Prince of Persia: Le sabbie del tempo
di
Come prima, più di prima.
Dopo le solite esclusive temporali in questo caso ad appannaggio della Playstation2, l'atteso Prince of Persia the sands of time approda finalmente anche sul nostro fido Gamecube.
Si sa, quando si tratta di un seguito i paragoni sono sempre in agguato, e "le Sabbie del tempo" ha in dote l'oneroso compito di riportare ai fasti del passato una serie quella di Prince of Persia, che dopo il primo ed indimenticabile episodio si è persa poco alla volta prima in seguito poco ispirato, e poi nei meandri all'epoca non del tutto esplorati dalla terza dimensione.
La storia narrata dalla voce dello stesso protagonista, racconta le vicende di un re e di suo figlio alla guida di un impavido e folto esercito. Il principe, il padre e la loro armata non sono certamente un grande esempio di bontà e fratellanza, ma anzi sono dei temibili conquistatori che non si fanno grandi scrupoli ad assoggettare regni e popoli al loro dominio. Destino volle che il loro cammino si incrociasse con la clessidra contenente le sabbie del tempo, che rotta da un pugnale magico in possesso del principe, ha rilasciato i suoi nefasti poteri prima sul castello, dal quale si dipanerà presumibilmente in tutto il mondo, trasformando tutte le creature viventi in orridi e spietati mostri.
Al nostro principe però il destino ha lasciato una porta aperta, è stato risparmiato (insieme a pochi altri) e potrà cercare di porre rimedio al suo fatale errore.
L'intera avventura viene narrata dal protagonista, tramite flashback in maniera simile ad un racconto, intervallato qua e là da brevi intermezzi che ci aiuteranno a ricostruire meglio la storia e la psicologia del principe. E proprio sulla caratterizzazione psicologica del personaggio che si sono concentrati molti degli sforzi dei game designers: come abbiamo già potuto capire il principe parte come un personaggio non propriamente positivo (materialista, senza scrupoli, e altri grandi difetti) che però nel corso dell'avventura sembra maturare e prendere conoscenza dei suoi errori e delle sue capacità. Praticamente la sua figura evolve e si fa via via più carismatica proseguendo nella storia.
Ciak: azione!
Come era prevedibile, Pop si presenta come un titolo d'azione, che unisce a delle dinamiche sezioni platform (molto spettacolari) numerosi combattimenti ad arma bianca (altrettanto spettacolari) intervallati da alcuni semplici ma ben inseriti enigmi.
I primi momenti di gioco si rivelano fondamentali per poter familiarizzare con il sistema di controllo e per iniziare ad apprendere tutte le mosse a disposizione del principe, che grazie alla sua straordinaria agilità sarà facilmente in grado di saltare da una parete all'altra, di correre per brevi tratti lungo muri e colonne e di aggrapparsi a numerosi elementi del fondale quali cornicioni e pilastri vari. Tutte queste mosse, oltre che essere caratterizzate da una componente di alta spettacolarità visiva, si rivelano utilissime nonché indispensabili per superare le numerose insidie perlopiù rappresentate da trappole e da piattaforme all'interno della fortezza.
Fortezza che in alcune aree sembra pullulare anche di nemici, generalmente creature umanoidi di natura sabbiosa, generate appunto dal potere malefico delle sabbie. Questi nemici non troppo resistenti a dir la verità, creano problemi quando attaccano in quantità, ma fortunatamente gli sviluppatori ci hanno equipaggiato di una affilata scimitarra e di un magico pugnale con i quali potremo ben destreggiarci in combattimento. Combattimenti che avvengono naturalmente tutti in tempo reale, con possibilità di "agganciare" anche un solo nemico per volta: potremo grazie all'innata agilità del principe schivare i colpi, parare ed inoltre attaccare sia in maniera più convenzionale ( come i normali "spadaccini" ) che in modo certamente più spettacolare ( e spesso più utile) rimbalzando sui muri e attaccando il nemico in tuffo o alle spalle.
Una volta messi al tappeto i nemici, dovremo affondare il pugnale nella loro carne per eliminarli definitivamente oltre che per riempire di sabbia la nostra preziosa arma.