Prince of Persia: Le sabbie del tempo
di
Daniele 'Dansolo' Palmas
Non c'è tre senza quattro...
In principio c'era Prince Of Persia: ai tempi, anni prima del motion capture (1989), non si era ancora visto uno sprite cosi magistralmente animato. Soprattutto grazie al carisma del personaggio principale, il gioco, sostanzialmente un platform (per giunta frustrante!) con elementi esplorativi e di combattimento, riscosse un enorme successo, tale da meritarsi più di un seguito. Vennero cosi realizzati Prince Of Persia 2: The Shadow and the Flame (del 1993) e Prince Of Persia 3D (1999), nessuno dei quali, svanito il fattore innovazione, riusci a superare il successo del capostipite. Cosa ci possiamo aspettare dopo l'incontro del principe con la terza dimensione? Ovviamente quello con la quarta dimensione...
Il tempo è denaro!
In questo caso potremmo, invece, dire che il tempo è vita: in effetti, come spiegheremo più avanti, la manipolazione del tempo svolge anche la funzione che, nei precedenti episodi, era compiuta dalle cosiddette "vite". L'antefatto: durante il combattimento per la conquista di una città un giovane principe, erede virtuale del nostro magnifico sprite, trova, tra i tesori conquistati, un pugnale incantato. Desideroso dell'approvazione del padre e seguendo incautamente i consigli di un velenoso visir, consigliere del re, mediante il pugnale magico scatena le Sabbie del Tempo, rinchiuse fino a quel momento in una clessidra magica.
table21240#000000right Mai l'avesse fatto: tutte gli esseri viventi (re compreso) iniziano a essere tramutati in sabbiose malefiche caricature di ciò che erano. Tutti trannè tre persone ognuna di esse protetta da un manufatto magico: il visir con il suo bastone magico, architetto del piano di distruzione, il principe, ignaro artefice del misfatto con il suo pugnale del tempo e Farah, figlia di un mahrajah indiano, dotata di un fantastico arco, unica persona in grado di aiutare il principe a correggere il suo errore. Come è ovvio dovrete impersonare il principe per farlo giungere alla sua vendetta; il concept del gioco richiama molto quello dell'episodio originario: sfruttando una visuale in terza persona, ci vengono proposti degli scenari ricchi di enigmi, trappole, piattaforme su cui saltare, colonne dove arrampicarsi e amenità di questo genere. Il nostro obbiettivo sarà, evitando i trabbocchetti e risolvendo gli indovinelli, portare il principe sano e salvo sino al prossimo scenario. Non pensiate sia facile dal momento che, oltre alle già citate difficoltà, il nostro eroe verrà anche ostacolato dai mostri di sabbia. Fortunatamente il protagonista ha dalla sua numerosi assi nella manica: per prima cosa, come intuibile dai trascorsi passati, è uno spadaccino provetto; ha inoltre delle capacità particolari che farebbero invidia a Neo di Matrix: è, ad esempio, in grado di correre sulle pareti o di compiere salti impensabili per un normale essere umano.
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In principio c'era Prince Of Persia: ai tempi, anni prima del motion capture (1989), non si era ancora visto uno sprite cosi magistralmente animato. Soprattutto grazie al carisma del personaggio principale, il gioco, sostanzialmente un platform (per giunta frustrante!) con elementi esplorativi e di combattimento, riscosse un enorme successo, tale da meritarsi più di un seguito. Vennero cosi realizzati Prince Of Persia 2: The Shadow and the Flame (del 1993) e Prince Of Persia 3D (1999), nessuno dei quali, svanito il fattore innovazione, riusci a superare il successo del capostipite. Cosa ci possiamo aspettare dopo l'incontro del principe con la terza dimensione? Ovviamente quello con la quarta dimensione...
Il tempo è denaro!
In questo caso potremmo, invece, dire che il tempo è vita: in effetti, come spiegheremo più avanti, la manipolazione del tempo svolge anche la funzione che, nei precedenti episodi, era compiuta dalle cosiddette "vite". L'antefatto: durante il combattimento per la conquista di una città un giovane principe, erede virtuale del nostro magnifico sprite, trova, tra i tesori conquistati, un pugnale incantato. Desideroso dell'approvazione del padre e seguendo incautamente i consigli di un velenoso visir, consigliere del re, mediante il pugnale magico scatena le Sabbie del Tempo, rinchiuse fino a quel momento in una clessidra magica.
table21240#000000right Mai l'avesse fatto: tutte gli esseri viventi (re compreso) iniziano a essere tramutati in sabbiose malefiche caricature di ciò che erano. Tutti trannè tre persone ognuna di esse protetta da un manufatto magico: il visir con il suo bastone magico, architetto del piano di distruzione, il principe, ignaro artefice del misfatto con il suo pugnale del tempo e Farah, figlia di un mahrajah indiano, dotata di un fantastico arco, unica persona in grado di aiutare il principe a correggere il suo errore. Come è ovvio dovrete impersonare il principe per farlo giungere alla sua vendetta; il concept del gioco richiama molto quello dell'episodio originario: sfruttando una visuale in terza persona, ci vengono proposti degli scenari ricchi di enigmi, trappole, piattaforme su cui saltare, colonne dove arrampicarsi e amenità di questo genere. Il nostro obbiettivo sarà, evitando i trabbocchetti e risolvendo gli indovinelli, portare il principe sano e salvo sino al prossimo scenario. Non pensiate sia facile dal momento che, oltre alle già citate difficoltà, il nostro eroe verrà anche ostacolato dai mostri di sabbia. Fortunatamente il protagonista ha dalla sua numerosi assi nella manica: per prima cosa, come intuibile dai trascorsi passati, è uno spadaccino provetto; ha inoltre delle capacità particolari che farebbero invidia a Neo di Matrix: è, ad esempio, in grado di correre sulle pareti o di compiere salti impensabili per un normale essere umano.
Prince of Persia: Le sabbie del tempo
8.5
Voto
Redazione
Prince of Persia: Le sabbie del tempo
Il Principe della Persia, dopo i due capitoli intermedi sotto tono, è tornato per dare una ventata di freschezza alla serie. Gli sviluppatori non solo sono riusciti a restituirci un principe al passo con i tempi, dotato di movenze degne del migliore acrobata in circolazione, ma anche a costruire un ottimo mix di azione, avventura e combattimento. Pecche? Come gran parte delle ultime produzioni videoludiche, la longevità non è proprio il suo punto forte. Compratelo, giocateci, divertitevi e, se volete un gioco che davvero vi richieda tempo per finirlo, rispolverate il gioco originale: in entrambi i casi non ve ne pentirete.