta dal "De Bello Gallico" di Cesare, non tanto perché Cesare fosse particolarmente bravo nel raccontare le sue peripezie, bensì perché il testo prima menzionato (a differenza del "De Bello Civili") è, a ragion veduta, considerato uno dei più facili da tradurre... Immagino vi starete chiedendo che cosa centri una versione di latino con il gioco Praetorians; la risposta è semplice: le due cose condividono lo stesso scenario storico, lo stesso tipo di avventure e, in generale, gli stessi protagonisti (che sarebbero i romani e i galli). Andiamo a vedere quali sorprese ci riserva il passato...
Visto che il genere non è ancora molto inflazionato, la Eidos ha deciso di realizzare uno strategico: sento già gli applausi e i boati di approvazione di voi lettori, a cui aggiungo, ovviamente, i miei. Tuttavia ringraziamo i game designer, poiché, in realtà, il gioco si discosta in diversi punti dai canoni degli RTS. Ispirato al già citato testo di Giulio Cesare, nei panni di un comandante romano dovrete contribuire alla formazione del glorioso impero, affrontando combattimenti in Gallia, Egitto, e nella stessa Italia. Sostanzialmente vi troverete a gestire un certo numero di truppe in una mappa, con alcuni obbiettivi da compiere. La prima peculiarità che si nota è la mancanza di risorse da raccogliere: non ci sarà ne oro, ne legno, ne plutonio o qualsiasi cosa vi possa venire in mente. Pensate che, delle volte, non avrete neanche una "base" dove costruire le vostre unità: in certe missioni, infatti, dovrete prima conquistarla dalle mani nemiche per ottenere la possibilità di realizzare nuove truppe.
Una volta ottenuto il controllo di un villaggio, il vostro centurione (oppure la corrispondente unità se utilizzate gli egizi o i barbari) si insedierà all'interno, consentendovi di arruolare nuovi soldati: il limite alla realizzazione di nuove unità sarà dato dalla popolazione del villaggio che, sebbene cresca lentamente, ad ogni armata prodotta decrescerà di una certa quantità variabile a seconda del tipo di unità costruita. L'altro problema riguardante l'arruolamento delle truppe è il tempo: infatti la formazione di una nuova unità richiederà un certo numero di secondi, dipendente dalla potenza di ciò che state costruendo. Tra le possibili truppe abbiamo: soldati semplici, legionari, arcieri, cavalleria, esploratori e altro: ognuna avrà una certa peculiarità. Ad esempio i soldati ausiliari vi serviranno per realizzare torrette difensive, catapulte; gli arcieri potranno assumere una particolare formazione per aumentare la loro gittata e cosi via...