Prince of Persia 3D
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Qualche anno fa un'emerita sconosciuta fatta di poligoni aveva ribaltato il mercato dei giochi per Pc e Playstation, diventando l'eroina più rappresentativa della globalizzazione (e della volgarizzazione forse) del settore iniziata nello stesso periodo. Il gioco era Tomb Raider, la signorina invece quella Lara Croft che ha messo in mostra il suo sgraziato viso su tutte le copertine delle riviste di società di lì ad oggi. Ai più attenti non sarà sfuggito che Tomb Raider prendeva pesantemente spunto dal vecchio quanto glorioso Prince of Persia e portava un concetto di gioco molto simile nel mondo delle tre dimensioni. In questi ultimi anni quasi tutte le icone più rappresentative del mondo dei videogiochi hanno tentato di spiccare questo salto nella tridimensionalità (Mario, Sonic, Link e più recentemente anche Indiana Jones) ma alla voce Prince of Persia si affiancava sempre un inquietante "non pervenuto", accompagnato da succulente preview di questo Prince of Persia 3D, che ha avuto una gestazione alquanto complessa. Dopo tre anni di lavorazione finalmente la Red Orb Entertainment con la supervisione di Jordan Mechner (creatore dei primi due PoP) pubblica questo attesissimo action/platform/adventure (belle queste definizioni eh?) ed il principe tenta di riconquistare lo scettro smarrito in questi anni di dimenticanza. La storia del gioco inizia lì dove finiva il due, cioé quel "e vissero felici e contenti" che sa sempre tanto di bugia. Tornati ad un quieto vivere dopo che il loro matrimonio era stato messo in discussione da un redivivo Jaffar nel precedente capitolo della saga, qui il principe e la sua consorte sono separati con la forza dal fratellastro dello sceicco e dal suo felino figliolo, bramoso di sesso reale e potere (e dategli torto). Il pretesto é un incontro diplomatico con lo sceicco ed il principe, ma sinceramente mi sono stufato di raccontarvi queste storielle da novella 2000: vi basti sapere che vi ritrovate in una gabbia molto spartana e vostra moglie é trattenuta con la forza da quei bruti: salvatela e salvatevi. La grafica fin dalla presentazione fa un figurone: gli intermezzi animati sono allo stato dell'arte ed i livelli sono talmente addobbati, architettonicamente complessi ed evocativi da farvi vivere ad occhi aperti quelle famose mille ed una notte viste finora solo sulle bottiglie di Sanmarzano Borsci, dopo essersele bevute. Le animazioni dei personaggi, come da tradizione della saga, sono di primissima qualità e fanno apparire ogni azione narrata sullo schermo credibile ed acrobatica