Prince of Persia: Le sabbie del tempo
di
Daniele 'Dansolo' Palmas
La sua maggiore risorsa è, comunque, il Pugnale del Tempo: innanzitutto è (quasi) l'unica arma che può definitivamente distruggere una creatura delle sabbie. Se dotato di un certo numero di "cariche di sabbia" (ottenibili eliminando i nemici oppure sotto forma di agglomerati sparsi per gli scenari) il pugnale è in grado produrre dei particolari poteri speciali come, ad esempio, rallentare il tempo per gli avversari oppure fermarlo del tutto. Consente, inoltre, di "riavvolgere" il tempo in modo da rimediare agli errori commessi (persino alla stessa morte!); ovviamente, una volta finite le cariche non potrete più ritornare indietro nel tempo e il gioco finirà. Come già accennato, nella vostra avventura non sarete soli: da un certo punto in poi, Farah vi accompagnerà non solo fornendovi buoni consigli su come procedere, ma anche dandovi aiuti ben più sostanziali (ad esempio utilizzando il suo arco contro i nemici nei combattimenti, oppure premendo pulsanti o tirando leve a cui voi non sareste mai potuti arrivare). Lo svantaggio principale è che, oltre a preoccuparvi della vostra salute, dovrete badare anche alla sua, fungendo da guardia del corpo: la morte di Farah vi costringerà a riavvolgere il tempo per cambiare il futuro. Di tanto in tanto vi imbatterete in dei vortici di sabbia, entrando nei quali il principe avrà una visione in cui verranno evidenziati i pericoli e le opportunità del successivo scenario da affrontare. Caratteristica ben più importante, vi verrà anche data la possibilità di salvare la posizione.
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Telecamera insabbiata?
L'aspetto grafico di The Sands of Time è affascinante: sarà che l'ambientazione orientale incontra le mie preferenze, tuttavia i grafici hanno prodotto scenari non solo funzionali al gioco, ma anche visivamente appaganti; si veda, ad esempio, l'ambientazione con la statua gigante oppure quella in cui si trova la fontana magica. Stessa cura è stata posta nel design e nell'animazione dei personaggi (come era logico aspettarsi per un titolo della serie Prince Of Persia): guardate i movimenti del principe durante i combattimenti (ad esempio la serie di capriole che si possono fare per allontanarsi da un nemico) o durante i volteggi con le aste e ditemi se non è un degno erede dell'originale. Purtroppo non c'è rosa senza spine e in questo caso le spine sono la gestione delle telecamere che, spesso, lascia abbastanza a desiderare; l'accoppiata mouse-tastiera ha bisogno di un certo periodo di addestramento per avere la totale padronanza. Purtroppo la pratica non è sempre sufficiente perchè in certe situazioni ci sono dei cambi di visuale disarmanti, che farebbero perdere il riferimento anche al Dr. Livingstone: come si può capire, in un gioco in cui ogni movimento deve essere preciso e ben ponderato questo difetto non è cosa da poco. Anche in questo caso l'allenamento aiuta a sopperire alle magagne del prodotto, tuttavia il problema in certa misura rimane. Passando al lato sonoro, diciamo subito che il doppiaggio italiano incute tristezza: le voci risultano, a mio parere, sbagliate per i personaggi, l'interpretazione è anonima. Sembra, inoltre, di assistere a un film giapponese in cui i movimenti labiali non sono sincronizzati con le parole: non chiedo, ovviamente, precisione assoluta (molto difficile da ottenere), ma che la bocca rimanga chiusa quando un personaggio parla mi sembra, francamente, esagerato. Buoni gli effetti sonori, ma le musiche non riescono a passare la "prova memoria": a computer spento non riesco a ricordarmene neanche una, ciò significa che non mi hanno particolarmente colpito.
Le mille e una partita
Anche in questo caso il principe riesce a rappresentare il vero valore aggiunto del gioco: una volta presa la mano con i comandi, riuscirete a compiere azioni davvero galvanizzanti. In particolare certe combinazioni nei combattimenti (i più divertenti che abbia visto da un po' di tempo a questa parte) non sfigurerebbero in un film di Jackie Chan. Volteggi sulle aste, corse sulle pareti, salti mortali con colpo di sciabola: il principe obbedirà sempre docilmente ai vostri comandi. L'unico elemento di disturbo sarà la già citata discutibile "regia" che, di tanto in tanto, farà nascere in voi la frustrazione (che sia anche questo un elemento tipico della serie?), senza tuttavia inficiare pesantemente il divertimento. I vari enigmi non risulteranno mai troppo difficili, anzi si sente l'esigenza di un complessivo aumento del livello di difficoltà (anche per quanto riguarda i combattimenti) e una minore linearità: possiamo dire che, a un giocatore medio, The Sands Of Time può tenere compagnia per dieci-dodici ore. Nonostante questo tutti i momenti spesi per tentare di fermare le sabbie del tempo saranno senza dubbio piacevoli.Il gioco più simile che mi viene in mente è Dragon's Lair 3D che, tuttavia, risulta inferiore sotto praticamente tutti gli aspetti (tralasciando il carisma dei personaggi, dove Dirk e Daphne vincono a mani basse). Prince Of Persia risulta un piacevole mix di azione, avventura, platform, combattimento; non eccelle in nessuno degli aspetti (anche se per i combattimenti ci va vicino), ma, finchè dura, garantisce sicuro divertimento. Consigliato praticamente a tutti.
Prince of Persia: Le sabbie del tempo
8.5
Voto
Redazione
Prince of Persia: Le sabbie del tempo
Il Principe della Persia, dopo i due capitoli intermedi sotto tono, è tornato per dare una ventata di freschezza alla serie. Gli sviluppatori non solo sono riusciti a restituirci un principe al passo con i tempi, dotato di movenze degne del migliore acrobata in circolazione, ma anche a costruire un ottimo mix di azione, avventura e combattimento. Pecche? Come gran parte delle ultime produzioni videoludiche, la longevità non è proprio il suo punto forte. Compratelo, giocateci, divertitevi e, se volete un gioco che davvero vi richieda tempo per finirlo, rispolverate il gioco originale: in entrambi i casi non ve ne pentirete.