Prince of Persia: Le sabbie del tempo
di
Addio Lara...
A parte qualche lieve divagazione, PoP entra di diritto nella categoria degli action\adventure: l'avventura Ubi Soft è infatti un concentrato di azione e ragionamento, in un intreccio di battaglie, salti, acrobazie funamboliche, ma anche enigmi da far spremere le meningi. PoP, già dalle prime battute si dimostra un'esperienza profonda, varia, ricca di novità ma anche di tutti gli elementi caratteristici del genere. Le prime fasi costituiranno un vero e proprio tutorial nel quale ci verrà insegnato il giusto utilizzo dei comandi e l'enorme mole di mosse e movenze fattibili. Il principe vanta un repertorio di tutto rispetto grazie a movimenti come saltare, aggrapparsi, combattere, e non solo. Vederlo correre con leggiadria sui muri lascia basiti, con un'agilità felina e movenze prese in prestito dalla serie di Matrix. Potrà poi salire tra due pareti ravvicinate saltando dall'una all'altra come una cavalletta, aggrapparsi a sporgenze, cornicioni, pali o ad una sbarra, roteare e saltare sulla successiva come un campione delle parallele asimmetriche. Insomma, non soltanto un eroe, un vero protagonista, ma anche un atleta, un funambolo dalle qualità altamente spettacolari.
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità
Ma il principe è anche un prode guerriero, abile nell'uso della spada, o meglio della scimitarra (siamo in oriente) e che in una miriade di occasioni dovrà cimentarsi in battaglie epiche in cui orde di demoni, mostri e bestie di vari generi tenteranno di fargli la pelle nei modi più svariati ed abietti. Lui però non avrà la sola spada ad aiutarlo, ma anche il fido pugnale del tempo, leggendaria arma dalle qualità magiche in grado di recuperare le preziose "sands of time", della cui utilità parleremo più avanti. Il sistema di combattimento adottato è quello multi-direzionale: queste sezioni risultano molto spettacolari, con una forte componente tattica garantita dalla sapiente alternanza di colpi e parate, ma soprattutto dell'agilità, utile per divincolarsi dalle mischie furibonde con dei rapidi salti mortali, per eludere il nemico scavalcandolo per poi infliggergli dei colpi potenti e risolutori, ma anche per eseguire spettacolari attacchi, come quelli effettuabili utilizzando pareti, colonne e muri per darsi lo slancio e saltare sui nemici. Come detto però, all'azione pura sono affiancate sezioni ragionate, ricche di enigmi del tipo "tira la leva", "premi l'interruttore", "spingi la cassa", "fai ruotare il torchio". I suddetti enigmi ricoprono una componente fondamentale del gioco spezzando le lunghe ed estenuanti battaglie e garantendo fasi in cui utilizzare appieno la massa cerebrale. Alcune trovate sono per così dire "poetiche", come il bere acqua per ripristinare energia o altro, ma il tutto non stona con l'atmosfera generale del gioco.
In quest'avventura non saremo soli, ma avremo al nostro fianco una presenza femminile, ovvero la bella Farah, che ci darà una mano in tutte le situazioni più delicate. Ella è infatti in grado di raggiungere locazioni anguste come spaccature nei muri, cunicoli e condotti per strisciare o sgusciare e raggiungere zone altrimenti inaccessibili, quindi attivare interruttori fondamentali per il proseguo dell'azione. Inoltre ci darà man forte nei combattimenti col suo fido arco e con la faretra piena di frecce. Se da un lato la nostra bella Farah, grazie al suo corpo più esile e ridotto sarà in grado di raggiungere locazioni inaccessibili al principe, dall'altro non avrà doti atletiche degne del suo compagno d'avventura e non potrà eseguire salti incredibili o camminate sul muro. L'azione di gioco si sviluppa in un costante alternarsi di azione tra i due amici e, mentre lei potrà spianare la strada attivando leve o meccanismi, lui dovrà renderle accessibile la via. Si può quasi dire che i due debbano proseguire nell'avventura con un rapporto quasi simbiotico e la stessa si interromperà bruscamente con la morte di uno dei due.